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Moretti o Sorrentino, Palma tricolore

La Palma probabilmente li dividerà, perché scommetto che andrà ad uno di loro due. [Piero Cinelli]

Moretti o Sorrentino, Palma tricolore
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21 Maggio 2015 - 16.33


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di Piero Cinelli

Moretti, Sorrentino. La Palma probabilmente li dividerà, perché scommetto che andrà ad uno di loro due. Ma nonostante la totale diversità, di stile e di storia professionale e personale, hanno fatto due film che partono da una stessa idea, o forse ossessione, raccontare il tempo che finisce per esorcizzare la morte. Struggente e tenero Mia Madre di Nanni Moretti mette in mostra i panni di famiglia, i sentimenti privati, le pieghe del cuore di un figlio che cerca di mitigare il dolore della prossima perdita con l’accudimento.

Mentre con uno sdoppiamento perfetto mette in scena la sua vita pubblica, la sua passione per il cinema, il ‘motore’ dei suoi desideri e della sua vita. Se Moretti mette in scena con vividi ricordi ed emozioni la propria madre, morta due anni prima dell’inizio delle riprese del film, Sorrentino mette in scena il vuoto lasciato dai suoi genitori morti quando aveva diciassette anni. La Giovinezza è il desiderio di vederli invecchiare, di farli diventare vecchi. Ma se Moretti sposa lo sguardo ed i sogni dei figli, Sorrentino si immerge profondamente nel mondo dei due vecchi artisti che guardano la vita che sfugge con malinconico distacco e inarrestabile desiderio di futuro. Il futuro è il vero centro dei due film: Mia Madre si chiude splendidamente con il sorriso di Giulia Lazzarini che alla domanda della figlia: “A cosa pensi” risponde “A domani”, mentre i due altrettanto meravigliosi padri di Sorrentino sognano un impossibile trionfale ritorno in scena.

Inutile aggiungere altre straordinarie coincidenze, come la disanima del mestiere di regista, o la scelta di entrambi di utilizzare attori feticcio di lingua inglese. Quello che è certo che sono due splendidi film, destinati a restare a lungo nel cuore e nell’anima degli spettatori.

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