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La riforma dell'informazione Rai e Pisicchio ospite fisso al Tg3

Qualcuno si comincia a chiedere come mai l'oscuro parlamentare Pino Pisicchio sia ospite fisso del Tg3. No, non è la Bbc. Leggete e lo scoprirete.

La riforma dell'informazione Rai e Pisicchio ospite fisso al Tg3
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1 Febbraio 2015 - 19.58


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“Ormai è così presente nei nostri tg, con interviste ed “ospitate” che sarebbe meglio inserirlo nei titoli di coda…”. Al Tg3, nonostante tutto, non hanno perso l’humor e commentano così la costante presenza di Pino Pisicchio nei telegiornali, nelle interviste on the road e nel salottino della notte. A Pisicchio, in ultimo, gli è stato offerto il microfono per dire la sua sull’elezione del nuovo Capo dello Stato. Parere fondamentale, mancava solo la “pecetta” ESCLUSIVA in alto a sinistra. Pazienza, sarà la prossima volta…

Ma perché tanta attenzione del Tg3 per Pisicchio Giuseppe, noto come Pino, da Corato, provincia di Bari? E’ presidente del Gruppo Misto, alla Camera o al Senato, non ricordiamo, ma quel che vale per la direzione del Tg3 è che sia relatore della Commissione di Vigilanza sul delicatissimo tema della riforma dell’informazione Rai.

Alla Commissione, chiamata in causa, la BBC lo ha detto: vale fare una riforma che cominci a copiare quello che abbiamo fatto noi – è stato, in sintesi, quanto ha detto la BBC alla Vigilanza – risparmierete e potrete fare un prodotto migliore recuperando risorse, anche umane e professionali. Quindi, una buona base di discussione per fare una riforma, magari rivista e corretta rispetto al progetto Gubitosi, peccato che non piaccia a chi, a Saxa Rubra, si è inchiodato alla poltrona. Tanti, troppi direttori, un esercito di vice. E chi è seduto in poltrona, soprattutto se va in apnea se gli (le) tolgono il video, questa e ogni altra ipotesi di riforma che metta in discussione qualche poltrona non la digerisce proprio.

Ed ecco che in tanti giocano a chi più rompe e frena. E su questo piano si cercano sponde e alleanze. Ogni mezzo è lecito e si sfoderano amicizie, conoscenze e assistenti d’ogni genere. In attesa di capire quali riverberi avranno sulle cose Rai l’accresciuta forza e la serenità politica di Renzi, in giuggiole per aver portato al Quirinale chi voleva lui, e come lui voleva, siamo fermi al progetto di accorpamento delle 7 testate giornalistiche della Rai in due sole. Alla fine, guardando alla BBC, l’approdo dovrebbe essere una sola testata per tutta la tv pubblica. Come tappa intermedia, l’idea sarebbe da unire Tg1, Tg2 e Rai Parlamento in una newsroom; Tg3, Rai News 24 e l’informazione regionale della Tgr, in una seconda. L’obiettivo è il risparmio di uomini e mezzi. Ridurre la spesa e indirizzare diversamente i soldini che adesso, a volte, sono scandalosamente sprecati.

Ma torniamo al nostro Pisicchio ospite d’onore del TG3: prezioso il suo scetticismo. Sua, o quasi,una mozione ultra-critica in commissione di Vigilanza. In sintonia con ampi settori del centrodestra (scatenati Brunetta e Gasparri) ed anche del centrosinistra, almeno quelli assediati anche dalla direttora del Tg3 oltre che da qualche settore del sindacato dei giornalisti Rai.

L’ala renziana del PD, Michele Anzaldi in testa, prima dell’elezione del nuovo Capo dello Stato aveva indicato una via d’uscita, consigliando di spostare il termine per la presentazione degli emendamenti e il voto della commissione sul “documento anti-Gubitosi” (“forse il primo nella storia parlamentare a intimare ordini alla tv di Stato”, ricordava Aldo Fontanarossa su “Repubblica”). Ora c’è il nuovo Presidente della Repubblica, si è fatto in fretta e bene. La partita ricomincia. Pisicchio è in campo, ma il calciomercato di gennaio ha cambiato gli equilibri.

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