È uscito “Obe” (“Out of Body Experience”), il primo album in studio del producer Mace | Giornale dello Spettacolo
Top

È uscito “Obe” (“Out of Body Experience”), il primo album in studio del producer Mace

Il disco contiene 17 tracce e vede oltre venti collaborazioni di alcuni tra gli artisti hip-hop e soul più conosciuti in Italia. L’album era stato anticipato dal singolo “La canzone nostra”, in cima a tutte le classifiche

È uscito “Obe” (“Out of Body Experience”), il primo album in studio del producer Mace
Preroll

redazione Modifica articolo

9 Febbraio 2021 - 14.07


ATF

di Antonio Mazzolli

Dopo l’uscita del fortunatissimo singolo “La canzone nostra”, in testa a tutte le classifiche di streaming italiane, in collaborazione con il giovane Blanco e Salmo, il produttore e dj Mace (in arte Simone Benussi) ha rilasciato il 5 febbraio il suo progetto musicale “Obe” acronimo di Out of Boby Experience), anticipato anche da un altra uscita: il singolo “I ragazzi della nebbia” (featuring tra Irama e il gruppo Fsk Satellite).

L’album contiene 17 tracce con le collaborazioni di alcun tra gli artisti rap, soul e indie del panorama musicale italiano.

Tra Venerus (presente in ben quattro tracce e vero collante tra le tracce presenti), Gué Pequeno, Gemitaiz, Rkomi e Madame in totale sono più di venti gli artisti che hanno collaborato. Nell’album anche una quota indie, rappresentata dal cantautore Colapesce. 

Il produttore milanese Mace ha lavorato due anni a questo album, periodo nel quale ha viaggiato molto, venendo influenzato dai diversi suoni incrociati, soprattutto quelli africani. 

Il nome dell’album richiama proprio al viaggio come atto liberatorio e spirituale che aiuta ad uscire dal proprio corpo e fa affrontare la vita con una nuova prospettiva.

Il tappeto su cui costruire i singoli passa dalla concezione di fare le cose “in maniera diversa e nuova”, conoscere gli artisti e tirarli fuori dalla loro comfort zone, proponendo loro di apparire sotto una luce diversa. 

Il disco si chiude con la traccia techno “Hallucination”, l’unica senza un featuring. 

Nel corpo del disco troviamo beat e sperimentazione, con campionamenti e sonorità che si rifanno alla musica psichedelica e progressive applicata al mondo urban e hip-hop. 

La sensazione è che siamo di fronte ad un album che tocca delle corde nuove e genera sensazioni interessanti fin dal primo ascolto.

Molto interessante anche anche l’interpretazione visiva che si dà ad ogni brano: accanto al titolo della traccia sono presenti infatti simboli alchemici e caratteri tibetani, che richiamano proprio al concetto stesso del brano. 

Perché ascoltarlo – Il nome di Mace potrebbe essere nuovo agli occhi e alle orecchie di molti, ma è protagonista di alcune tra le produzioni con più successo in questi ultimi anni. Possiamo ricordare la hit “Pamplona” di Fabri Fibra e Tommaso Paradiso, l’album “Dna” di Ghali, “Nero Bali” di Elodie e “Chic” di Izi. 

Insomma, Mace è un producer che ha visto e conosciuti diversi mondi musicali. 

Ha approcciato nella sua storia musicale con il rap e la trap: “L’Alba” uscito nel 2003 è una vera chicca, uscita assieme al rapper Jack The Smoker (insieme formavano il duo “La Crème” e anche lui è presente nel disco). 

Ha saputo però sperimentare suoni diversi ascoltando e riproducendo suoni sentiti nei suoi vari viaggi tra Oriente, Sudamerica e Sudafrica, e sicuramente si potrà sentire in “Obe”. 

 

Native

Articoli correlati