A cura di Stefano Miliani
Rimandi alla politica? Claudio Bisio che analizza i testi di Claudio Baglioni e li trova pieni di inviti ai migranti, indicazioni antimilitariste, da vero sovversivo. Salvini può stare sereno. Anche se Libero online si inalbera subito. Coda di paglia. Ma 24 cantanti tutti in una serata si sono dimostrati troppi. Il direttore artistico vuole dare preminenza alle canzoni: comprensibile. Tuttavia lo show nella prima serata ne ha risentito. Non lo diciamo perché sono mancate le frecciate politiche: anche Virginia Raffaele non è stata spumeggiante, irriverente e comicamente agile come sa fare. Da registrare: “La vecchia fattoria” anche in chiave vegana interpretata da Virginia Raffaele, Bisio, Baglioni e un terzo Claudio, Santamaria. Da rammentare, il giusto ricordo di Fabrizio Frizzi apprezzatto anche dalla platea dell’Ariston. Da ospite Pierfrancesco Favino non è stato sorprendente come l’anno scorso da co-conduttore. Virginia Raffaele si conferma donna da palcoscenico, ma è in grado di osare molto di più. E’ incappata in una gaffe, riprendendosi, salutando i Casamonica a proposito di una improbabile giacca di Bisio. Il quale Bisio ha salutato con un cenno Andrea Bocelli.
La classifica parziale divide i cantanti in tre fasce: zona blu, quelli più votati, gialla zona intermedia, rossa i meno votati. E nella zona rossa, salvo Nino D’Angelo, televoto (40%), giuria demoscopica e della stampa (rispettivamente 30%) hanno collocato tutti i nomi nuovi. Indice inequivocabile: Claudio Baglioni è meno conservatore di chi vota. Chi lo avrebbe immaginato, qualche anno fa? Tra gli artisti Daniele Silvestri (forse il migliore), Motta e gli Zen Circus i più convincenti e originali.
La classifica provvisoria della prima serata
Zona blu (i più votati)
Ultimo – I tuoi particolari
Loredana Bertè – Cosa ti aspetti da me
Irama – La ragazza con il cuore di latta
Simone Cristicchi – Abbi cura di me
Francesco Renga – Aspetto che torni
Il Volo – Musica che resta
Nek – Mi farò trovare pronto
Daniele Silvestri – Argento vivo
Zona gialla (intermedia)
Federica Carta e Shade – Senza farlo apposta
Enrico Nigiotti – Nonno Hollywood
Boomdabash – Per un milione
Negrita – I ragazzi stanno bene
Paola Turci – L’ultimo ostacolo
Anna Tatangelo – Le nostre anime di notte
Patty Pravo e Briga – Un po’ come la vita
Arisa – Mi sento bene
Zona rossa (i meno votati)
Mahmood – Soldi
Achille Lauro – Rolls Royce
Einar – Parole nuove
Nino D’Angelo e Livio Cori – Un’altra luce
Ghemon – Rose viola
Motta – Dov’è l’Italia
Ex Otago – Solo una canzone
Zen Circus – L’amore è una dittatura
Finisce la prima serata. Finalmente. Troppi 24 cantanti tutti insieme.
Periferia, soldi … temi rap più in veste dub cn Mahmood che è entrato in gara perché ha vinto “Sanremo Giovani”.
Siamo verso la fine. Per tenere alta l’attenzione Bisio e Virginia assicurano che a fine serata avremo una classifica parziale. Poi entra in scena Enrico Nigiotti con il “Nonno Hollywood”. Un nonno e il mondo cambiato con centri commerciali è un tema almeno originale.
“La ragazza con il cuore di latta” di Irama, 23enne, uno dei non pochi giovani della kermesse. Giovane anagraficamente: melodia, cuore, ma parla di temi difficili: un padre che stupra la figlia, lei che si ritrova incinta …
Virginia, Baglioni e Bisio si impappinano sul “duemilaunesimo” dopo che la Raffaele rivela un dato statistico che sicuramente stavate aspettando: l’esibizione di Anna Tatangelo è stata la numero duemila del festival.
