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Rising Star: Claudia Salvatore

Prosegue l’appuntamento con i nuovi volti dello spettacolo. Questa settimana la Gallery di Rising Star è dedicata a Claudia Salvatore

Rising Star: Claudia Salvatore
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22 Ottobre 2015 - 10.04


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di Nicole Jallin

Se le si chiede cosa l’abbia spinta ad abbracciare il mondo del teatro, della televisione, del cinema; cosa, ancora oggi, nonostante le innumerevoli difficoltà nelle quali verte il settore dello spettacolo italiano, le impedisca di desistere, la tenga stretta a quella fatica e a quell’impegno che richiede l’arte dell’attore, lei, Claudia Salvatore, reatina classe ’82, risponde con sincerità fulminante che recitare non fa semplicemente parte della sua vita: è la sua vita. «Appartenere alla scena – confida Claudia -, sia essa teatrale o cinematografica, è per me naturale, fisiologico, quasi fosse un riflesso automatico, istintivo. In un certo senso è un po’ come respirare».

Tenace, combattiva, testarda, con volontà ferrea e costanza inflessibile, da vera atleta (un’esistenza dedicata allo sport, dalla corsa alla ginnastica artistica, dal nuoto alla scherma teatrale), l’attrice romana costruisce la sua personalità artistica prima con la Libera Accademia “Teatro del Sogno”, seguita da Anna Mazzamauro, Ennio Coltorti, Dicasio Anzelmo, per citarne alcuni, poi con i numerosi laboratori riferibili, tra gli altri, a Jurij Ferrini, Giuseppe Marini, Sandro Mabellini, Oreste Lionello, Enrico Brignano, Gianfranco D’angelo, ricci/forte. E proprio con quest’ultima incisiva coppia di autori e registi, la cui originale ricerca teatrale è riconosciuta anche a livello europeo, condivide un intenso percorso lavorativo che trova espressione in titoli importanti come “Grimmless”, “Imitationofdeath”, “Wunderkammer Soap #7 La Strage di Parigi”, “Some disordered Christmas interior geometries” e “Still life”, di cui è assistente alla regia.

Dunque, quello per il teatro è un amore profondo che poco per volta coinvolge tanto la recitazione quanto la creatività drammaturgica e registica: «Mi attrae l’idea – aggiunge l’interprete romana – di poter accogliere in modo globale questo mestiere: sento il bisogno di mettermi in discussione non solo recitando la parte di un personaggio ma anche con la scrittura e la produzione dello spettacolo. Questo include inevitabilmente da parte mia un investimento emotivo totale, oltre che, ovviamente, economico e professionale, che devo rispettare e a cui non voglio rinunciare». Su tale impulso sono nati lavori come “Mademoiselle nera neve”, scritto a quattro mani con Francesco Piotti, per la regia dello stesso Piotti, e i recenti “Interruzioni volontarie”, di cui è autrice, regista e unica interprete, e “Be Here”, operazione scenica realizzata insieme a Barbara Caridi.

Accanto alla carriera teatrale, che la vede rappresentare opere quali il pirandelliano “Sei personaggi in cerca d’autore, testualità shakespeariane dal “Sogno” alla “La commedia degli errori”, dal “Riccardo III” al “Macbeth, adattamenti come “Piccole donne”, “La locandiera” e “I manecmi” di Plauto, si affacciano anche le prime apparizioni e le prime conferme sul piccolo e grande schermo. L’incontro con la macchina da presa (anche in qualità di autrice) arriva con numerosi cortometraggi cui seguono le web series, gli spot e le promozioni televisive, le sit-com e le fiction di “Squadra mobile” e “Ris Roma 3”, fino al cinema con la commedia “Tonino… anche gli ultimi ridono” firmata da Stefano Calcagna.

Presto sarà protagonista di “Segreti”, nuova web-serie prodotta dalla Drive Production Company che capta confidenze e segreti scritti da utenti anonimi di un sito internet per tradurli in soggetti dei diversi episodi. Intanto, nell’attesa delle puntate sulla web-TV (che potrebbero essere trasmesse anche sui canali nazionali), Claudia, attualmente organizzatrice con Laura Garofoli della rassegna teatrale “Detriti”, dai primi di novembre sarà in scena al teatro dell’Orologio di Roma con un “Viaggio verso Itaca” raccontato da sentimenti vocali femminili e diretto da Selene Gandini: «È un nuovo progetto a cui tengo molto e a cui dedico tutte le mie energie. Lo faccio sempre. Perché? Perché il teatro riempie la mia vita. Mi ha salvato e continua salvarmi da me stessa».

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