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Federico Biscione: "Il Covid è drammatico, ma può essere un'occasione per riflettere"

Il musicista Federico Biscione è tra gli autori dell’Opera Smart Working “Alienati”, un lavoro operistico inedito che sarà trasmesso in streaming

Federico Biscione: "Il Covid è drammatico, ma può essere un'occasione per riflettere"
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29 Maggio 2020 - 22.54


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di Giuseppe Costigliola 
Il musicista Federico Biscione è tra gli autori dell’Opera Smart Working “Alienati”, un lavoro operistico inedito che sarà trasmesso in streaming, realizzato da una sorta di “task force” di compositori, autori, registi e cantanti, e fruibile gratuitamente dal pubblico tramite il sito del teatro Coccia di Novara, all’indirizzo www.fondazioneteatrococcia.it. Si tratta di un’iniziativa di grande interesse, che intende tenere viva la luce dell’arte e della creatività in un momento drammatico, che ha colpito duramente il teatro in ogni sua forma.

Nato a Tivoli nel 1965, Biscione è diplomato in Pianoforte, Composizione, Direzione d’orchestra presso il Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila. Si perfeziona alla scuola di Vieri Tosatti, quindi approfondisce lo studio e l’esperienza della direzione d’orchestra, con corsi presso l’Accademia Chigiana di Siena e i Pomeriggi Musicali di Milano. Esordisce alla composizione nel 1985, con la Sonatina giocattolo per tromba e pianoforte, più tardi pubblicata in CD, quindi compone per il Teatro Regio di Torino, il Parco della Musica a Roma, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’orchestra da camera Milano Classica, l’Orchestra dell’Università Statale di Milano. Dal 2005 al 2007 si trasferisce a Lipsia, dove continua l’attività di compositore, e nell’aprile 2007 assume l’incarico di Responsabile dei Servizi musicali della Fondazione Teatro Comunale di Bologna, dove si occupa del coordinamento generale di orchestra e coro. Alla fine del 2009 ottiene la cattedra di Composizione presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari.
Tra i suoi lavori più recenti le Britten Diversions per piccola orchestra, Evocazioni e Canti per orchestra d’archi, e Divertimento su temi popolari natalizi per pianoforte e orchestra d’archi.
Biscione trae ispirazione dai compositori del ’900 come Bartók, Stravinsky, Šostakovic, Prokof’ev, Britten.

Abbiamo intervistato il Maestro e abbiamo raccolto le sue impressioni sul drammatico momento che stiamo vivendo e sull’opera “Alienati” alla cui stesura ha partecipato.

 

Come sta vivendo, da artista e da uomo, questa emergenza dovuta al Coronavirus?

Credo che non ci sia niente da fare se non aspettare buoni buoni, praticando un profondo esercizio di pazienza. Per gli artisti creatori, tuttavia, è probabile che quello attuale possa essere un momento molto propizio alla riflessione, e forse anche all’invenzione.

 

Com’è nata questa idea audace di creare un’opera lirica pensata direttamente per lo streaming?

L’idea proviene dalla direzione del Teatro Coccia di Novara, che mi ha chiamato a far parte di una “task force” di compositori da impegnare nella creazione di un’opera nuova a tempo di record. Mi è sembrata un’idea così spericolata che ho deciso immediatamente di aderire.

 

Che tipo di esperienza è stata quella di comporre musica per un’opera che sarà rappresentata con un pubblico virtuale, fisicamente non presente di fronte al palcoscenico?

Quando invento musica mi figuro sempre qualcuno in sala a sentire l’esecuzione; questa volta ho immaginato spettatori dietro un display: non credo che ciò abbia influenzato più di tanto il mio lavoro (mi riferisco alla parte più propriamente creativa). Non bisogna poi dimenticare che “Alienati” verrà rappresentato anche in forma tradizionale sul palcoscenico del Teatro Coccia, quando tutto si sarà risolto, e non credo che saranno necessari adattamenti della musica, salvo naturalmente l’orchestrazione e forse l’integrazione di qualche elemento di raccordo.

 

È stato difficile coordinarsi con gli altri compositori in questa modalità da remoto che sta caratterizzando il periodo in cui viviamo?

Non direi, visto che tra la maggior parte di noi c’è una amicizia di lunghissima data. Anzi, è stato divertente, spesso anche buffo, generalmente eccitante; e poi almeno fino alla fine del Settecento abbiamo molti esempi di lavori di teatro musicale realizzati con l’assemblaggio di pezzi di autori diversi. Ma noi abbiamo voluto esagerare: la Sinfonia di “Alienati”, pur brevissima, è stata veramente composta a dieci mani, ogni autore circa trenta secondi di musica, in successione. Una follia!

 

Quali elementi della sua formazione rigorosamente classica ha fatto confluire in questo che è un esperimento del tutto innovativo e originale?

L’innovazione e l’originalità di questo progetto risiedono soprattutto nelle modalità produttive, determinate da un lato dal difficile momento che attraversiamo e dall’altro dal mezzo cui il lavoro, almeno in prima battuta, è destinato: teatro a Novara, librettista a Napoli, compositore a Roma, cantante a Firenze, regista a Milano eccetera, tutti bloccati in casa, a lavorare per un progetto da diffondere inizialmente via web. Che tutto alla fine “quagli” dipende anche da quanto i componenti della filiera siano abituati e disposti all’utilizzo dei mezzi tecnologici (e credo che da questo punto di vista la selezione sia stata fatta a monte). La mia formazione di musicista classico è servita soprattutto alla stesura di un testo musicale ispirato ai modelli operistici consueti, doverosamente ritemprati da ironia e anche di irriverenza.

 

Quali impressioni, quali sensazioni si aspetta dal pubblico, non abituato a questo nuovo genere di fruizione dell’opera lirica?

Io credo che i tempi siano più che maturi affinché il pubblico accetti un format di derivazione operistica visualmente adattato al web, un’idea sinora inusitata. Chissà poi se questa formula riuscirà a ritagliarsi uno spazio autonomo, visto che non è in nessun caso destinata a sostituire la magia inarrivabile del teatro dal vivo. Staremo a vedere.

 

Ha in mente di inserire, nei suoi futuri progetti, realizzazioni che si discostino dalla prassi compositiva abituale?

Questa esperienza è stata piuttosto faticosa, però molto divertente e assai stimolante per più di una ragione. Lo rifarei subito.

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