Dopo Placido Domingo, che mancava dal palcoscenico fiorentino da quarantanove anni, e dopo Juan Diego Florez, che ne aveva calcato le scene agli inizi della sua carriera, continua la carrellata di divi lirici al Teatro del Maggio di Firenze. Giovedì 8 ottobre, alle ore 21, sarà il turno di Cecilia Bartoli, la famosa mezzosoprano, che torna al teatro del capoluogo toscano per il concerto Omaggio a Farinelli, una produzione dell’ Operà de Monte-Carlo, che la vedrà accompagnata da Les Musiciens du Prince-Monaco – orchestra monegasca costituita per sua iniziativa, di cui la Bartoli è direttrice artistica – diretta dal maestro Gianluca Capuano. Sul palcoscenico, ad accompagnarla, ci sarà anche il danzatore e perfomer Xavier Laforge.
Il concerto fiorentino di giovedì 8 ottobre ruota intorno alla figura di Farinelli, al secolo Carlo Broschi, e al suo tempo, proponendo musiche di grandi compositori, primo fra tutti Georg Friedrich Händel nel nome del quale la serata si apre e si chiude con la sinfonia del Rinaldo.
I brani del compositore proposti sono, oltre all’Ouverture dal primo atto di Rinaldo, Entrée des songes funestes da Ariodante, Lascia la spina cogli la rosa da Il Trionfo del Tempo e del Disinganno, la sinfonia Il Parnasso e V’adoro pupille da Giulio Cesare in Egitto, Mi deride … Desterò dall’empia dite da Amadigi di Gaula, la suite di danze da Ariodante Augelletti, che cantate e What passion cannot music raise and quell dall’Ode per il giorno di Santa Cecilia. Inoltre, per rimanere nel solco dei compositori coevi di Händel, verranno eseguiti Lontan dal solo e caro… Lusingato dalla speme da Polifemo di Nicola Porpora, la sinfonia da Marc’Antonio e Cleopatra di Johann Adolph Hasse, il Concerto in re maggiore TWV 51:D7 per tromba, archi e continuo di Georg Philipp Telemann e Sol da te mio dolce amore da Orlando furioso di Antonio Vivaldi.
Cecilia Bartoli esordì a Firenze, venticinquenne, nel giugno 1991 al Teatro della Pergola come Dorabella nel Così fan tutte. Era il secondo spettacolo della trilogia Mozart-Da Ponte diretta da Zubin Mehta con la regia di Jonathan Miller, dopo il Don Giovanni del 1990 e prima delle Nozze di Figaro del 1992. La Bartoli ben figurò nella parte della sorella di Fiordiligi. Il successo in quella fortunata produzione mozartiana le fruttò la riconferma per il Maggio Musicale del 1992, nel quale la Bartoli apparve in un recital, sempre al Teatro della Pergola, con Győrgy Fischer al pianoforte. Era l’anno del bicentenario della nascita di Gioachino Rossini e al compositore pesarese la cantante romana dedicò il suo concerto.
Artista e cantante straordinaria, è diventata un modello per un’intera generazione di giovani musicisti. Non sono unicamente la sua straordinaria tecnica vocale, la sua grande musicalità e la sua carismatica presenza sul palcoscenico a renderla il prototipo di una cantante lirica moderna, ma la sua capacità di combinare arte e pensiero, creatività e ricerca scientifica, passione e professionalità. Nata a Roma, Cecilia è figlia dell’insegnante di canto Silvana Bazzoni.
Nel 1987 ha debuttato nella sua città natale come Rosina ne Il barbiere di Siviglia di Rossini. È stato l’inizio di una spettacolare carriera internazionale: in breve tempo Daniel Barenboim, Herbert von Karajan e Nikolaus Harnoncourt sono stati incantati dalla giovane artista, che subito ha ricevuto inviti da Festival di Salisburgo, Metropolitan Opera di New York, Royal Opera House Covent Garden di Londra, sale da concerto e festival di Europa, Stati Uniti, Asia e Australia. Per trent’anni si è esibita regolarmente al Teatro dell’Opera di Zurigo; il Concertgebouw di Amsterdam, la Philharmonie di Parigi, il Musikverein di Vienna, l’Elbphilharmonie di Amburgo e la Berlin Philharmonic Hall sono alcune delle tappe regolari delle sue tournées annuali. Nel 1988 Cecilia Bartoli ha firmato un contratto discografico esclusivo con Decca. The Vivaldi Album, pubblicato nel 1999, è il risultato di un’affascinante ricerca tra partiture praticamente sconosciute delle opere di Vivaldi, operazione che le è valsa la reputazione di Indiana Jones della storia della musica. The Vivaldi Album è stato il primo di una serie di elaborati concept album, in cui Cecilia Bartoli ha dato una nuova luce a vari temi del periodo barocco e del belcanto. Fra i titoli di maggior successo si segnalano Opera proibita, Maria, Sacrificium, Mission e St Petersburg.
Il 2019 ha visto l’uscita del suo ultimo album di questa serie: Farinelli. Più di 12 milioni di prodotti audio e video venduti, rendono Cecilia Bartoli l’artista classica di maggior successo dei nostri tempi. Dal 2012 è direttrice artistica del Festival di Pentecoste di Salisburgo, con un contratto recentemente prorogato fino al 2026. Salisburgo è diventata lo sbocco creativo perfetto per il suo talento, che coniuga eccellenza artistica e creatività concettuale. Inoltre, si è trasformato in un luogo chiave per il suo lavoro teatrale: il debutto nel ruolo di Norma nel 2013 è stata una pietra miliare nella sua carriera. Nel 2019, ha interpretato il ruolo principale nell’opera Alcina di Händel in una produzione descritta dai critici come una manna dal cielo per il teatro musicale.
Il 2021 è dedicato a Roma Aeterna con una nuova produzione. Da molti anni è attivamente concentrata su performances filologiche: dal 2016 lavora regolarmente con Les Musiciens du Prince-Monaco, orchestra costituita grazie ad una sua iniziativa, alla quale è stato concesso il generoso patrocinio della famiglia regnante monegasca. Sin dalla loro fondazione, Les Musiciens du Prince e la direttrice artistica Cecilia Bartoli sono stati acclamati ed accolti con grande entusiasmo dal pubblico e dalla stampa internazionale. Nel 2018 la Cecilia Bartoli – Music Foundation ha creato una nuova etichetta discografica, Mentored by Bartoli. La prima pubblicazione, intitolata Contrabandista, è stata l’album solistico di debutto del tenore messicano Javier Camarena. L’etichetta mira a portare la musica classica ad un pubblico più vasto e a collaborare con giovani musicisti di talento.
Cecilia Bartoli dal gennaio 2023 sarà direttrice dell’Opera di Monte-Carlo; prima donna nella storia del Teatro ad assumere questo incarico. Cinque Premi Grammy, oltre 12 Echo e Brit Awards, il Polar Music Prize, il Léonie-Sonning-Music Prize, l’Herbert von Karajan Prize e molti altri riconoscimenti evidenziano l’importante ruolo di Cecilia Bartoli nella storia della musica.