Hunziker da Sanremo: "In Italia il femminicidio è più allarmante" | Giornale dello Spettacolo
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Hunziker da Sanremo: "In Italia il femminicidio è più allarmante"

Il direttore artistico Baglioni. "Voglio un festival popolar-nazionale". Confermati sul palco Favino e la showgirl. La Rai: "Par condicio? Nessun divieto ai comici"

Hunziker da Sanremo: "In Italia il femminicidio è più allarmante"
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9 Gennaio 2018 - 12.58


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“Il ‘68 non si è mai ripetuto e quello slogan ‘l’immaginazione al potere può essere riconvertito ‘l’immaginazione al festival’ per cercare il bello, il buono”. Claudio Baglioni presenta da Sanremo in conferenza stampa il festival 2018 da lui diretto. Si definisce “capitano senza timone” ed è ufficiale quanto già di dominio pubblico: Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino saranno con il cantante – direttore artitsico nella kermesse dal 6 al 10 febbraio su Rai1.

La showgirl partecipa con l’autorizzazione e su permesso di Mediaset. Una pratica consolidata. Durante la kermesse negli ultimi anni le tv concorrenti non hanno fatto la guerra alla Rai. Tanto meno l’anno scorso, con Maria De Filippi co-conduttrice insieme a Carlo Conti. Stimolata dalla domanda di una giornalista sulle attrici vestite di nero ai Golden Globe per protestare contro le molestie alle donne, la showgirl che è sempre stata attenta al tema della violenza osserva che il fenomeno del femminicidio in Italia è più allarmante che in altri paesi”.

Baglioni: un festival popolar-nazionale

Sarà un festival “più popolar-nazionale che nazional-popolare – spiega Baglioni – per mantenerlo nel solco delle arti popolari. Non ci saranno gli ingredienti della super trasmissione televisiva, qualche volta è stato il programma televisivo con certi stilemi potenziati all’infinito. È un’occasione per portare i linguaggi della musica italiana, che sono anche le parole delle canzoni”.

“Sul prefestival ci sono candidature – dice Baglioni rispondendo alla domanda di un cronista – Sul dopo festival ci terrei anche che sia un posto dove parlare di quanto accaduto nel durante festival. Per gli ospiti stranieri la condizione è che vengano a cantare qualcosa che ha una matrice italiana e non sia una passerella, come accadeva quando ero piccolo“.

“Le rivoluzioni sono buone quando si preparano, poi lasciano disastri perché sostituiscono un sistema a un altro. Il ’68 ha avuto una fase iniziale straordinaria. A me piace essere l’immaginazione e il potere non come sostantivo ma come verbo, come potere far qualcosa“, afferma ancora il direttore artistico.

“Per i contenuti extra musicali ho detto se ne poteva fare a meno, di attori hollywoodiani che non hanno portato grande artisticità a Sanremo ed erano delle vacanze sanremesi. Non credo il festival debba ospitare di tutto ma quanto ospita deve essere al massimo livello. Escluderei quel tipo di intervento. Gli ospiti comici sono contemplati, ci sono alcuni nomi, alcuni non saranno annunciati ma a sorpresa. Sui conti non so, lo faccio perché c’è stata la resa di Conti”. E sui comici: “se qualcuno si allarga verso la dispar condicio, metterei una scossa elettrica in grado di annientarli al momento, è l’unica par condicio che possiamo garantire”.

Michelle Hunziker: femminicidio fenomeno più allarmante in Italia

La cronista di Avvenire: al Golden Globe le donne si sono vestite di nero,
Hunziker cosa farà?: “Vorrei portare un momento dedicato alla forza delle donne, al senso di squadra non in modo retorico – risponde la showgirl – ma in maniera speranzosa, vorrei portare speranza da snocciolare in modo diverso dai Golden Globe. Mi è piaciuta molto Oprah ma in Italia abbiamo tanti argomenti, sì mi piacerebbe molto portarlo.

“Abbiamo dati sconcertanti sul femminicidio in Italia che non si trovano altrove. Non ho fatto polemica con i Globe – risponde a una cronista – ma intendo portare la femminilità in chiave di speranza, di senso di squadra che manca tra le donne mentre lo fanno bene gli uomini. Mi è piaciuto come hanno trattato il caso Weinstein e le molestie sessuali, qui vogliamo portare qualcosa che riguarda anche la gioia. E focalizzato sull’Italia. Questa piaga è molto italiana con radici culturali fortissime , qui abbiamo una percezione diversa da quanto accade nel mondo e sono dieci anni che combattiamo contro la violenza sulle donne per tutelarle”.

 

 

La Rai: par condicio, nessun divieto ai comici

La Rai: “siamo a quasi 25 milioni di euro di pubblicità, l’anno scorso abbiamo raggiunto a fine stagione 26 milioni. Il costo è lo stesso dello scorso anno, sui 16 milioni di euro”.

Ancora la Rai: “Per la par condicio politici e candidati non possono salire sul palco figure istituzionali legate alla convenzione di Sanremo. Abbiamo chiesto una franchigia per le autorità locali. Sui comici non c’è nessun divieto, faranno i comici come sempre”.

 

 

 

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