La tradizione canora con “Le nostre anime di notte” di Anna Tatangelo. Le sorprese non stanno qui.
Da Genova gli Ex-Otago. Hanno aperto concerti dei Radiohead e sono stati apprezzati. Qua si saranno adeguati alla – ormai vetusta e neanche più praticata – litania sanremese? “Scoprire nuove tenebre tra le tue cosce dietro le orecchie” scrivono. Come gli è venuta? (e non è un complimento).
Bisio in platea acchiappa la direttrice di Rai1 Teresa De Santis. Imbarazzata davanti alla telecamera. Come andiamo? chiede l’attore. Bene, mormora lei. Qualche battuta di Virginia sulla stanchezza di Claudio per l’età. Ma non è l’età, è la serata che procede senza vette. Perché lei non si lancia in qualche imitazione, anzi reinterpretazione? Non la batte nessuno
Passato da “Amici”, Virginia ricorda che è in Italia da quando aveva 9 anni: Einar con “Parole nuove” è approdato alla gara attraverso la pre-gara di Sanremo Giovani.
Dal rap e affini, debutta Ghemon con “Rose viola”. Testo banale, non è banale come canta.
Arriva Claudio Santamaria. I tre Claudio e Virginia tutti insieme. Scartati il poker, i quattro dell’Ave Maria, la vince la Raffaele: cantano nella Vecchia fattoria del quartetto Cetra e in un medley. E la rivisitano in chiave “vegana” perché qualcuno, scherza Santamaria, contesta la canzone. Sul proliferare del nome Claudio le battute si sprecano.
Virginia Raffaele si stupisce del fatto che Baglioni alla sua età si aggiorna da solo. Anche online. Spiritosa.
Negrita d’ordinanza con “I ragazzi stanno bene”
Ha vinto un Sanremo, lo ha presentato, Arisa torna a gareggiare e canta “Mi sento bene”. Pseudo rock, qualche eco che rimanda alla tradizione. Non è sopravvalutata?
La “trap” al festival con Achille Lauro. Baglioni conferma la sua apertura a più generi, che piacciano o meno ma che vengono praticati. In “Rolls Royce” tra citazioni e omaggi il verso “voglio una vita così” rimanda a Vasco Rossi non tanto o non solo per le parole ma per il modo in cui cantava il rocker di Zocca “Voglio una vita spericolata”.
E’ il momento di una delle super-ospiti della kermesse: Giorgia. Indiscutibili le sue capacità canore nel filo della pop song venata di soul. Con Baglioni al pianoforte la cantante fa la sua “Come saprei”, canzone che avrà appunto cantato mille volte.
Claudio Baglioni ricorda che oggi avrebbe compiuto 61 anni Fabrizio Frizzi. Un saluto giusto e commosso. Non finisce di parlare che il pubblico si alza in piedi e applaude.
“Abbi cura cura di me” di Simone Cristicchi è un pezzo alla Cristicchi: il parlato e una canzone su fragilità e dolore.
“Un po’ come la vita” della settantenne Patty Pravo e del trentenne Riga si fa ascoltare. Ma qualche inghippo tecnico nell’orchestra ha ritardato l’attacco del brano. “Sono qui per cantare o per fare una passeggiata?” esclama la cantante.
Il rap addomesticato dei Boombadash scorre via senza scossoni.
Supergaffe di Virginia sui Casamonica. Bisio dice che su Twitter qualcuno ha scritto che la sua giacca precedente, quella scintillante, era come per i Casamonica. La Raffaele si prodiga in un “salutiamo i Casamonica” e si ferma consapevole che sta salutando un clan.
“Dov’è l’Italia amore mio? / Mi sono perso” di Motta magari non è il massimo dei versi di una canzone. Però canta con pathos in sottotraccia e questo è lodevole.
“L’ultimo ostacolo” di Paola Turci con quella sua voce lievemente roca, con il tocco del pianoforte, è una delle canzoni più convincenti della serata. Qualcuno la noterà per l’abito con scollatura (sobria).
Il duetto tra Favino e Baglioni? “Ci son due coccodrilli”. Siamo all’asilo? Gli autori non avevano idee più frizzanti? Imbarazzante.
