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L’opera rinasce in streaming: l’iniziativa del Teatro Coccia di Novara

Nasce la messa in scena virtuale dell’Opera Smart Working 'Alienati', realizzata da una vera e propria task force di compositori, autori, registi, cantanti che sarà fruibile gratuitamente

L’opera rinasce in streaming: l’iniziativa del Teatro Coccia di Novara
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22 Maggio 2020 - 11.43


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di Giuseppe Costigliola
Come sappiamo, il periodo di sospensione forzata causata dall’emergenza Covid-19 ha determinato una crisi profonda delle attività artistiche. Ci si sta interrogando su come reagire, e cominciano a fioccare idee e progetti per far ripartire il mondo dell’arte e dello spettacolo, in particolare le esibizioni a pagamento in live streaming degli artisti.

Uno dei settori più colpiti, per ragioni strutturali, è quello dell’opera. Organizzare un concerto in diretta streaming di un singolo artista, o anche, per dire, di un trio, pone problemi facilmente superabili, ma come fare per un’intera orchestra, con tanto di ensemble di cantanti e maestranze varie?

Di particolare interesse appare quindi l’iniziativa annunciata dal Teatro Coccia di Novara, cioè la produzione e la messa in scena virtuale dell’Opera Smart Working Alienati, lavoro inedito realizzato da una vera e propria task force di compositori, autori, registi, cantanti che sarà fruibile gratuitamente dal pubblico tramite il sito del Teatro www.fondazioneteatrococcia.it.

Con musica di Federico Biscione, Alberto Cara, Cristian Carrara, Federico Gon e Marco Taralli, soggetto di Stefano Valanzuolo, libretto di Vincenzo De Vivo e regia di Roberto Recchia, Alienati trae spunto dall’esperienza dell’isolamento casalingo per generare connessioni, interazioni e spunti di riflessione in questo momento epocale per la nostra società: l’opera rappresenta la storia di un gruppo di personaggi cui è richiesto, a causa di un’invasione – naturalmente aliena – di restare a casa, e questo avvertimento genera inevitabilmente reazioni inaspettate da parte di tutti.
In un intreccio di vicende e figure diverse, contrassegnate da un’intensa problematicità, le voci dei cantanti – Alfonso Antoniozzi, Daniela Barcellona, Roberto De Candia, Sofia Frizza, Luciano Ganci, Jessica Pratt, Davinia Rodriguez, Giorgia Serracchiani, Nicola Ulivieri – daranno vita a un esperimento assolutamente originale. I cinque compositori hanno concepito infatti le arie per i protagonisti dell’opera condividendo a distanza suggestioni e mondi musicali, integrando il tutto con un libretto dal sapore divertente e a tratti irriverente.

La magia di mettere insieme i vari elementi sarà nelle mani del regista Roberto Recchia, con il supporto di Federico Pelle, tecnico del suono che raccoglierà i contributi audio e li mixerà per conferire profondità e chiarezza di suoni a un’orchestra virtuale, avvalendosi anche di Enrico Omodeo Salè come assistente alla regia. L’aspetto scenico e i costumi saranno curati da Giuseppe Palella; in “scena” ci sarà poi un pianoforte, suonato da Marino Nicolini.

Ma non è questa l’unica novità di Alienati. Al pubblico che assisterà all’opera, che si troverà di fronte a veri e propri bivi, sarà data l’opportunità di scegliere il “destino” dei personaggi; la fruizione da casa renderà così gli spettatori anche protagonisti del racconto, potendone decidere gli sviluppi.

Come si diceva, la visione per il pubblico sarà  gratuita, ma tutti coloro che seguiranno la prima dell’opera potranno effettuare una donazione sul Fondo AiutiAmo Novara, fondo erogativo costituito presso la Fondazione Comunità  Novarese Onlus dal Comune di Novara in collaborazione con la Fondazione stessa, nato per sostenere, in una prima fase, chi ha bisogno di generi alimentari e di beni di prima necessità; in una seconda fase sosterrà invece esigenze contingenti importanti, di natura diversa. Ovviamente chiunque potrà dare il proprio contributo. L’opera sarà anticipata da video “di preparazione” sui canali social del teatro e da un inusuale “Operitivo” realizzato ancora con Maurizio Sironi, bar tender di Cannavacciuolo Café & Bistrot.

Insomma, siamo davanti ad un’iniziativa che, come ha spiegato Corinne Baroni, direttrice del Teatro Coccia, vuole tenere viva la luce dell’arte e fare compagnia al pubblico a casa, da casa, ma che si prefigge anche di far sentire agli artisti la vicinanza del loro teatro, rassicurandoli sul fatto che c’è ancora modo per scrivere, suonare, cantare, creare, anche se, ovviamente, questo non potrà mai sostituire l’unicità dello spettacolo vissuto dal vivo.

Un evento, dunque, di grande interesse e che varrà certo la pena seguire, nella consapevolezza che proprio nei momenti di crisi l’arte, mai doma, offre un sicuro punto di riferimento, un faro luminoso per orientarsi laddove le tenebre sembrano prevalere.

Per ulteriori informazioni si rimanda al sito www.fondazioneteatrococcia.it e ai canali Facebook, Instagram, Twitter e Youtube del teatro.

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