Certamente non è un periodo facile questo per Hollywood e per il cinema americano. Dopo l’attacco hacker verso la Sony, nell’occhio del ciclone è finita la serie tv ‘Homeland’, trasmessa sul canale Showtime. L’opera racconta la storia di Carrie Mathison (al secolo Claire Danes) 007 della Cia con disturbi bipolari.
A criticarla, nonostante lo smisurato successo ottenuto negli Stati Uniti, è il governo pakistano, secondo il quale l’immagine che ne esce del proprio Paese è quella di un «buco infernale», infestato di terroristi e popolato da gente ignorante e brutta.
Il governo di Islamabad ha scandagliato con cura tutte e 12 gli episodi che danno vita all’ultima serie di ‘Homeland’ e hanno segnalato tutti i particolari, contenuti nelle puntate, che potessero rappresentare un oltraggio per il Pakistan.
“Calunniare una nazione che è partner di lungo corso degli Usa è un disservizio che mina la sicurezza degli interessi Usa e lo stesso popolo americano”, ha detto Nadeem Hotiana, portavoce dell’ambasciata pachistana a Washington.