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L’inviato de Le Iene, Filippo Roma, rischia il carcere per diffamazione

Chiesti dal pm quattro mesi di reclusione per l'inviato delle Iene al termine della requisitoria nel processo per presunta diffamazione ai danni della casa editrice Cairo.

L’inviato de Le Iene, Filippo Roma,  rischia il carcere per diffamazione
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23 Gennaio 2016 - 17.23


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Filippo Roma é finito nei guai per una presunta diffamazione ai danni della casa editrice Cairo. Il pm ha chiesto quattro mesi di reclusione per l’inviato delle Iene, al termine della sua requisitoria.
L’accusa riguarda alcune puntate del programma durante le quali sarebbe stata messa in dubbio la veridicità di articoli pubblicati su ‘Nuovo’ e ‘Diva e Donna’, due periodici del gruppo editoriale che si è costituito parte civile.

Per gli altri imputati sono state chieste pene minori: si va dagli 800 euro chiesti per Davide Parenti, autore e regista del programma trasmesso su Italia 1, ai 600 euro chiesti per il cantante Gigi D’Alessio, per la moglie Anna Tatangelo e per la soubrette Eleonoire Casalegno. Assoluzione invece per l’ex direttore di Italia 1 Luca Tiraboschi e per Vanessa Incontrada rispettivamente perchè il fatto non sussiste e perché il fatto non costituisce reato. Durante l’udienza di oggi è intervenuto anche il difensore di Antonella Silvestri, giornalista del settimanale ‘Nuovo’ e parte civile nel processo, che ha chiesto, senza tuttavia quantificarlo, un risarcimento danni al giudice.

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