Vecchioni a Sanremo: noi uomini dobbiamo combattere le violenze | Giornale dello Spettacolo
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Vecchioni a Sanremo: noi uomini dobbiamo combattere le violenze

Il festival si inchina a Baudo e balla con Sting. Serata piattissima nonostante Michelle e Favino. Con Vecchioni finalmente un artista che non fa solo il suo compitino. Leggi il commento e la nuova classifica provvisoria

Vecchioni a Sanremo: noi uomini dobbiamo combattere le violenze
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7 Febbraio 2018 - 20.29


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Stefano Miliani

 

Una seconda serata senza il traino incontenibile di Fiorello si è dimostrata povera di spunti. Precisina, senza guizzi particolari. D’accordo, Pippo Baudo è un’istituzione che peraltro aveva già omaggiato Carlo Conti e ha tenuto banco con la sua Amarcord sui suoi festival sanremesi, di Louis Armstrong che mandò via perché voleva fare un concerto intero, di Whitney Houston, Madonna, del bacio con Sharon Stone (“e anche Luciana Litizzetto, lo so…) Il presentore è grato, molto grato: una bella lezione di umiltà.  L’Ariston lo acclama: è lo specchio di un’Italia che era ed è democristiana ma almeno a modo e con un’etica professionale consolidata: di questi tempi non è poco. Con Sting e Shaggy il pubblico balla. Bene, almeno è qualcosa. Anche se la popstar quando canta in italiano “Muoio per te” di Zucchero è incomprensibile.

Pierfrancesco Favino è sempre più a suo agio ed eclettico, si rivela perfino agile ballerino sulla hit “Despacito” e Michelle Hunziker ce la mette tutta per tenere alta la tensione: probabilmente comprende che quella tensione non arriva perché cerca spesso di tenere il pubblico sulle spine appena può. Ma non può, con un copione piatto da rispettare al millimetro dove manca l’invenzione e quella leggerezza cara al pur ecumenico Carlo Conti.

Claudio Baglioni è più disinvolto e meno rigido della prima serata, tuttavia è la narrazione complessiva che non decolla. Niente invenzioni da trattenere il fiato adeguate a uno show simile. Chiude la serata il brano ” Po-po-po-po-po-po-poo” con Baglioni, Michelle Hunziker, Pierfrancesco Favino più donne e uomini in coro sul palcoscenico. Stile villaggio turistico. Di seguito, la cronaca minuto per minuto.

 

La classifica della sala stampa sui dieci cantanti (su venti) della seconda serata cambia molto rispetto alla prima serata. Il blu è la fascia alta, giallo la media, rosso la più bassa.

Blu

Diodato e Roy Paci
Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico
Ron

Giallo
Annalisa
Decibel
Le Vibrazioni

Rosso
Red Canzian
Elio e le Storie Tese
Renzo Rubino
Nina Zilli

 

Mago Forest: comicità (si fa per dire) innocua

Mago Forest introduce una comicità poco politicamente corretta ma neanche tanto. Il gioco della roulette rossa tra loro amici? Il giovedì pomeriggio mettono in cerchio cinque trans e una donna e chi perde becca la donna. Mah… Poi una roulette russa con dei trapani da puntare sul suo corpo. Sono quasi le una: ancora non finisce?

 

Vecchioni: il fiore contro la violenza vale per noi uomini

Michelle introduce con tono drammatico “Samarcanda” di Vecchioni: “C’era una grande festa nella capitale perché la guerra era finita”, ma nella folla c’era una donna cattiva. Vincitore di Sanremo nel 2011. Duetta con Baglioni. Racconta la storia che viene dalla Bibbia e dice che è una delle canzoni più cantate dai bambini. E indica il ranunconolo sulla giacca contro le violenze: come ha detto qualcuno, noi uomini dobbiamo fare la battaglia contro le violenze.

 

Michelle ce la mette tutta

Michelle Hunziker ce la mette tutta per dare brio. Ma se la strada è dritta e piatta, non può fare miracoli. Le si stacca il microfonino, improvvisa, arriva Favino a soccorrerla. Bravi, ma sai che brividi.

 

Serata piatta come la Pianura Padana

La serata prosegue instradata sui binari prefissati. Tutto pulito, tutto preciso, tutto pianeggiante. Gongolano i vertici Rai: è quello che volevano. Serata moscia. E se una pianura è bella, uno show piatto è una noia.

 

“Questo piccolo grande amore” con Franca Leosini

Baglioni al pianoforte “una canzone che cantai su questo palco nel 1984 e fu dichiarata canzone del secolo”. Attacca con “Questo piccolo grande amore”. Con Franca Leosini che interrompe e lo incalza: “Non poteva comprarsi una bella maglietta”. La sala canta con Claudio. Se ne escono abbracciati cantanto “Ancora” di De Crescenzo, scelta dalla Leosina come sua canzone sanremese.

