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Stephan James e Federico Buffa raccontano 'Race'

L'attore americano e il celebre giornalista sportivo celebrano la figura di Jesse Owens e il suo trionfo alle Olimpiadi di Berlino

Stephan James e Federico Buffa raccontano 'Race'
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31 Marzo 2016 - 05.04


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Veloce “più” del vento

di Marco Spagnoli

@marco_spagnoli

Basato sulla vita di Jesse Owens, leggenda dell’atletica leggera e campione olimpico a Berlino nel 1936, Race – Il colore della vittoria è la storia di questo sportivo il cui nome completo era James Cleveland “Jesse” Owens (interpretato da Stephan James, già star di Selma e della serie Book of Nigroes).

Il film diretto da Stephen Hopkins incontra lo sportivo all’epoca studente universitario e atleta nell’America della post-depressione: Jesse si trova a dover affrontare il peso delle aspettative che la famiglia nutre nei suoi confronti, le tensioni razziali dell’Ohio State University, e un’irrefrenabile voglia di correre.

All’Ohio State University, Jesse trova un impareggiabile coach e un amico sincero in Larry Snyder (Jason Sudeikis) – che lo spinge costantemente a mettersi alla prova e a cercare di superare i suoi limiti. Circondato dall’amore e dal supporto di Ruth Solomon , dalla quale ha già avuto una figlia, Owens raggiunge incredibili risultati nelle discipline atletiche, che gli valgono ben presto un posto nella squadra olimpica Americana in un momento in cui lo Sport ha un valore ancora più importante nel confronto tra i popoli e visioni differenti e contrastanti dell’umanità.

Una storia di coraggio e di determinazione per l’uomo che umiliò Hitler nella Berlino olimpica che proprio grazie a lui non vide, almeno in quella disciplina, il trionfo della presunta razza ariana, ma la sua cocente sconfitta. Una storia importante che pur appartenendo al passato risuona molto chiara nel presente e nella cosiddetta ‘America divisa’ di oggi. Ottanta anni dopo la corsa di Owens la sua vita ha un valore, se possibile, ancora più rilevante, come spiega Stephan James “Abbiamo studiato molto e ci siamo documentati in ogni dettaglio per capire la sua personalità: ho studiato ogni singolo fotogramma girato da Leni Riefensthal con il documentario Olympia e tramite le parole della figlia di Owens abbiamo avuto un ritratto molto chiaro dell’uomo e del padre. Volevo restituire al pubblico entrambe le dimensioni di essere umano qualunque e di grande sportivo, perché, soprattutto oggi, è importante non dimenticare quali progressi sono avvenuti nel tema del razzismo, grazie proprio a personalità come Jesse Owens e come non possiamo permetterci di perdere o di trascurare i valori che oggi diamo per scontati. Per me era molto importante portare questa figura sullo schermo e sono rimasto onorato dall’essere stato scelto per questo ruolo.”

James, ex giocatore di basket, ha dovuto addirittura imparare a copiare lo stile di corsa di Owens per interpretare il film. Un’ulteriore segnale di cura per il dettaglio tipica del cinema americano, che ha conquistato anche Federico Buffa, il celebre conduttore televisivo che ha prestato la voce alla versione italiana del radiocronista dell’olimpiade di Berlino. “Questi film sono importanti per raccontarci il valore dello Sport e delle Olimpiadi.” osserva Buffa “In Italia dove siamo tutti appassionati non abbiamo film sporitivi che raccontano i valori ad esso collegati come, in questo caso, il razzismo. Pensate cosa potrebbe volere significare per il nostro cinema celebrare storie come, ad esempio, le Olimpiadi del 1960 a Roma come valore per reinserire le nazioni che hanno perso la guerra all’interno del consorzio delle Nazioni e che saranno seguite da quelle di Tokyo e di Monaco. Si tratta di eventi epocali che è giusto ricordare, celebrare attraverso il cinema e raccontare ai giovani. Anche se lo Sport non è citato nella nostra Costituzione, è una delle più importanti forme di educazione esistenti al mondo e questo il cinema americano lo ha sempre saputo: mostrando film sugli errori, sulle vittorie, sulle sconfitte, sulle seconde possibilità. Mettendo in scena personaggi con contraddizioni e debolezze.”

Parlando degli eroi dello sport, Stephan James è un grande fan di Kobe Bryant, essendo un grande appassionato di basket, ma dice di ammirare molto anche Usain Bolt, il moderno Jesse Owens. Federico Buffa, a proposito della ‘sfida’ ideale tra Owens e Bolt osserva “Un uomo con le scarpe di quegli anni lì e le piste di quell’epoca ha ottenuto risultati di velocità che possono essere certamente paragonati a quelli di oggi. Forse, a parità di condizioni, Owens, allenato e alimentato con la scienza di oggi, se la potrebbe giocare alla stragrande e potrebbe perfino battere Bolt.”

I film sullo sport come Race, possono cambiare la vita delle persone? Quali, secondo Stephan James e Federico Buffa, sono i titoli che andrebbero visti per capire lo Sport e la sua importanza? “Momenti di Gloria è una pellicola che ha saputo catturare l’energia legata allo sport mostrando come le istanze del racconto siano così rilevanti per l’esistenza di tutti.” Spiega James che aggiunge “Nel nostro film le scene legate alla corsa durano solo quattro minuti, perché in realtà si racconta molto di più che un semplice evento sportivo. I film migliori fanno questo andando oltre le storie.” Anche Buffa è d’accordo e conclude “I miei film sportivi preferiti sono Colpo vincente, Toro Scatenato e L’Arte di vincere – Moneyball. Tutte storie che prendono spunto da personaggi legati al basket, alla boxe e al football per raccontare storie rilevanti e in grado di esplorare la psicologia, andando al cuore delle cose. Storie che partono dallo Sport per raccontare nel senso più ampio e profondo la vita.”

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