Come ospite, torna Pierfrancesco Favino. Con Virginia Raffaele impostano uno sketch sul musical dell’anno. Lui vestito da Freddie Mercury, lei da Mary Poppins, le ballerine da “Sister Act” per indicazione del direttore d’orchestra. Non fanno ridere. Peccato.
Dopo aver vinto tra le nuove proposte nel 2018, Ultimo si presenta con “I tuoi particolari”. In linea con il suo stile.
Federica Carta e Shade tra i debuttanti del festival. “Senza farlo apposta” non portano nessuna novità musicale. Brano lungo solchi già ampiamente tracciati.
Claudio Bisio prende in mano il tema politico ma evita riferimenti governativi: “Mi hanno stupito la polemiche su Baglioni. mi ha stupito il vostro stupore: fa politica. Il comico fa un’operazione filologica testi alla mano. “Passerotto non andare via” è un’esortazione agli immigrati ad andare via, è lui che li ha sobillati trenta anni fa. Lui li stava aspettando. Altrimenti perché stava accocolato ad ascoltare il mare? E il passerotto, ricorda Bisio, era venuto dall’Africa e i porti non lo fermano. Lui (Baglioni, ndr) è uno subdolo, giornalisti fate inchieste, invoca il co-conduttore. Se avevate letto le sue canzoni sapevate che lui era ossessionato dai migranti. Ha scritto “migravamo come due gabbiani”, “Se avessi un’auto da portarne cento”… allora te le cerchi, esclama. “E cosa faceva a Porta Portese? Antimilitarista. Quanta violenza nelle sue canzoni: “Quella tua maglietta fina”… “Sassi schizzati via”, “Dare fuoco a tutto quanto”, e lui sempre lì davanti al corteo degli antagonisti”.
Bisio si appella i “giornalisti seri: finiamola qui, gli haters faranno quello che faranno”.
Nel presentare Daniele Silvestri (“Argento vivo”) Bisio inciampa nella prima papera del festival. E prontamente lo dichiara, d’altro canto sa improvvisare. Con la sua storia di un sedicenne in carcere uno dei testi più duri e serrati del festival 2019. E la sua canzone con il rapper Rancore indica una apertura a una canzone effettivamente meritevole.
Finora il festival è scivolato via con qualche classico battibecco tra presentatori (Virginia e Bisio), un problemino tecnico sull’audio in tv (ma non ci sembra via web nello streaming) e tra i cantanti Loredana Berté che dimostra più forza di tutti. E non è la più giovane.
Primo duetto di star: Andrea Bocelli al piano con Baglioni nel “Mare calmo della sera”. Dimostrazione tecnica d’ugola. Standing ovation all’Ariston. Segue Bocelli padre con il figlio Matteo in “Fall on me”. Ma Bisio ha salutato Andrea Bocelli con un gesto senza dire nulla. Gaffe: il cantante toscano non ci vede.
Nella prima parte c’è stato qualche problema audio. Nelle tv, non nello streaming, ma chi guarda dal teleschermo se ne è lamentato
“Cosa ti aspetti da me”, canta Loredana Bertè. A 68 anni è finora l’artista con più grinta e bel piglio. La più rock.
Il trio del Volo raccoglie fino a ora, quasi le 21.30, la maggior dose di applausi. “La musica che resta” è esattamente nel loro solco, poca novità.
Virginia fa esercizi e prove sul palcoscenico e Bisio si irrita. D’altronde, ribatte lei, sono sempre in scena. Vedremo spesso queste schermaglie. La sua espressione barazzina non può non suscitare simpatia.
Scenografici gli Zen Circus con soldati in divisa ed elmetto. D’altronde il loro brano si intitola “L’amore è una dittatura”.
Prima piccola finta schermaglia tra Virginia, Claudio 1 (Baglioni) e Claudio 2 (Bisio). Ovviamente con equivoco sul nome.
Nek si fa “trovare pronto” all’amore. Il suo mestiere tra melodia e una spruzzatina di rock.
