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La bellezza della parola

Da Roma a Cagliari: Leo Gullotta e Eugenio Franceschini in scena con 'Prima del silenzio' al Teatro Massimo [Andrea Matta]

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6 Febbraio 2015 - 11.22


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di Andrea Matta

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La bellezza della parola detta e raccontata in uno spettacolo intenso che vede due generazioni a confronto, due modi diversi di vedere e vivere la vita con la paura che il passato possano tornare. Al Teatro Massimo di Cagliari, per la stagione 2014-2015 de “La Grande Prosa al Teatro Massimo” firmata dal CeDAC Sardegna, Leo Gullotta porta in scena “Prima del silenzio”, spettacolo scritto da Giuseppe Patroni Griffi e prodotto dal Teatro di Roma con la regia di Pietro Grassi. In scena insieme all’attore catanese, il giovane co-protagonista Eugenio Franceschini.

Il testo, scritto nel 1979 – e ancora attuale – parte dalla figura di un’intellettuale che vive il disagio legato alla comunicazione della parola scritta, della Poesia. Come in puzzle, la sua storia si costruisce pezzo per pezzo attraverso l’apparizione dei fantasmi della sua vita: il rapporto conflittuale con la famiglia rappresentata dalla moglie (Paola Gassman); la casta e il dovere rappresentati rispettivamente dal figlio (Andrea Giuliano) e dal suo maggiordomo (Sergio Mascherpa). I tre appaiono in scena grazie alle animazioni grafiche di Luca Scarzella e le musiche di Germano Mazzocchetti che rendono lo spettacolo un racconto tecnologico portando lo spettatore a vivere una esperienza unica. Un divano rosso, sempre presente in scena e le luci di Umile Vaineiri accompagnano le scene dei due protagonisti nell’atto unico. Il protagonista soffre più per il poco rispetto che ha il giovane nei riguardi della parola piuttosto che del confronto generazionale che appare chiaro durante lo spettacolo.

Lo spettacolo fu portato in scena da Patroni Griffi (autore scomparso nel 2005) nel 1979 al Teatro Eliseo di Roma. In scena Romolo Valli, Fabrizio Bentivoglio, Fulvia Mammi, Franco Scandurra e Matteo Corvino per la regia di Giorgio De Lullo. Il testo rappresenta il binomio tra la generazione adulta che pagava gli errori del passato e quella dei giovani che sconta quelli del futuro.

La parola mai buttata via da un Gullotta in splendida forma e dal sorprendente Franceschini, vissuta come creatività e come limite apprezzata dal pubblico del Teatro Massimo che ha riservato ai due attori cinque minuti di applausi al termine della prima, andata in scena mercoledì. Lo spettacolo, dopo le due repliche di giovedì, verrà replicato anche nelle giornate di venerdì e sabato alle ore 20.30 e domenica alle ore 19.00 sempre al Teatro Massimo di Cagliari.

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