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Tutti i capitoli della telenovela Rai-Fedez: dal Festival di Sanremo a Che tempo che fa

L'ospitata del cantante milanese nella trasmissione di Fabio Fazio riaccende le polemiche. La Rai ha ritirato la querela per "mancanza dei presupposti" e Fedez risponde sui social con un "Ops"

Tutti i capitoli della telenovela Rai-Fedez: dal Festival di Sanremo a Che tempo che fa
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6 Ottobre 2021 - 08.45


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Di Leonardo Antonelli
Nella settimana appena trascorsa non si è fatto altro che parlare del nuovo capitolo della telenovela che vede protagonisti la Rai e il cantante Fedez, ossia l’ospitata dello stesso a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, insieme a Orietta Berti e Achille Lauro.
Le vicenda è riemersa da sotto il tappeto ed ha “impolverato”  le penne di giornalisti e soprattutto i tasti di coloro che si sentono in dovere di commentare la qualunque.
Come si può immaginare le domande, a volte retoriche, si sono sprecate.
Proverò a riassumere cosa si è detto con alcune delle domande salienti: “Ma la Rai non era in causa con Fedez?”, “Può ospitare un artista con il quale vi è una querelle giudiziaria in corso?”, “Fazio è così potente da poter scavalcare il direttore di rete?” “Cosa succederà quando Fedez entrerà nello studio?”
Inzio dall’ultima e poi proseguo. Come era prevedibile, non è successo nulla che non fosse la presentazione e l’esibizione del brano “Mille”, in pochi minuti, del trio già citato prima. Fedez tra l’altro ha parlato poco, ma aveva quel sorrisetto sotto i baffi che ha colui che vince una sfida e vede l’avversario pagare pegno.
L’ospitata voluta da Fazio è nel pieno rispetto del regolamento aziendale e non è stata scavalcata alcuna gerarchia, primo perché il programma di Raitre è prodotto da una ditta di produzione esterna e non collima con eventuali cause pendenti tra Rai e artisti ospitati nella trasmissione, ma soprattutto perché la tv di Stato, si è saputo proprio durante il “polverone”, ha ritirato la causa nei confronti di Fedez per “illecita diffusione” dato che vi è una manifesta mancanza di alcuni requisiti necessari a dare seguito all’azione legale annunciata.
Certo, seppur sarebbe stato difficile dividere il trio che ha fatto ballare l’Italia intera questa estate con una esibizione moncata di un componente, Fazio avrebbe potuto risparmiarsi, almeno per ora, di avere come ospite una spina nel fianco dell’azienda per cui lavora.
La Rai ha dovuto ammettere, costretta dall’imminente inizio della trasmissione, che non c’erano i presupposti per continuare la causa  contro Fedez; il direttore di Rai 3 ha dovuto contrarre tutti i muscoli del viso per mostrare serenità di fronte a quello che sarebbe accaduto, cioè che il suo acerrimo nemico a cui ha giurato vendetta, avrebbe messo piede nel suo territorio, da vincente per altro.
Inoltre Fabio Fazio non avrebbe ricevuto l’ennesimo appellativo di padre e padrone nelle scelte della Rai dove il conduttore fa e disfa a suo piacimento.
Insomma mai come questa volta sarebbe stato utile e pro-aziendale rimandare l’ospitata, chiarendo fin da subito le posizioni del dietro front della Rai sulla causa giudiziaria nei confronti del cantante.
Eppure il rapporto tra Fedez e la Tv pubblica era iniziato soltanto pochi mesi fa come un idillio destinato a durare. Vediamo i capitoli precedenti.
Primo capitolo: Amadeus “chiama per nome” Fedez a Sanremo
L’ingresso in Rai del cantante Fedez, all’anagrafe Federico Lucia, è avvenuto con la sua partecipazione in gara al Festival di Sanremo insieme a Francesca Michielin con la canzone “Chiamami per nome”.
Ovviamente non era certo nuovo all’ambiente televisivo dato che è stato giudice per più edizioni di X Factor ed avendo partecipato a diversi programmi tv, anche in Rai con una serie di interviste proprio a “Che tempo che fa”.
Non aveva quindi bisogno di essere “testato” come un influencer novello che vuole fare il salto di qualità nel mondo dello showbiz televisivo, ma certamente cantare a Sanremo è tutta un’altra cosa e non c’è storia Instagram che tenga.
Pur nell’emozione e nel pianto della prima serata, il cantante ha compiuto complessivamente una buona performance ed ha ottenuto anche un distinto piazzamento in classifica con la canzone presentata in coppia con Michielin.

Secondo capitolo: Il Concertone della discordia 
A poche settimane dalla partecipazione di Fedez al Festival della Canzone italiana, la Rai si apprestava infatti a siglare un altro accordo con il cantante per la partecipazione al Concertone del Primo Maggio, in continuità con l’idillio di cui sopra.
Era chiaro fin dalla sua nascita, nel 1990, che il concertone del Primo Maggio avrebbe rappresentato un’arena perfetta di polemiche e denuncie, dove cantanti ed artisti, oltre ad esibirsi, avrebbero potuto dar luogo a sfoghi e manifestazioni di dissenso nei confronti di politici e governanti, ma questa volta è andata diversamente, e ad essere presa di mira è stata la Rai stessa e i suoi massimi dirigenti che la governano.
Se la Tv di Stato ha pensato bene di dare un’ “occhiata” e modificare alcune parti del testo dell’artista (nomi di partiti e politici), una pratica fastidiosa che si sperava appartenesse al passato più remoto del monoscopio, non ha fatto i conti con un imperturbabile e strafottente Fedez.
Il cantante infatti ha assestato un colpo durissimo proprio all’azienda, dapprima iniziando con un discorso di denuncia politica, disattendendo però le indicazioni dategli dai dirigenti citando i nomi dei politici, ma che si è spostato apertamente sulla presunta censura che la Rai stessa avrebbe esercitato nei suoi confronti.

Le chiamate febbrili dei vari direttori Rai al cantante e la successiva pubblicazione degli audio nelle storie Instagram del cantante ha scatenato un putiferio, ma a dir la verità ha anche messo in luce le contraddizioni del rapporto tossico tra la Rai e la politica, oltreché l’incapacità dell’azienda di portare avanti una decisione in maniera univoca, che si infrange spesso nei mille rivoli della dirigenza.
Mi immagino che, sereno e compiaciuto, Fedez avrà risposto canticchiando così a chi gli avesse chiesto “Perché vuoi tornare in Rai?”: “Tanto cosa vuoi, c’è stata solo una parentesi (giudiziaria) fra noi”.

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