Caso Botteri, Striscia accusa Globalist di disinformare. La nostra replica | Giornale dello Spettacolo
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Caso Botteri, Striscia accusa Globalist di disinformare. La nostra replica

L’ufficio stampa di Striscia la notizia scrive in risposta a una intervista a Vittoria Franco sulle donne. La replica della filosofa e del giornalista autore dell'articolo

Caso Botteri, Striscia accusa Globalist di disinformare. La nostra replica
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20 Maggio 2020 - 15.15


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L’ufficio stampa di “Striscia la notizia” scrive a globalist e contesta una domanda e una risposta in cui si parla della puntata del programma satirico su Giovanna Botteri citata in una intervista alla filosofa e politica Vittoria Franco sulle donne. Ecco la lettera della redazione di Striscia e la replica del giornalista e dell’intervistata

Qui il link alla puntata di Striscia

Qui il link all’intervista a Vittoria Franco

Qui il link alla notizia di globalist: Striscia la Notizia si difende: “Nessun bodyshaming, il nostro un servizio a favore della Botteri”

Qui il link al primo intervento di Giovanna Botteri e al comunicato Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai

Gentile Direttore, gentile Stefano Miliani e gentilissima Vittoria Franco,

ecco come fare disinformazione dando credito a una palla colossale! Tutta la vicenda tra Michelle Hunziker e Giovanna Botteri è stata costruita sulla fake news che Striscia avrebbe criticato la giornalista per la sua pettinatura. E anche voi ci siete cascati, unendovi al coro dei “per sentito dire.” Eppure, per non parlare a vanvera, sarebbero bastati meno di 5 minuti: quelli necessari per guardare (e ascoltare!) sia il servizio di Striscia sia la risposta di Giovanna Botteri.
La verità è che il servizio di Striscia prendeva spunto dal fatto che da sempre il look della giornalista fosse oggetto di insulti e ironie sulla rete per prenderne le difese, chiedendosi se la nuova acconciatura più curata non fosse, appunto, una conseguenza di quelle critiche.
E proprio sulla bufala del cosiddetto “attacco di Striscia” è partita in poche ore una vergognosa gazzarra con attacchi di ogni tipo, soprattutto nei confronti della povera Hunziker. Edificante, quanto rappresentativa del clima, l’esortazione di Tiziana Ferrario a Michelle. «Cresci, oca!».
Ancor più desolante è il fatto che molti, specie giornalisti e commentatori, e in questo siete solo gli ultimi di un lungo elenco, stigmatizzassero il fatto senza aver visto il servizio andato in onda.
A scrivere la parola fine su questa brutta storia è bastato che Giovanna Botteri avesse modo di vedere personalmente il video per smentire lei stessa la fake news dell’attacco di Striscia dichiarando: «Cara Michelle, io non sono sui social, né su Facebook, né su Instagram, poi qui in Cina è molto difficile collegarsi, così c’è voluto del tempo prima che vedessi il tuo video e ti rispondo solo adesso: per fortuna non dobbiamo fare la pace, perché non abbiamo mai fatto baruffa, non abbiamo mai litigato, neanche con Striscia la notizia e Gerry Scotti».
Vi alleghiamo un documento che rappresenta una parte minima degli insulti, auguri di morte compresi, a Michelle e alla sua famiglia, in modo che possiate avere un quadro del livello di bassezza raggiunto dai cosiddetti “leoni da tastiera”, con l’aggravante che molti dei più volgari arrivassero proprio da donne che, paradossalmente, accusavano la Hunziker di offendere una donna.
Gentile senatrice, presidente e professoressa Franco, forse la risposta più corretta alla domanda del suo intervistatore «Come riorganizziamo la società?» dovrebbe essere: «Iniziando a non credere alle bufale!»

L’ufficio stampa di Striscia la notizia

La risposta

“Striscia la notizia” scrive a globalist.it e ringraziamo per la risposta e l’attenzione.
Siamo lieti di apprendere che il servizio non intendeva minimamente dileggiare Giovanna Botteri. Non si è trattato di una domanda fatta su un “sentito dire”. Volete piuttosto parlare di una visione superficiale di quei minuti video? Guardare nuovamente il servizio conferma però l’impressione iniziale: Jerry Scotti alla fine dice esplicitamente che la giornalista fa bene a ignorare chi la critica per abito e acconciatura, ma è il montaggio del servizio, tanto più con la canzone sullo shampoo di Gaber e il disegnino con la doccia, a dare un risultato ambiguo.
Crediamo senza fatica alla buona fede di Michelle Hunziker e della redazione. Di conseguenza siamo però altrettanto convinti, intervistata e intervistatore, che il programma abbia sbagliato linguaggio e abbia trasmesso, involontariamente, un messaggio che non a caso moltissimi hanno colto come un attacco a Giovanna Botteri. Errare è umano, succede anche ai migliori professionisti, e stavolta il messaggio televisivo è sfuggito di mano.
Quanto alle minacce e agli insulti verso Michelle Hunziker sui social, sono disgustosi anche quando vengono da chi pretende di difendere la correttezza offendendo e questo portale da sempre denuncia simili attacchi da qualsiasi profilo social e fonte provengano. Non è infatti nel costume di globalist.it scatenare offese o insultare. Criticare anche con durezza sì, ma è un altro discorso.

Vittoria Franco e Stefano Miliani

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