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Castellitto: io sono uomo ma perbene. I molestatori? Sterco umano

Intervistato da GQ l'attore va giù duro. E chiede maggior coraggio anche alle sue colleghe: 'La lettera contro il sistema degli abusi era democristiana, troppo generica. Bisogna fare nomi e cognomii'

Castellitto: io sono uomo ma perbene. I molestatori? Sterco umano
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9 Aprile 2018 - 15.36


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“Rivendico il diritto a essere considerato un uomo perbene, uno che si sforza di essere perbene…”, Sergio Castellitto interviene sul caso molestie e sul magazine GQ si dissocia da chi pensa che tutti coloro che lavorano nel cinema siano molestatori: “I predatori sono persone pericolose non solo per quello che fanno alle donne, ma anche perché sono i testimonial di una visione del mondo che sta per passare. Non siamo tutti così, io non sono così, tanti non sono così. I molestatori sono semplicemente merde umane, e va detto: tu sei una merda umana e io non lo sono. Bisogna schierarsi, dire da che parte si sta, e da che parte bisogna stare? Semplice: dalla parte delle vittime. Si sta dalla parte delle donne. Come direbbe Totò: a prescindere. Io sto dalla parte di Asia Argento”.

Sulla lettera firmata dalle 100 e passa artiste di Dissenso comune (“Noi non puntiamo il dito solo contro un singolo molestatore, noi contestiamo l’intero sistema”), Sergio Castellitto è critico: “L’ho trovata molto generica. Quando si parla di ‘sistema’ si rischia di diluire le responsabilità individuali e spegnere il problema. Si è scelta, anche nella protesta, la via più ecumenica. È una lettera sostanzialmente democristiana, che non ha mosso nulla. Questo è un Paese che ha una capacità impressionante di mangiare, digerire, vomitare e far sparire l’immondizia sotto il tappeto. E non basteranno quattro spillette ai David di Donatello per dire che siamo ancora vigili”.

E aggiunge: ‘Diciamo che in Italia, unico Paese, gran parte del gotha delle artiste è stato molto ambiguo, dice Castellitto a GQ, e questo la dice lunga sul fatto che da noi quello della gestione maschile del potere è un tema molto più grave che altrove. L’ambiente fa quadrato. La reazione dei maschi non mi stupisce: mi ha stupito nelle artiste questo essere d’accordo sulle parole d’ordine da usare per circoscrivere lo scandalo”. L’attore sarà dal 19 aprile al cinema con Il Tuttofare, e la sera dell’8 maggio, vigilia del quarantennale del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, su Rai1 protagonista della docufiction Il Professore.

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