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Catartica: arriva la ristampa dell’album cult dei Marlene Kuntz

Il disco, che ha segnato un prima e un dopo nella musica italiana, ancora oggi è oggetto di culto dagli amanti del genere.

Catartica: arriva la ristampa dell’album cult dei Marlene Kuntz
Catartica
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6 Marzo 2024 - 18.49 Culture


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A trent’anni dal loro esordio, i Marlene Kuntz pubblicano una ristampa di “Catartica”, loro primo album. Un lavoro che ha rappresentato una pietra miliare nel panorama della musica italiana, sancendo come anche in Italia fosse possibile fare rock nelle sue più varie forme. La ristampa è attesa per l’8 marzo e conseguentemente la band si esibirà nei club della Penisola.

“Ci siamo interrogati sull’opportunità di celebrare questo 30ennale – affermano – poteva suonare ridondante, ma la risposta che abbiamo avuto ci ha fatto capire che la gente lo desiderava. Non c’è stato un momento topico in cui abbiamo capito l’importanza di Catartica, quando è uscito per noi era la realizzazione di un sogno, dopo 5-6 anni di gavetta in cui le cose sembravano non accadere: eravamo quasi fuori tempo massimo. Era un traguardo raggiunto, poi ci abbiamo dato dentro per far sì che il sogno rimanesse realtà il più a lungo possibile. Momento dopo momento, anno dopo anno, Catartica ha avuto un ruolo fondamentale, ne siamo consapevoli e non ne abbiamo timore”

La band piemontese racconta come l’album sia nato in un momento particolare: “Quando è esploso il grunge in Italia, noi eravamo lì. Un mondo, fatto di etichette indipendenti, fino ad allora sommerso è emerso. E il nostro contributo è stato quello di contribuire con canzoni in italiano. All’epoca c’era un certo timore: faccio rock e devo cantare in inglese. Con noi anche gli Afterhours e poi i Verdena”

Nonostante i 30 anni, tuttavia, “Catartica” rimane inesorabilmente attuale. “Oggi i risultati di quell’album sarebbero impossibili. – commenta la band – Grazie alla tecnologia, poterlo fare e registrare sarebbe alla portata di chiunque, ma quella rabbia, quella necessità di venir fuori che avevamo noi e che era spinta propulsiva per andare oltre oggi è sostituita da frustrazione e delusione, da un atteggiamento rassegnato e pessimista. Per noi aveva funzionato portare avanti le nostre idee, cercando di essere sinceri prima di tutto con noi stessi, isolati nella provincia di Cuneo”

Cristiano Godano e Riccardo Tesio riflettono poi sulle condizioni del mercato musicale odierno: “L’unica musica remunerata oggi è quella del mainstream, che va ad impattare su centinaia di milioni di streaming. La maggior parte dei giovani artisti, soprattutto nel rock, fa musica gratis, e spesso chi ci prova tenta di individuare l’unica musica che fa streaming. In prospettiva futura questo lascia immaginare un assottigliamento dell’originalità e della creatività, il discorso artistico si comprime e si va verso l’omologazione. Un discorso che vale anche per le serie tv e i film. Internet come come tutta l’intelligenza artificiale verrà monopolizzata da bramosia, avidità, business, inchiodando l’umanità”.

Gli artisti si esprimono poi sulle nuove tendenze musicali: “si punta soprattutto ai singoloni, magari estivi, che però ad un certo punto esauriscono la loro forza propulsiva. Da un certo punto di vista l’album non ha più senso, ma noi finché avremo una giustificazione per farlo, lo faremo. Negli anni Novanta c’erano tante band che ci provavamo, poi si è andati verso l’artista singolo, il performer unico. L’ultimo gruppo legato a quell’onda lì è stato quello dei Negramaro. Poi le band sono scemate” Parlando dei Maneskin e di come vadano controcorrente Godano commenta: “Non lo so spiegare come fenomeno ma li ho visti dal vivo e spaccano”.

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