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Nuovo Cinema Aquila, i lavoratori mettono in scena il funerale

Annunciato sui social, domani 9 giugno 2015 ci sarà il funerale del Nuovo Cinema Aquila. Nel mirino anche il Pd: 'difende l’occupazione, ma fa licenziare 15 dipendenti'.

Nuovo Cinema Aquila, i lavoratori mettono in scena il funerale
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8 Giugno 2015 - 11.10


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Domani, 9 giugno 2015, a Roma si svolgerà il funerale del Nuovo Cinema Aquila. L’iniziativa è apparsa qualche giorno fa su Facebook e, in poche ore, è diventata virale sul social network, con moltissime persone che hanno voluto esprimere la propria solidarietà cliccando su “parteciperò”.

Il destino del Nuovo Cinema Aquila è ancora in dubbio. Il prncipale responsabile è il Pd romano: “Il Pd dice di difendere l’occupazione, invece nel giro di un mese manda a casa quindici lavoratori” hanno spiegato gli organizzatori del funerale. “L’assessore capitolino alla Cultuta, Giovanna Marinelli, non ha mosso un dito per difendere i lavoratori di questo cinema, che non ha ringraziato nessuno per il valore che questo spazio ha portato alla sua città, che non ha mai voluto incontrare per dare loro spiegazioni valide di questa scelta” hanno aggiunto. Ma nel mirino è finito anche Gianluca Peciola (Sel) “al quale stava molto a cuore – chissà perché? – chiedere al dipartimento Cultura di far partire la revoca al Cinema Aquila, senza se e senza ma”.

E’ un lungo elenco quello che accompagna il “necrologio”. “La dottoressa Cinzia Padolecchia, dopo solo 4 giorni dall’inizio del suo mandato, ha rigirato le richieste del consigliere Peciola ai gestori del cinema, senza fare indagini e soprattutto senza neanche i presupposti per un tale procedimento”. E’ finito nel mirino anche il presidente del V municipio Giammarco Palmieri,che “invece di manifestare un dissenso verso un’azione ingiusta e repentina ha preferito ignorare tutto quello che sta accadendo al più grande presidio culturale del proprio quartiere”. Ma la protesta prosegue anche nei confronti di “alcuni registi che senza questo cinema non avrebbero mai visto proiettate le loro opere e che adesso non hanno il coraggio di prendere una posizione ‘troppo rischiosa’”.

E al funerale, con “molti assenti illustri”, ci saranno loro, i lavoratori, che a testa alta hanno intenzione di gridare “vergogna” e, hanno aggiunto, “se un giorno giustizia verrà fatta” si ricorderanno solo di “chi ha avuto il coraggio di stare dalla loro parte”.

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