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Animazione, sequel e horror firmati: il nuovo listino Universal

Intervista a Richard Borg, ad di Universal

Animazione, sequel e horror firmati: il nuovo listino Universal
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7 Luglio 2016 - 11.09


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di Piero Cinelli

Dopo i record di incassi del 2015 Universal presenta un listino del secondo semestre molto commerciale e molto legato ai generi.

Come si presenta il listino della prossima stagione?
Dopo i quattro titoli di giugno abbiamo quattro titoli a luglio molto importanti, a cominciare dal sequel di Tartarughe Ninja, il cui precedente capitolo ha incassato a livello globale circa mezzo miliardo di dollari, la commedia Central Intelligence che uscirà a metà mese, Star Trek Beyond, il nuovo episodio della saga fantascientifica diretto da Justin Lin, il regista di quattro episodi di Fast & Furious e interpretato da Chris Pine, Zachary Quinto e Zoe Saldana il 21 e La notte del giudizio Election Year, terzo capitolo della saga horror molto apprezzata dal pubblico italiano, che esce a fine luglio. Poi, dopo l’horror The witch, premiato al Sundance ed in uscita il 18 agosto, arriviamo al 1 settembre con il rilancio prepotente del franchise Jason Bourne, con il ritorno sia del protagonista Matt Damon che del regista Paul Greengrass. Il 22 settembre arriva il terzo capitolo della saga di Bridget Jones, ancora una volta interpretato da Renée Zellweger e Colin Firth e con tante novità, come annuncia anche il titolo Bridget Jones Baby. A fine settembre il remake muscolare e spettacolare di Ben Hur, diretto da Timur Bekmambetov, ed il 6 ottobre usciamo con quello che dovrebbe essere il nostro film più importante dell’anno che è Pets Vita da animali della Illumination, la nuova animazione, dopo Minions e Cattivissimo Me, del gruppo di Chris Meledandri. Poi a metà mese avremo Tom Cruise nel sequel di Jack Reacher, ed a fine ottobre l’horror Ouija 2, il seguito dell’horror sulle sedute spiritiche che l’anno scorso ha funzionato molto bene. Tre titoli a novembre, a cominciare dal terzo capitolo della saga horror Rings e, a metà mese il bellissimo Animali notturni, con Jack Gillenhall ed Amy Adams, con cui lo stilista Tom Ford, dopo Single Man, dimostra di aver raggiunto una straordinaria maturità artistica.

Come chiuderete l’anno?
Finiamo l’anno con due titoli d’eccezione. A fine novembre avremo la spy story Allied di Robert Zemeckis con Brad Pitt e Marion Cotillard nel ruolo di due agenti, uno americano e l’altro francese, in missione a Casablanca nel 1942, ed il 1 dicembre Manchester by the sea, che probabilmente sarà il nostro film di punta per la stagione degli Oscar. Infine il 15 dicembre lanceremo sul mercato la commedia natalizia di Aurelio De Laurentiis, Natale a Londra – Dio salvi la Regina con Lillo & Greg diretti ancora una volta dal regista di Natale col Boss Volfango e Biasi.

Come inizierete il 2017?
Il 6 gennaio avremo l’action thriller Mena con Tom Cruise diretto ancora una volta da Doug Liman (Edge of Tomorrow) tratto dalla storia vera di un aviatore
statunitense e narcotrafficante, diventato agente della Cia. Ma qui mi vorrei fermare perché il listino 2017, con il quale torneremo ai livelli della nostra
annata recordo del 2015, lo annunceremo il prossimo dicembre, a Sorrento.
Una valutazione degli incassi del primo semestre e sulle uscite estive. Il mercato è sostanzialmente stabile. Ci sono stati dei picchi ad inizio anno e delle carenze di prodotto in particolare nel periodo estivo a causa degli europei di calcio ma soprattutto della mancanza oggettiva di prodotto americano perché a parte qualche piccola eccezione non ci sono film importanti che non escono in questo periodo soltanto in Italia. Ad oggi siamo ad un incremento del 16% che nonostante l’inevitabile calo estivo credo dovrebbe consentirci di arrivare a fine anno con un discreto incremento. Il che da una parte va bene, anche se non si riesce ad uscire dalla gabbia dei 100 milioni di presenze.

Lo sviluppo del mercato digitale, lo sbarco di Netflix, l’alleanza di Vivendi con Telecom e con Mediaset, la probabile entrata nella Distribuzione di Sky: questi fenomeni possono condizionare il mercato theatrical?
Il digitale è il nuovo standard non solo nei nuovi mercati legati al web, ma anche nel settore theatrical. È il passaggio tra vecchie e nuove tecnologie legate allo sfruttamento del prodotto cinematografico che da una parte apre nuovi mercati e nuovi scenari in quelli esistenti, e dall’altra ne stravolge altri, come quello legato alla distribuzione fisica del prodotto, che in tempi e modi diversi probabilmente è destinato a scomparire, sebbene in Italia tenga ancora molto bene, anche perché lo sviluppo del digitale nel nostro paese
è più lento rispetto agli altri paesi europei. Ma in tutto ciò il theatrical è e rimarrà il primo anello della catena, perché è quello che crea la visibilità del contenuto. È per questo che sono assolutamente fiducioso e credo ci sia spazio per molti altri player nel mercato theatrical, soprattutto nel settore dell’esercizio. Poi da qui a dire apriamo una distribuzione perché vogliamo
controllare meglio il nostro prodotto, onestamente devo vedere, perché i problemi ed i costi legati ad una distribuzione theatrical nel mercato italiano sono molto elevati.

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