 

Sting e Shaggy, l’Ariston balla

La popstar e il rapper che va in platea e il pubblico balla.

 

Sting allo Zucchero in italiano

Uno degli ospiti più attesi: Sting. Che canta in italiano “Muoio per te” di Zucchero. All’inizio non si comprende una parola, dopo meglio. E Favino dialoga in inglese fluente. Il musicista inglese cita gli amici italiani come Nek e Pavarotti, dice di amare l’opera italiana e la musica rinascimentale.

 

Favino: da Lorca a ballerino in “Despacito” con Michelle

Dopo il Leopardi massacrato ieri era Pierfrancesco Favino impagina un Garcia Lorca addirittura inedito. In spagnolo. Che sfocia in “Despacito”, l’hit della stagione di Louis Fonsi con Daddy Yankee, e balletto insieme a Michelle. L’attore sempre più showman. La showgirl è la showgirl: una sicurezza per il festival.

 

Che fine fa il tema della violenza sulle donne?

Oggi un’altra donna, una ragazza, a Milano è stata uccisa da un uomo. Che fine ha fatto il tema della violenza e delle molestie sulle donne con la Hunziker portabandiera? Sul tema neanche una parola vera e sentita. Qualche fiore non è sufficiente. E comunque meglio di nulla. Lo ricorda Ornella Vanoni alla Hunziker che garantisce: il fiore tornerà.

 

Antonacci: bisognerebbe essere più gentili

Biagio Antonacci ospite. Va riconosciuta la coerenza di Baglioni. Ha sempre detto che non voleva ospiti che si facessero vetrina o spot senza far nulla e Antonacci canta. “La gentilezza è una dote fanstastica, bisognerebbe praticarla di più – esorta il cantante – E che sia di buon esempio la tua buona educazione, Claudio”.

 

Omaggio a Baudo è omaggio all’Italia democristiana

Bene fa la Rai a omaggiare il suo veterano più veterano che ci sia. Per la verità lo aveva già omaggiato Carlo Conti. Baudo emblema di un’Italia dall’era democristiana che, come hanno scritto vari commentatori, vuole rispecchiarsi in questo festival fatto con il bilancino. Un’Italia democristiana? La Dc non era finita? Evidentemente no.

 

Baudo: ho baciato Sharon Stone, certo anche la Littizzetto

“Caro Sanremo, sei stato tanto buono con me”, continua Pippo. Ha ballato con Madonna, ha baciato Sharon Stone, poi, certo, Luciana Littizzetto. Ricorda Whitney Houston che dovebbe bissare la canzone, caso unico, per la reazione stratosferica del pubblico. Ricorda con orgoglio di aver portato Springsteen. Ricorda di essere venuto da un paesino della Sicilia e deve tanto alla Rai. “Pippo Pippo” acclama la sala. Presenta lui Elio e le Storie Tese. Che ebbe a un suo festival quando fecero “La terra dei cachi”.

 

Pippo amarcord ed elogio del festival

Baudo ricorda i suoi Sanremo. Come quando cacciò Louis Armstrong perché era in gare il jazzista voleva fare un concerto. Ricorda quando scoprì Laura Pausini. Ricorda quando Giorgia vinse un “suo” festival.

 

Baudo: elogio della vecchiaia

Baudo annunciato in pompa magna. Baglioni in effetti più disinvolto. “La vecchiaia è brutta”, ammette Pippo. “L’alternativa è peggio”. “E io combatto l’alternativa”. Elogio della vecchiaia. 

 

Cantano e passano

Cantano e passano. Diodato e Roy Paci alla tromba.

 

Puccini pop con il Volo

Il trio del Volo che vinse il festival tre anni fa e rende Puccini pop. Con “Vincerò” dalla “Turandot”. Primi ospiti. Dopo di che i tre duettano con Baglioni in una cover da Sergio Endrigo. Il “dittatore artistico” è nei suoi panni.

 

Pierfrancesco, l’amica non è Michelle

Dopo Nina Zilli, altra gag Favino-Michelle con lui che ringrazia una donna, un’artista, un’amica. E naturalmente non è la Hunziker ma una strumentista dell’orchestra.

 

Favino ironico con garbo per le Vibrazioni

Le Vibrazioni aprono la sarabanda dei 10 big su 20 della serata. Con introduzione “psicoanalitica” della Hunziker. Facile ironia di Pierfrancesco. Garbato, sa misurare gli sguardi.

