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Multiprogrammazione in Puglia: il circuito d’autore

Il presidente del progetto, Angelo Ceglie racconta la nuova realtà nata nel 2010: ‘Risultato sorprendente’

Multiprogrammazione in Puglia: il circuito d’autore
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30 Giugno 2014 - 17.31


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di Piero Cinelli

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La multiprogrammazione, ovvero la possibilità di trasformare sale da uno o due schermi in piccoli multiplex grazie alla proiezione in digitale, mostrando più titoli nel corso di una sola giornata e facendo fare più spettacoli ad orari diversi ad un film nel corso di un mese è già una realtà. Questo speciale propone una serie di modelli virtuosi da Nord a Sud di multiprogrammazione che funziona.

“Il Circuito d’Autore è un progetto nato nel 2010, attuato dall’Apulia Film Commission e realizzato con fondi europei, e di cui fanno parte 20 sale pugliesi selezionate in base ad un bando che hanno ceduto a noi la programmazione che viene da noi coordinata e in qualche maniera concordata con le singole sale nell’ottica del cinema di qualità.” Spiega Angelo Ceglie, direttore artistico di D’Autore: “Il progetto nasce da una volontà politica ma ha trovato una sua forte identità che va al di là del concetto di assistenzialismo, e fa sì che le sale che hanno aderito siano diventate parte integrante di un progetto culturale più vasto e complesso, che permette di offrire al pubblico una proposta ricca e continuativa di cinema di qualità.”

Un modello particolarmente significativo in un quadro nazionale che vede buona parte della stessa tipologia di sale in grosse difficoltà?

Il nostro progetto nasce dal convincimento che l’unico modo di sopravvivere per le piccole sale è di individuare il proprio pubblico e la propria identità. Le sale generaliste come si intendevano fino alla fine degli anni Novanta e che alternavano cinema di qualità con cinema commerciale hanno perso gradatamente di significato, sostituite nel tempo dalle grandi multisale con vocazione commerciale. Questo processo ha creato una specie di smarrimento nel pubblico di qualità che adesso ha finalmente la possibilità di trovare nel suo territorio delle sale dove questo prodotto è proposto e dove può oltretutto riconoscersi con un pubblico che gli somiglia.

Quali sono gli strumenti che vi hanno permesso di raggiungere questi risultati?

In primo piano metterei il sito internet che permette di tenere un aggiornamento costante su tutte le iniziative del circuito, accanto alla tradizionale flanistica dove promuoviamo i titoli e le iniziative della settimana che riteniamo più interessanti, ed inoltre delle postazioni specifiche all’interno delle sale con manifesti, banner etc., uno spot che precede la proiezione dei film, e non ultima la nostra rivista (D’Autore) distribuita nelle sale del circuito e nelle librerie del territorio, che recentemente è stata selezionata in una mostra che si è tenuta al Macro tra le riviste più innovative del mondo.

Cosa ha di particolare la programmazione?

Una grande attenzione alla qualità ed alla dinamicità delle proposte, nel segno del cinema d’autore ovviamente: tra novità, rassegne, ospiti che vengono nel nostro territorio a presentare i loro film, collegamenti molto stretti con le cineteche, sia quella di Bologna che quella lucana, con le quali facciamo anche delle operazioni più sperimentali tipo ad esempio la programmazione di venti titoli, tra cui Il Conformista di Bernardo Bertolucci, riproposti nella normale programmazione, non come rassegne. Cerchiamo di diversificare il più possibile l’offerta in modo tale da tenere sempre molto alta l’asticella dell’attenzione del pubblico, ed i risultati ci stanno premiando.

Avete lavorato molto anche sull’affermazione del marchio del Circuito?

C’è voluto un po’ di tempo ovviamente anche perché il circuito è stata una novità creata sul territorio. Ma il tempo ci ha aiutato a consolidare il marchio. Anche se dopo i primi due anni di attività noi abbiamo commissionato all’agenzia di sondaggi Istituto Piepoli un’indagine sul pubblico pugliese per verificare il grado di riconoscibilità e di apprezzamento della nostra iniziativa, e la riposta è stata immediatamente positiva. ‘Sorprendente’ l’ha definita lo stesso Piepoli, perché si trattava di un’iniziativa che non aveva un precedente a cui riferirsi, sia a livello regionale che a livello nazionale. Segno che il pubblico ha immediatamente compreso il nostro progetto, e segno che c’è un pubblico che non si rassegna a consumare solo il prodotto commerciale e che trova nel circuito una possibilità di soddisfare la propria curiosità cinematografica e culturale.

SCRIVI A:spettacolo@globalist.it

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