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Alla ricerca di Dory, Disney: non comprate pesci chirurgo

Dopo l'uscita nelle sale del capolavoro d'animazione, potrebbe diventare una moda avere in casa questi pesci. Disney: "Non sono animali da compagnia".

Alla ricerca di Dory, Disney: non comprate pesci chirurgo
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22 Giugno 2016 - 13.58


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di Davide Monastra

Era già sucesso con i pesci pagliaccio e la storia potrebbe ripetersi con quelli chirurgo. Il nuovo film della Disney/Pixar, “Alla ricerca di Dory” sequel de “Alla ricerca di Nemo” potrebbe far aumentare esponenzialmente le vendite di pesci chirurgo, la razza della protagonista della pellicola, la smemorata Dory.

A lanciare l’allarme sono le Ong statunitensi – la Humane Society International, Center for Biological Diversity e For the Fishes -, che hanno voluto ricordare a tutti che questo tipo di pesce non può essere allevato e dunque è catturato dalle barriere coralline.

Dopo il successo de ‘Alla ricerca di Nemo’, le vendite di pesci pagliaccio sono cresciute del 30%: quello che gli esperti vogliono evitare è che succeda lo stesso con i Paracantharus, nome scientifico del pesce chirurgo. “Mentre molte specie di pesci di acqua dolce possono essere allevati, molti di quelli di acqua salata in vendita negli acquari sono catturati, spesso dalle barriere coralline di Filippine e in Indonesia, usando cianuro che uccide i coralli e altri animali. Questi pesci hanno bisogni complessi che non possono essere replicati negli acquari di casa, con un’alta mortalità”.
Anche la Disney ha sposatoquesta causa ambientalista, spiegando che i pesci chirurgo non sono animali da compagnia e che quindi non vanno tenuti in casa. Inoltre questo pesce per sopravvivere ha bisogno di un ambiente molto grande: un pesce può sopravvivere in un acquario con almeno 700 litri di acqua.

“Stiamo vedendo un preoccupante aumento dell’offerta di Paracanthurus – ha aggiunto Rene Umberger di For the Fishes, che ha creato una app chiamata tank Watch per verificare se una specie è catturata o allevata -. Bisogna dire che ‘alla ricerca di Nemo’ ha creato apprezzamento per la diversità della vita marina, e fatto sì che molte persone realizzassero l’impatto negativo della cattura. Purtroppo ha anche avuto l’effetto di aumentare la richiesta da parte di alcuni consumatori”.

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