 

Favino va veloce sulle regole

Giuria demoscopica 40%, televoto 30%, sala stampa 30%. Con cinque voti a disposizione. Sono le regole per votare i cantanti stasera (purché 18enni o più).  Sciorina, con scioltezza, le regole Favino

 

Rito senza scossoni

La cerimonia si consuma come da programma. Senza scossoni. Né tensioni. Neanche brividi forti, se è per questo. Non c’è un Fiorello per ogni sera.

 

La classifica provvisoria premia la tradizione

La classifica provvisoria delle prime quattro “Nuove proposte” della giuria demoscopica (vale per il 30%). Prima Alice Caioli. Secondo Lorenzo Baglioni. Terza Giulia Casieri. Chiude Mirkoeilcane.

 

Alice Caioli la più tradizionale delle Nuove Proposte

Alice Caioli è la quarta delle Nuove proposte. Dei quattro la più tradizionale. Così ha buone chance di andare avanti.

 

Il bambino migrante di Mirkoeilcane

Mirkoeilcane: “Stiamo tutti i bene” è un ragazzino migrante che sogna di fare il calciatore ed è su un barcone. Nome d’arte originale, anche il brano non ricalca lo schema melodico e ha una certa originalità. Entra un po’ di attualità nel festival che se ne tiene alla larga come la peste. “Chiudo gli occhi e non so neanche nuotare”, recita il testo.

 

Pierfrancesco-Michelle, la classica schermaglia

Prima lei ironizza con Favino sull’età con l’immancabile foto di lui da bambino. Dopo ironizza lui. Loro sono bravi e simpatici. La schermaglia è classica.

 

Giulia Carieri, voce corposa

Giulia Casieri è la seconda Nuova proposta. “Come stai”: testo scarno, voce corposa, solida, ritmo che ricorda (alla lontanissima, tanto per dare un’idea) “Magnificent Seven” dei Clash: funky rock.

 

Il Congiuntivo di Baglioni

Lorenzo Baglioni (nessuna parentela con Claudio) è il primo delle Nuove proposte che Carlo Conti collocò a inizio serata e non più alla fine. Canzone decisamente insolita nel testo, un inno al “Congiuntivo”. Meglio il testo della melodia. Simpatico e coraggioso, però.

 

Baglioni fa il pozzo, Michelle Biancaneve

Come da copione, Michelle Hunziker insiste per cantare. E tira fuori la Canzone del pozzo dalla Biancaneve di Disney di 80 anni fa. Con Baglioni nel ruolo del pozzo, faccia costernata e falsetti.  Si accoda Favino. Il direttore artistico al pianoforte gorgheggia solitario. Pare più rilassato e sciolto di ieri sera. E più autoironico.

 

 

Cosa prepara la serata
Claudio Baglioni si prepara a officiare la sua seconda messa sanremese poggiando su un palcoscenico solido dopo la prima serata: con una media del 52% di share e 11,6 milioni di telespettatori molte tensioni della vigilia si sono sciolte. A tener banco è la sospensione di Ermal Meta e Fabrizio Moro dalla serata “in attesa di approfondimenti tuttora in corso sulla vicenda della presunta violazione del regolamento del Festival da parte della canzone” per il brano “Non mi avete fatto niente”: la Rai deve verificare se il brano ha violato il regolamento che vuole ogni brano totalmente inedito o se il pezzo prendeva troppo da un brano sentito a Sanremo Giovani 2016. Al posto del duo canta Renzo Rubino, scelto a sorte, che doveva cantare domani.

Il direttore artistico, con Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, conta su un parterre di ospiti di tutto riguardo. Roberto Vecchioni, il mago Forest, Franca Leosini insieme a Baglioni, Pippo Baudo 50 anni dopo il suo primo festival, Sting e Shaggy insieme che canteranno “Don’t Make Me Wait” e poi Sting da solo in “Muoio per te” di Zucchero (cantata in italiano, ha assicurato), il trio del Volo in “Nessun dorma” dalla “Turandot” di Puccini, “Canzone per te” di Sergio Endrigo e “La vita è adesso” con il cantante-direttore artistico. Infine Biagio Antonacci in “Fortuna che ci sei” e con il direttore artistico “Mille giorni di te e di me”.

Stasera partecipano i primi quattro giovani delle otto Nuove Proposte: Lorenzo Baglioni (“Il congiuntivo”), Giulia Casieri (“Come stai”), Mirkoeilcane (“Stiamo tutti bene”), Alice Caioli (“Specchi rotti”).

Di seguito, l’ordine di apparizione dei big stasera:
Le Vibrazioni
Nina Zilli
Diodato e Roy Paci
Elio e le Storie Tese
Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico
Red Canzian
Ron
Renzo Rubino (al posto di Meta e Moro)
Annalisa
Decibel

 

 

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