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Charlie Hebdo: rischia il posto, la giornalista scampata alla strage

Zineb El Rahzoui, giornalista franco-marocchina, rischia il posto per aver criticato l'attuale direzione del settimanale satirico.

Charlie Hebdo: rischia il posto, la giornalista scampata alla strage
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15 Maggio 2015 - 12.09


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Zineb El Rhazoui, una giornalista di ‘Charlie Hebdo’ scampata alla strage del 7 gennaio 2015 perché in vacanza in Marocco, rischia di essere licenziata. A rivelarlo è ‘Le Monde’, spiegando che El Rhazoui ha ricevuto una lettera della direzione del giornale satirico che la convocava per un colloquio preliminare ad un licenziamento per colpa grave. AL momento la giornalista è stata sospesa.

El Rhazoui, che è stata assunta dal giornale nel 2011, ha spiegato di non capire i motivi della decisione e di non sapere di quale “reato” si sia macchiata: “Sono scioccata e scandalizzata che una direzione che ha beneficiato di così tanto sostegno dopo gli attentati di gennaio dimostri così poco sostegno nei confronti di un suo dipendente che si trova sotto pressione come l’insieme della redazione e ha ricevuto delle minacce”, ha dichiarato.

A metà febbraio, infatti, ricorda ‘Le Monde’, la giornalista, che è anche sociologa delle religioni e militante contro l’islamismo e il fondamentalismo e suo marito hanno ricevuto delle minacce di morte da parte di integralisti: “Mio marito ha perso il suo lavoro perché alcuni jihadisti hanno svelato il suo luogo di lavoro, ha lasciato il Marocco, sono minacciata, vivo a casa di amici o in albergo e la direzione vuole licenziarmi… bravo Charlie”.

La giornalista ha quindi detto che non ha potuto lavorare normalmente da gennaio: “Non sono l’unica. Non si può imputare alle persone di stare male e di non comportarsi come bravi operai quando si vive in condizioni caotiche. E’ impossibile fare reportage sotto protezione della Polizia”, ha spiegato, sottolineando che si tratta “di una misura punitiva” per aver contestato il vertice attuale di ‘Charlie Hebdo’.

In un articolo pubblicato su ‘Le Monde’, infatti, con altri colleghi, chiedeva una “rifondazione” del giornale, della governance e della struttura del capitale per rendere il vertice più collegiale. Attualmente il capitale del giornale satirico è controllato al 60% dal direttore della pubblicazione Riss e dal direttore finanziario Eric Portheault.

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