La Giornata della Memoria a vent’anni della sua istituzione, nel 2001 con una legge del luglio 2000 su spinta dell’allora deputato Ds Furio Colombo, è e deve essere momento di pensiero, riflessione, ricordo, presa di coscienza di cosa è stata l’immane tragedia della Shoah, consapevolezza del nostro oggi, non intrattenimento per il gusto di intrattenere. Anche nello spettacolo. Vi segnaliamo allora qualche appuntamento online o radiofonico in calendario a Roma per questo 27 gennaio 2021 ricordando che molto altro è disponibile sul web.
Radio3 Rai tra “l’idealista” e il Teatro Argentina
Rai Radio3, come è sua eccellente abitudine, riserva al giorno in cui si ricorda il giorno in cui le truppe sovietiche entrarono ad Auschwitz trovandovi settemila sopravvissuti, puntella la programmazione fino a sera con interventi sulla e intorno alla Shoah. alle 14.30 il programma “L’idealista” si focalizza su “Suonare l’indicibile – cinque progetti dell’etichetta Tzadik che trattano la Shoah”. Scrive sul suo sito l’emittente: “Proveremo per una volta non tanto a raccontare, quanto a “far suonare” l’indicibile, il dramma assoluto del nostro tempo, la tempesta devastante (questa la traduzione del termine ebraico “Shoah”) e lo faremo grazie a un grande divulgatore, per quanto anomalo e avanguardista, John Zorn”.
Alle 20.30 Radio3 trasmette “La Memoria ha 20 anni” serata teatrale in diretta dal Teatro Argentina di Roma, in collaborazione con allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, con drammaturgia e regia di Arturo Cirillo. In diretta audio e anche in streaming video sul sito e sui social network di Rai Radio3 e del Teatro di Roma. Gli allievi interpretano brani di Fabrizio Sinisi, Elsa Morante, Etty Hillesum, Elie Weisel, Peter Weiss, Primo Levi, Jurg Amann, Gunter Anders, Alberto Moravia. La serata è a cura di Laura Palmieri per il Teatro della emittente.
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Santa Cecilia tra Piovani, Lia Levi e Messiaen
L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sul suo sito www.santacecilia.it ha permette di ascoltare online oggi tre proposte: “Beautiful that way” di Nicola Piovani con, da remoto, il Coro di Voci Bianche (il tema principale composto per la colonna sonora del film di Roberto Benigni “La vita è bella”; con un link si può ascoltare il libro per ragazzi di Lia Levi “Il segreto di Isabella”, dove Monica Demuru è voce narrante nell’audiolibro che narra dell’amicizia, i timori e le speranze di tre amiche, Caterina e Serena e Isabella, che ha un segreto, e di musica klezmer, con musiche originali di Gabriele Coen; il terzo appuntamento tramite un altro link permette di ascoltare “Quatuor pour la fin du temps” di Olivier Messiaen con le prime parti dell’Orchestra di Santa Cecilia.
(clicca qui per ascoltarlo)
Il quartetto è un’opera perfino incredibile su come sia stata concepita, per la sua genesi: il compositore la scrisse tra il maggio e il luglio del 1940 quando era prigioniero dei tedeschi, dapprima nel campo di Nancy e in seguito a Stalag VIII-A vicino a Görlitz, dove il quartetto venne eseguito per la prima volta il 15 gennaio 1941, con strumenti di fortuna. Lo suonarono lo stesso Messiaen al pianoforte, il violinista Jean Le Boulaire, il violoncellista Etienne Pasquier e il clarinettista Henri Akoka, di fronte a 500 deportati. Quella musica, quel capolavoro, furono un appiglio alla vita. La voce narrante è Sandro Cappelletto che, ricorda l’Accademia, ha pubblicato un volume il libro Görlitz Stalag VIII A – 15 gennaio 1941 (editore Colophon, grafica di Mimmo Paladino) che include una testimonianza della senatrice Liliana Segre.
L’Ansa e la Filarmonica romana con il capolavoro di Messiaen
A proposito di questa pagina della musica che sfida l’orrore la Accademia Filarmonica Romana con l’Agenzia Ansa nel progetto “Ansa per la Cultura” ha caricato online da ieri 26 gennaio l’esecuzione del “Quatuor pour la fin du temps” in un appuntamento intitolato “Il tempo della fine, quattro vite nell’apocalisse di Görlitz”. Qui la voce narrante del critico musicale, drammaturgo, voce di Radio3 Guido Barbieri che racconta di quel concerto, delle vite di quei musicisti. È – dice Barbieri all’Ansa, “una ‘apocalisse contemporanea’ che, come quella narrata dal Nuovo Testamento, non segna affatto la fine del tempo, bensì, sempre e comunque, l’utopia di un nuovo inizio”. Il concerto – racconto fa parte della rassegna “La musica da camera dal barocco alla contemporanea” realizzato con il contributo della Regione Lazio”, e vede musicisti di prim’ordine come Andrea Lucchesini al pianoforte, Marco Rizzi al violino, Gabriele Mirabassi al clarinetto, Mario Brunello al violoncello, e potete ascoltarlo e vederlo qui sotto.
A cura di Ste. Mi.