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Italiafestival e Confagricoltura: promuovono insieme turismo e cultura

Intervista a Francesco Maria Perrotta, presidente di Italiafestival: stasera, 16 giugno 2015, a Milano saranno presentati i cartelloni degli associati.

Italiafestival e Confagricoltura: promuovono insieme turismo e cultura
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16 Giugno 2015 - 12.27


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di Davide Monastra

Italiafestival, l’associazione aderente a Federmusica/ Agis che riunisce i principali festival italiani di musica, teatro e danza, ha scelto Milano, per presentare ufficialmente i cartelloni di tutti i suoi associati, in una serata organizzata insieme a Confagricoltura presso la Casa degli Atellani, meglio nota come la Vigna di Leonardo, proprio oggi, 16 giugno 2015. “Durante l’evento – ha spiegato il presidente Francesco Maria Perrotta – sono previsti dei percorsi multisensoriali: un connubio tra performance live di musica, recitazione e canto, con degustazione di prodotti enogastronomici di eccellenza di produttori aderenti a Confagricoltura e afferenti ai territori nei quali operano i festival”.

Come è nata l’idea di questa serata?

Italiafestival ha promosso un progetto di promozione integrata che ha visto d’accordo fin dalle prime battute Confagricoltura. La mission del nuovo del consiglio direttivo, eletto nel 2014 a Napoli, è quella di esaltare il binomio turismo-cultura, sviluppo sostenibile e turismo culturale per esaltare i territori.

Perché Confagricoltura?

Perché è un soggetto che promuove le eccellenze sui territori sul lato enogastronomico, come Italia Festival promuove le eccellenze dal lato culturale. Non a caso abbiamo poi scelto di presentare questa partnerschip a Milano, durante l’Expo, visto anche la mission dell’Esposizione Universale.

Come si svolgerà la serata?

Si svolgerà con un abbinamento tra degustazione di prodotti enogastronomici e performance di spettacolo dal vivo: intratterremo i nostri ospiti con esibizioni di teatro, musica e opera lirica. Poi presenteremo il sodalizio con Confagricoltura attraverso una serie di produttori d’eccellenza dei singoli territori, che ospitano i festival aderenti alla nostra associazione. Alla serata prenderanno parte anche gli amministratori locali che diventeranno degli ambasciatori dei territori tramite le eccellenze enogastronomiche e culturali che saranno proposte.

Lei è presidente di Italia Festival da un anno, quali sono le sue priorità?

Intanto siamo riusciti a recuperare, grazie al lavoro di tutti, la collaborazione con alcuni festival storici che si erano allontanati da Italia Festival e che nell’ultimo anno sono rientrati nella nostra associazione. Già questo per noi è un motivo di orgoglio: in questo momento di crisi dello spettacolo dal vivo italiano è necessario creare nuove reti, fare un lavoro di inclusione. L’obiettivo del mio mandato è quello di aggregare all’interno della nostra associazione altri festival di qualità, perché più è compatta la voce dei festival e maggiori possono essere i risultati che si otterranno. Un altro obiettivo è quello di guardare all’estero. Devo dire che l’esempio di oggi, di uno sponsor giapponese che ha co-finanziato la serata alla Vigna di Leonardo è emblematico: noi dobbiamo rivolgere la nostra attenzione sia alle risorse pubbliche dell’Europa ma anche oltre i confini Ue. Bisogna individuare degli investitori stranieri che hanno voglia di investire nel nostro Paese e che hanno voglia di accompagnarci nell’esaltazione del marchio festival.

Oltre all’associazione, lei pensa infatti a creare un brand unico per i festival.

È proprio questo un altro obiettivo: esaltare i festival italiani come un marchio d’eccellenza. L’obiettivo che mi sono posto è di portare avanti un brand unico che esalti le peculiarità di ciascun festival. Ogni manifestazione deve salvaguardare il proprio territorio, le proprie caratteristiche, il proprio programma che sia musicale, teatrale, di danza, ecc., ma oltre alla difesa delle singole peculiarità, è necessario lavorare a un brand unico che è quello del festival italiano, che sicuramente è inimitabile perché ha delle caratteristiche talmente originali che non possono essere rintracciate in altri festival all’estero.

Lo spettacolo dal vivo è in crisi, quali soluzioni immagina?

Dobbiamo far passare il messaggio, ancora non completamente accolto dalle istituzioni pubbliche italiane, che lo spettacolo dal vivo e le attività culturali devono essere sostenute alla pari ai beni culturali. Il tema è: non una guerra tra attività e beni culturali. Così come si sta notando una forte attenzione da parte del governo nei confronti dei beni culturali, che è giusto e noi sostiamo, però dall’altro lato penso che sia arrivato il momento di aiutare in modo concreto i festival: penso ad esempio all’estensione delle agevolazioni fiscali anche per chi vuole investire nei festival. Maggiori saranno gli incentivi che proponiamo ai possibili investitori privati e maggiori saranno le possibilità che avranno i festival di continuare a realizzare un’offerta di qualità.


Luigi Mastrobuono: agricoltura e cultura stile italiano ad Expo

di Davide Monastra

Per Luigi Mastrobuono, direttore generale di Confagricoltura, quella di stasera è una serata importante: “La valorizzazione dello stile italiano comprende il connubio tra agricoltura, eventi culturali e artistici: questo il senso della serata organizzata, per valorizzare i territori italiani, coniugando eccellenze enogastronomiche e culturali” ha spiegato.

Perché investire nello spettacolo dal vivo?

Gli spettacoli dal vivo sono parte della tradizione italiana e dello stile italiano che Confagricoltura promuove all’Expo. Per la prima volta i festival più importanti d’Italia saranno presentati come parte di un unico “cartellone” di una stagione che presenta l’Italia al mondo. Questa presentazione avverrà attraverso uno spettacolo dal vivo, tipologia di evento che consente di unire due dimensioni: quella della socialità e quella della degustazione enogastronomica.

Cosa si aspetta da questa partnership?

Cultura e agricoltura fanno parte dello stesso universo e la promozione dell’una non pu prescindere dalla promozione dell’altra. Con questa collaborazione, Confagricoltura intende raggiungere un pubblico per lei inconsueto: quello di coloro i quali apprezzano l’arte, la creatività e lo spettacolo.

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