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Rai, parte il progetto digitale Manzi 2.0

Dopo aver insegnato a scrivere negli anni '60, adesso la tv di Stato vuole lottare contro il tasso di analfabetizzazione digitale, che colpisce un terzo degli italiani

Rai, parte il progetto digitale Manzi 2.0
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19 Dicembre 2014 - 22.58


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In Italia l’analfabetismo digitale è un problema che tocca un terzo della popolazione, con la Rai che ha pronto un piano per abbattere questo tasso. Dopo aver insegnato negli anni Sessanta a leggere e scrivere agli italiani, con trasmissioni come ‘Non è mai troppo tardi’ di Alberto Manzi, viale Mazzini ora con lo stesso spirito lancia il progetto ‘Alfabetizzazione Digitale: Manzi 2.0’. Un progetto con cui il Servizio Pubblico contribuisce a raggiungere l’obiettivo dell’Agenda Digitale Europea: portare il tasso di analfabetismo digitale al 15% nel 2020. Non si tratta, ha spiegato il dg Luigi Gubitosi, «di una trasmissione specifica ma di una contaminazione dell’intera programmazione del servizio pubblico, dalle fiction ai talk show, per favorire il raggiungimento dell’obiettivo dell’Agenda Digitale. Torniamo alle origini con il maestro Manzi. I big data e la digitalizzazione – ha continuato- stanno cambiando il mondo e, per prima cosa, stiamo applicando questo cambiamento a noi stessi. Il processo di digitalizzazione della Rai, cominciato due e anni e mezzo fa, sta andando avanti come previsto e a fine 2016 la digitalizzazione sarà un fatto compiuto per la tv pubblica».

Nel dettaglio, le linee guida del progetto si pongono l’obiettivo di sviluppare un piano di comunicazione declinato sull’offerta Rai con una presenza che virtualmente potrà essere 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno. Non verrà proposta una trasmissione specifica di alfabetizzazione ma una vera e propria contaminazione dell’intera programmazione del servizio pubblico: dai programmi della mattina, alle fiction, dai talk show fino a produzioni specifiche, utilizzando i diversi canali e le diverse proposte possibili.

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