Nino D’Angelo e Livio Cori, la canzone partenopea è la loro “Un’altra luce”? Mah. Se la nuova canzone partenopea è questa, per qualche inserimento elettro-dub, non è che siamo messi bene.
Francesco Renga apre con “Aspetto che torni”. Una fan in sala: “Sei bello”. Un pezzo alla Renga.
Baglioni evoca l’yin e yang, che non sanno dove andranno, si prodiga in mini-pistoletto retorico. Avremo dosi industriali di retorica quando parla lui? Poteva andare peggio, certo.
Bisio: grazie per averci evitati le solite frasi. Ma …
Claudio Bisio: grazie ci hai evitato a me e Virginia quelle frasi “è un onore essere qui sono davvero emozionata e scendere quelle scale è il sogno della mia vita”. Frasi che Virginia Raffaele coglie al volo per snocciolare.
Voglio andar via: messaggio inconscio?
Finito il “primafestival” il festival inizia con una scenografia effettivamente nuova e ballerini che danzano a “Voglio andar via” di Claudio Baglioni. Messaggio inconscio?
Orchestra dietro il palcoscenico: avevano annunciato il nuovo posizionamento, così è. Non guasta.
Inizia il 69esimo festival di Festival di Sanremo, il secondo affidato al direttore artistico – che quest’anno si autodefinisce dirottatore – Claudio Baglioni. Il quale per una semplice osservazione di buon senso sul rigettare a mare i migranti si è attirato le ire di Matteo Salvini ancora prima di iniziare le danze.
Lo affiancano come co-conduttori Claudio Bisio, comico notoriamente di sinistra, e Virginia Raffaele, che quanto a imitazioni non risparmia nessuno e segue più il costume e i personaggi dello show business.
Stasera all’Ariston cantano tutti i ventiquattro artisti in gara: la categoria è unica, Rai1 conta di finire la prima serata verso le una e un quarto. Seguirà il dopofestival con Rocco Papaleo, Anna Foglietta e Melissa Greto Marchetto.
Gli ospiti stasera sono Andrea Bocelli in duetto con il figlio Matteo e con Baglioni, Giorgia, pure lei duetta con il direttore artistico. Torna Pierfrancesco Favino, che lo scorso anno fece furore come co-conduttore, e “duetta” in un numero insieme a Virginia Raffaele. Fa la sua apparizione anche l’attore Claudio Santamaria che farà il quarto componente del “Quartetto Cetra” con Baglioni, Bisio, Raffaele.
Ecco l’ordine di uscita dei cantanti con le loro canzoni
Il vicedirettore di Rai1 Claudio Fasulo in conferenza stampa ha spiegato che non hanno deciso l’ordine con il sorteggio ma scaglionando gli artisti insieme alle case discografiche. E ha assicurato una rotazione nelle varie serate perché l’ora di esibizione può incidere sul voto.
1. Francesco Renga – “Aspetto che torni”
2. Nino D’Angelo e Livio Cori – “Un’altra luce”
3. Nek – “Mi farò trovare pronto”
4. Zen Circus – “L’amore è una dittatura”
5. Il Volo – “Musica che resta”
6. Loredana Berté – “Cosa ti aspetti da me”
7. Daniele Silvestri – “Argento vivo”
8. Federica Carta e Shade – “Senza farlo apposta”
9. Ultimo – “I tuoi particolari”
10. Paola Turci – “L’ultimo ostacolo”
11. Motta – “Dov’è l’Italia”
12. Boomdabash – “Per un milione”
13. Patty Pravo e Briga – “Un po’ come la vita”
14. Simone Cristicchi – “Abbi cura di me”
15. Achille Lauro – “Rolls Royce”
16. Arisa – “Mi sento bene”
17. Negrita – “I ragazzi stanno bene”
18. Ghemon – “Rose viola”
19. Einar – “Parole nuove”
20. Ex-Otago – “Solo una canzone”
21. Anna Tatangelo – “Le nostre anime di notte”
22. Irama – “La ragazza con il cuore di latta”
23. Enrico Nigiotti – “Nonno Hollywood”
24. Mahmood – “Soldi”