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Pippo Baudo, 80 anni da mattatore

Festa di compleanno per il conduttore siciliano. Coi suoi programmi ha fatto la storia della tv. Da Settevoci a Domenica in. 13 volte a Sanremo

Pippo Baudo, 80 anni da mattatore
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6 Giugno 2016 - 22.53


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di Francesco Troncarelli

Il padre lo voleva avvocato, lui sognava lo spettacolo. Ed ora che compie 80 anni, dobbiamo dire che aveva ragione lui a fare quei sogni, perché Pippo Baudo è stato ed è tuttora il simbolo della televisione italiana. Un vero e proprio mattatore del piccolo schermo al quale in oltre 50 anni di carriera, ha dato tutto se stesso tra grandissimi successi e qualche battuta di arresto che comunque non ha inciso sulla sua popolarità e professionalità.

Onnipresente e soprattutto competente, ha attraversato tutte le “ere” televisive del Bel paese dal ’60 a oggi: canale unico, bianco e nero, secondo programma, colore, terza rete (Rai 3), tv private, digitale. Lui, Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo da Militello in Val di Catania detto Pippo c’è sempre stato. Padrone della scena non solo fisicamente (un metro e 85) ma anche culturalmente, come ha dimostrato nella confezione dal punto di vista autorale e decisionale di innumerevoli programmi che ha condotto.

Il suo curriculum del resto parla chiaro. 13 edizioni del Festival di Sanremo (record di conduzioni), 10 Domenica in, 8 Nastri d’Argento, 7 Gran Premio della Tv, 6 Serate d’onore, 6 Disco per l’Estate, 5 Settevoci, 4 Fantastico, 3 Festival di Napoli, 3 Luna Park, 3 Novecento, 2 Canzonissime, per citare i principali tra gli oltre cento programmi che lo hanno visto sul ponte di comando.

E’ stato presentatore (Signore e signori buonasera, ecco a voi..), conduttore, attore al cinema (una ventina di musicarelli), comico e spalla al varietà (Con Pandolfi e la Steni al Sistina per “Scanzonatissimo), cantante, pianista, intrattenitore, autore di canzoni entrate in Hit parade (“Donna Rosa”, Nino Ferrer, “Una domenica così” Morandi, “Johnny Bassotto” Lino Toffolo, ”La tartaruga” Bruno Lauzi), testimonial pubblicitario e chi più ne ha più ne metta.

Il suo essere talent scout di lungo corso (tra le sue scoperte Al Bano, Beppe Grillo, Solenghi, Heater Parisi. Lorella Cuccarini) ha generato il tormentone con cui molti imitatori lo hanno preso in giro entrato nel lessico quotidiano:“L’ho inventato io!”.

La sua voce e la sua presenza nelle case degli italiani in tutti questi anni, fanno di Pippo Baudo un personaggio di famiglia, uno zio sempre disponibile ad intrattenere i parenti con la sue storie, la sua esperienza, la sua autorevolezza, il suo voler essere al centro dell’attenzione (il cosiddetto “baudismo”) in una cifra nazionalpopolare nel senso migliore del termine che però a volte non è stata apprezzata tanto da procurargli la prima rottura con la Rai guidata dal socialista Manca verso i più accoglienti, economicamente parlando, lidi Fininvest.

Riposta la laurea in Giurisprudenza in un cassetto, Pippo lasciò la Sicilia fra le lacrime della madre e il disappunto del padre avvocato negli anni 60, per tentare la fortuna a Roma (biglietto di terza classe). Passò il provino alla Rai seppur con un’avvertenza da parte degli esaminatori “adatto a spettacoli minori” e così fu, con il debutto a 22 anni con “Guida agli emigranti” seguito poi da “Telecruciverba” e altre “minorità”.

La svolta della sua carriera avviene domenica 6 febbraio 1966: la bobina con la prevista puntata del telefilm americano Rin Tin Tin non perviene, e la RAI decide di trasmettere la puntata pilota di “Settevoci” che era stata registrata a Milano (in seguito le riprese si trasferirono a Roma) e giudicata «intrasmissibile» dai vertici dell’azienda. Fu invece un successo clamoroso, che valse la riproposizione del programma per le domeniche successive e negli anni seguenti e che favorì il decollo improvviso di questo spilungone simpatico coi basettoni che faceva quiz musicali e presentava cantanti emergenti e in cerca di gloria.

Da quel momento Super Pippo inanellerà una serie di successi che lo faranno diventare al pari di Corrado, Mike Bongiorno e del giornalista Enzo Tortora, uno dei più amati e popolari presentatori della nostra Tv. Ciascuno col suo stile e coi suoi programmi “cuciti” addosso in base alle loro qualità, anche se è proprio dal passaggio di testimone nella conduzione di “Domenica in” da Corrado, che Baudo affinerà le sue doti di grande intrattenitore dimostrando di sapersi muovere e bene, non solo con il varietà, ma anche con l’attualità, la cronaca, la presentazione di libri e le interviste con tutti i più importanti nomi del cinema nazionale ed internazionale.

E che dire dei “suoi” Sanremo. Al di là del lancio di artisti come Laura Pausini (“La solitudine”), Giorgia (“Come saprei”), Bocelli (“Con te partirò”), Zarrillo (Cinque giorni), Faletti (“Signor Tenente”) per citarne solo alcuni, ci sono dei momenti che lo vedono protagonista, rimasti nella storia del festival. Ci riferiamo all’annuncio in diretta della morte di Claudio Villa, per anni dominatore di Sanremo (7 febbraio 1987), il tentativo di aspirante suicida di buttarsi dalla balconata della Galleria dell’Ariston stoppato da lui, la delegazione degli operai dell’Italsider ospitata sul palco per parlare della loro protesta. E ancora il ballo guancia a guancia con Sharon Stone, il bacio con la Littizzetto, i “toccamenti” di Fiorello e Benigni per la serie tutto quanto fa spettacolo.

Insomma Pippo, sempre Pippo, fortissimamente Pippo. Come dire la televisione. Per Ettore Bernabei mitico direttore generale della Rai, l’ultimo di quei conduttori “che hanno unito l’Italia con la lingua italiana”. Sicuramente uno fra i più dinamici, innamorato veramente del suo mestiere e soprattutto della tv stessa di cui si è sempre sentito parte integrante. Un uomo di spettacolo a tutto tondo partito dai teatrini scalcinati della Sicilia ed approdato con merito sul più importante palco dello Stivale per fare quello che gli riesce meglio, il varietà.

Un signore coi capelli bianchi che oggi fa 80 anni ma che sarebbe pronto a ricominciare anche domani con un nuovo progetto, perché tanta è la voglia che ha dentro e soprattutto perché tante sono le idee che ha per regalare ancora emozioni al pubblico. E perchè lui è Baudo, un mattatore con 80 primavere e più di 150 programmi sulle spalle che sono una garanzia. Buon compleanno Pippo.

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