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Rising Star: Valentina Romani

Questa settimana, la protagonista emergente dello spettacolo italiano è Valentina Romani, attualmente nelle sale con il film Un bacio di Ivan Cotroneo.

Rising Star: Valentina Romani
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7 Aprile 2016 - 11.29


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di Nicole Jallin

Reduce da debutto cinematografico nella terzo lavoro di Ivan Cotroneo “Un bacio”, scritto a quattro mani con Monica Rametta, prodotto da Indigo Film, Titanus, Lucky Red, Rai Cinema, nelle sale dallo scorso 31 marzo, Valentina Romani, capitolina classe ’96, si presenta al pubblico italiano del grande schermo con una pellicola su adolescenziali questioni di gender, sul bullismo omofobo, su amicizie sincere e forti attriti discriminatori nell’Italia di oggi. E per Valentina questo è l’esordio nel ruolo di protagonista: «È un film che tratta di profondi valori umani in un periodo di transito come quello adolescenziale. Si parla di bullismo, di omofobia, di emarginazione dal gruppo, e del peso soffocante che tutto ciò ha sull’integrità dei giovani. Ho voluto partecipare a questo film perché, oltre a cogliere l’importante opportunità di lavorare con un regista come Ivan Cotroneo, sentivo in me la necessità di dare voce in prima persona a tematiche così sensibili vissute e provocate da miei coetanei. I tre protagonisti vengono allontanati dagli altri, perché in qualche modo ritenuti “diversi”: Lorenzo (Rimau Grillo Ritzberger) in quanto gay (dichiarato) che non si vergogna di essere quello che è; Antonio (Leonardo Pazzagli) che, reduce da lutto famigliare, è timido, introverso, riservato, ed è considerato il “minorato” della scuola; mentre Blu, il mio personaggio, agli occhi dei compagni, è semplicemente la “ragazza facile”. Ma loro rispondono con l’amicizia: un legame travolgente, un’ancóra di salvezza».

Un incontro, quello con la recitazione, avvenuto molto presto «Da quando sono nata – confessa Valentina – ho sempre cercato di farmi notare, di essere presente. Nonostante le opinioni contrarie, ho seguito il lato esuberante del mio carattere e ho capito che mi sarebbe piaciuto realizzare questo mio sentire in questo lavoro, e di continuare a inseguirlo soprattutto in un tempo e in una società come quelli attuali, dove non ci è permesso, a noi giovani ma non solo, di far troppo affidamento su un impiego professionale perché domani potremmo non averlo più: perciò voglio applicarmi con determinazione e continuare questo mestiere cercando di migliorare sempre più».

E questa innata attrazione per l’espressività interpretativa si rivela – altrettanto presto – inalienabile, il che la conduce al cospetto di docenze teatrali proprie a Beatrice Gregorini e Saverio Vallone (che la dirige in “Una parola per un’altra”, “Le tre sorelle di Cechov” e “Monologhi tratti da In Her Shoes”), a studi scenici in francese con l’attore Serge Pirillì, alla Scuola di Danza, Musica, Teatro – Formazione Bartolomei di Roma, a quella di recitazione cinematografica “Jenny Tamburi”, e a stage e percorsi laboratoriali insieme a Ivano De Matteo, Rolando Ravello, e Alessandro Celli: «Ho avuto la possibilità, durante il liceo, di seguire a scuola dei corsi pomeridiani di formazione teatrale: quello in italiano era diretto da Vallone e Gregoriani (con i quali ho studiato due anni); quello in francese era invece diretto dall’attore Pirillì (sempre della durata biennale), e ogni anno si concludeva con la messinscena di uno spettacolo al Teatro dell’Angelo di Roma. Devo dire che recitare in un’altra lingua è davvero interessante e stimolante, e implica un approccio differente su molte cose. Inoltre, parte della mia famiglia è di Lione, quindi il francese è una lingua che sento parecchio per casa, ed è una lingua che voglio continuare a studiare in termini di recitazione, perché mi piacerebbe lavorare anche in Francia, paese che ha un apprezzamento particolare per gli attori italiani».

Una delle palestre di pratica attoriale per Valentina è certamente la televisione, che la mette alla prova con diverse serie tra le quali i recenti “Grand Hotel” e “Tutto può succedere”; poi, “Fuoriclasse 3”, “Che Dio ci aiuti 3”, “Squadra mobile”, “Il candidato”, “A un passo dal cielo”, “Rex 8”, e “Questo è il mio paese”: «Quest’ultima, fiction diretta da Michele Soavi, è quella che più mi è rimasta nel cuore: la mia prima lunga permanenza lavorativa lontano da casa (abbiamo girato in Puglia), che mi ha permesso di conoscere persone stupende come Cristiano Caccamo, che interpretava il mio fidanzato, Violante Placido e Fausto Maria Sciarappa. È stato un lavoro molto impegnativo, ma anche molto divertente, che ho condiviso con un cast artistico e tecnico di grande professionalità. Un’esperienza memorabile, nonché il mio inizio, la mia vera partenza».

E si prevedono immediati ritorni sul piccolo schermo per Valentina, che sarà coprotagonista insieme a Gabriella Pession della nuova serie Rai “La verità di Anna”, prodotta da Vela Film, scritta da Carlo Lucarelli e diretta da Carmine Elia. Mentre il palcoscenico dovrà attendere: «Sulla scena voglio tornare, ma più in là: per me il teatro è sacro e richiede un’attenzione e un’intensità di studio esclusiva. Attualmente non potrei dedicarmi come vorrei, cioè con dedizione e massima concentrazione. Ma certamente resta uno dei miei piani futuri».

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