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Confindustria Radio Tv: ci vogliono pari condizioni di mercato

Rodolfo De Laurentiis: «Ci vuole una legislazione efficace che dia certezza agli operatori esistenti e garantisca un pieno ‘level playing field’»

Confindustria Radio Tv: ci vogliono pari condizioni di mercato
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3 Luglio 2014 - 19.49


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«Se operatori sono richiesti investimenti in tecnologie, ristrutturazioni di sistema e societarie alla ricerca di efficienze ed economie di scala, al legislatore è richiesto porre le condizioni per garantire un ‘level playing field’ con i nuovi competitor che si sono affacciati sul mercato dei contenuti, apprestando una normazione aggiornata, tempestiva e certa che possa garantire sviluppo (e non la mera sopravvivenza) agli operatori televisivi esistenti». Si è espresso così Rodolfo De Laurentiis, presidente di Confindustria Radio e Tv.

La richiesta di una legislazione più chiara è soprattutto in riferimento ai nuovi competitor non tradizionali, come gli Over the top (Ott), i grandi motori di ricerca da Google, a Yahoo!, Youtube, ai grandi social network. «Pur generando fatturati globali stratosferici – ha continuato De Laurentiis – i ritorni economici generati a livello locale degli Ott sono molto limitati e dirottati scientemente nei Paesi a regime fiscale più convenienti. Pratiche non necessariamente illegali, ma che senz’altro drenano risorse dai mercati locali restituendo poco in termine di risorse economiche, occupazione, tassazione, e, in tal senso, distorcendo la competizione a livello locale»

«Il tema della tassazione dell’economia digitale non è direttamente ambito di nostro interesse», tuttavia «il tema rileva per l’impatto che l’economia digitale ha sul settore e soprattutto la mancanza di una legislazione efficace (anche fiscale) che dia certezza agli operatori esistenti e garantisca un pieno ‘level playing field’ con i nuovi operatori».

Il presidente di Confindustria radio televisioni inoltre nell’audizione convocata dalla commissione Trasporti della Camera per l’indagine conoscitiva sul sistema dei media indica anche altre priorità, che devono essere alla base di una complessiva riforma del sistema radio televisivo: cominciando dalle Tv locali, premiando tra l’altro la capacità d’impresa e rimodernare l’assetto normativo per tutto il sistema radiofonico.

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