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Rising Star: Andrea Bosca

Appuntamento numero nove con la gallery di Rising Star. Il protagonista della settimana è Andrea Bosca.

Rising Star: Andrea Bosca
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10 Dicembre 2015 - 11.46


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di Nicole Jallin

Originario di Canelli, ovvero piemontese doc, Andra Bosca, la cui tempra recitativa l’ha fatta notare anche recentemente nella fiction di Rai 1 “Grand Hotel”, premiato due anni fa con Nastro D’Argento, si diploma allo Stabile di Torino, luogo d’incontro didattico con Mauro Avogadro e Massimo Popolizio, Nikolaj Karpov e Maria Fabbri, Marise Flach e Luca Ronconi, che ritroverà ancora al Centro Teatrale Santa Cristina. Formazione artistica, la sua, che si perfeziona in percorsi con Michael Margotta dell’Actor’s Center of Rome e Doris Hicks dell’Actor Studio and SVA di New York: «Ricordo gli inizi come un periodo difficile ma anche molto intenso. Sicuramente mi porto nel cuore la tournée con la compagnia dello Stabile di Torino, la mia prima tournée. Con “Il benessere” di Franco Brusati, diretto da Mauro Avogadro girammo molti importanti teatri italiani, e nello stesso periodo venni a Roma dove attraverso un’agenzia cominciai a presentarmi ai primi provini. Da lì è cominciato tutto. Poi, poco per volta, mi sono immerso in questo mondo faticoso e meraviglioso».

I primi passi Andrea li muove tra piccolo schermo (da “Don Bosco” a “Raccontami”, da “Nebbie e delitti 2” a “Zodiaco” e “Fuori classe”) e palcoscenico (con l’”Inferno” di Strindberg e “La donna del mare” di Ibsen con regia di Avogadro; “Amleto” diretto da Walter Le Moli; “Romeo e Giulietta” per regia di J.C. Sais), ma il debutto al cinema non si fa attendere. Così, al docufilm “Altromondo” di Fabiomassimo Lozzi seguono presto “Si può fare” di Giulio Manfredonia, “Febbre da fieno”, commedia diretta da Laura Lucchetti, “Noi credevamo” di Mario Martone, “Magnifica presenza” di Ferzan Ozpeteck, “Non Parto, Non Resto”, regia di Elisa Fuksas, fino ai recenti “Outing” di Matteo Vicino e “Nemiche per la pelle” di Luca Lucini: seconda collaborazione dopo “Amore, bugie e calcetto”. Nel ruolo di protagonista si concede anche nel cortometraggio “Ieri”; per firma di Luca Scivolato; “Finché morte non ci separi” ancora di Laura Lucchetti; “Gaymers” di Emiliano Sana; “Volo senz’ali” di Gerard Colonici, e “Prima della pioggia” di Nicola Sorcinelli.

Accanto alla dedizione per la recitazione fa poi capolino l’interesse per la scrittura che si realizza nel progetto culturale “Le colline come vivo acciaio”, ideato da Andrea insieme a Elisa Galvagno (ai quali si devono i workshop, uno spettacolo concerto su testo di Fenoglio, e la messinscena di “Come vivo acciaio”, scritto dall’attore e interamente curato con Galvagno), in collaborazione con la Provincia di Asti e l’Associazione Unesco, per sostenere la candidatura come Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco del Paesaggio Vitivinicolo Di Langhe Roero e Monferrato. Indimenticabile poi l’esperienza di un viaggio nelle Filippine da cui deriva il suo esordio alla regia con “A tutto Tondo”: progetto di charity a sostegno dei bambini di Smokey Mountain (Manila), con coproduzione italo-filippina e prestazione al Festival del Cinema di Roma 2014 nella sezione Alice nella Città: «Sentivo il bisogno personale di raccontare delle storie, in un momento particolare della mia vita, legate a un territorio a me molto caro, promuovendo la cultura e l’identità di questi luoghi anche attraverso il teatro. Allo stesso modo il corto “A tutto Tondo” è nato dalla necessità di raccontare la grande vitalità che la gente di Tondo, vicino a Manila, nelle Filippine, mette nella vita quotidiana. È stata un’esperienza che dovevamo condividere: dovevamo raccontare queste persone attraverso il cinema. E devo ringraziare chi ha partecipato al progetto, dagli attori (quasi tutti non professionisti) al Movie Mov Italian Film Festival di Manila che ha accolto il film».

E la cura, o meglio la scrittura scenica, Andrea l’ha espressa anche nel recital da lui curato su testo di Pavese “La luna e i falò”, lavoro precedente il ruolo di protagonista nello spettacolo tratto dal romanzo di Robert Walser “Jakob Von Gunten” diretto da Lisa Ferlazzo Natoli, che lo vede al fianco di Monica Piseddu, Emiliano Masala e Alberto Astorri; mentre, con Luca Barbareschi sul palco dell’Eliseo, ha appena concluso le repliche di “Una tigre del Bengala allo zoo di Baghdad”, per autorialità statunitense di Rajiv Joseph e regia dello stesso Barbareschi. C’è poi molta televisione nel passato recente di Andrea: si veda “Olimpiade nascosta”, “Romeo e Giulietta”, “A testa alta – I Martiri di Fiesole”, “La Dama nera”, e “Amore oggi”, cui si somma anche la serie web “Duelli – dirsi addio”, per citare qualche titolo: «Ora il mio sguardo è puntato sui set, dove spero di misurarmi con personaggi difficili e complessi internamente. Questo vale anche per il cinema. Perché credo che il cinema italiano possa essere molto più competitivo, e che oggi sia in netta ripresa: solo, dovrebbe osare di più, così come la televisione. C’è una forte esigenza di rinnovamento di facce e di storie, e questo implica forzare una mentalità ancora radicalizzata nella dipendenza da questioni di mercato e nelle abitudini produttive, a discapito dei molti progetti, e dei molti contenuti di qualità che possiamo realizzare».

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