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Da Mahmood a Moretti, gli artisti del Festival che l’Aquila sta per perdere

Salvo sorprese il Festival degli Incontri salta per il veto politico del sindaco di destra Biondi. Dalla Mazzucco a Celestini, chi sarebbero gli ospiti

Da Mahmood a Moretti, gli artisti del Festival che l’Aquila sta per perdere
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Claudia Sarritzu Modifica articolo

20 Settembre 2019 - 18.42


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Ricordate la notizia del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi contro il Festival degli Incontri? Il primo cittadino ha violentemente attaccato la direzione artistica di Silvia Barbagallo, l’organizzazione e l’ideatrice Annalisa De Simone, presidente del Teatro Stabile d’Abruzzo, perché a suo dire hanno orientato la rassegna sinistra tanto da definirlo in seguito e con toni dispregiativi un “festival dell’Unità”. Dalla sua a spalleggiarlo ha avuto la leader del suo partito Giorgia Meloni. Per intendersi: a quella destra non va giù vedere tra gli ospiti scrittori giornalisti come Roberto Saviano e fumettari come Zerocalcare (il quale ha anche chiarito che andava gratis). Ma chi erano gli altri artisti invitati indigesti ai Fratelli d’Italia? La notizia richiede un aggiornamento e un riepilogo.

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Pensato per il decennale dal terremoto del 2009 il festival sarebbe in programma dal 10 al 13 ottobre. Salvo sorprese, salterà. Il sindaco non ha solo polemizzato: il Comune è l’ente che gestisce i 700mila euro stanziati dal Ministero dei beni culturali e, per volontà politica li blocca. Biondi ha dichiarato che a un mese circa dalla manifestazione non conosceva il calendario fissato ma, sui media locali, Annalisa De Simone ha puntualizzato: il 31 luglio la figura delegata ufficialmente dal sindaco ha letto e approvato la bozza del programma quindi o lui non lo ha comunicato al sindaco o – se ne deduce – il sindaco stesso non lo ha letto e si è svegliato tardi.

Anna De Simone comunque alle testate locali ha raccontato cosa c’era in programma. Quindi adesso state leggendo la notizia di un festival che, tutto lascia prevedere, non ci sarà diventando in quel caso un’occasione persa in modo assurdo dalla città e per veti politici.

Chi prevede, o vorrebbe avere, come ospiti il Festival degli Incontri? Indichiamo un po’ di nomi: confermati Saviano e Zerocalcare , sarebbero venuti lo psicoanalista Massimo Recalcati, per la musica Caterina Caselli, Jovanotti, i Negramaro, Gino Paoli, Fabrizio Bosso, J Ax, Nina Zilli, Mahmood, dal cinema Nanni Moretti, attori come Ascanio Celestini, Laura Morante, Fabrizio Gifuni, Lino Guanciale, Lucia Mascino, Iaia Forte, Neri Marcorè, l’attore drammaturgo e regista Giulio Cavalli. Dai territori della scrittura arrivavano personalità come l’abruzzese Donatella Di Pietrantonio, la scrittrice e giornalista Concita De Gregorio, Walter Siti, Paolo Giordano, Silvia Ballestra, Melania Mazzucco, Simona Vinci, il direttore dell’Espresso Marco Damilano e quello di Radio3 Rai Marino Sinibaldi, il compositore inglese Michael Nyman con la videoinstallazione – concerto sui terremoti presentata in anteprima a Firenze Earthquakes.

Sul sito news-town.it il cronista Nello Avellani ricorda che complessivamente per il decennale era stato stanziato un milione e 600 mila euro con la Legge di Stabilità della fine del 2018 (su ben 48mila euro per una corsa podistica in calendario il 28 ottobre la testata comprensibilmente “storce il naso” data la spesa). Del milione di euro stanziato dal Ministero dei beni culturali grazie a un accordo tra l’ex sottosegretario abruzzese Gianluca Vacca, M5S, e Biondi stesso 300mila sono andati al Polo museale abruzzese diretto da Lucia Arbace e quei soldi sono stati usati, tra l’altro e non solo, per assumere per sei mesi 16 giovani laureati impegnati in programmi di accoglienza turistica e selezionati tramite un bando nazionale, oltre che per pubblicare una utile mappa sui monumenti civili e religiosi dell’Aquila. Fin qui niente da discutere.

Invece quei 700mila euro del festival probabilmente la città non li userà. Barbagallo, che ha diretto il festival della piccola e media editoria a Roma “Più libri più liberi”, nominata ad aprile ha potuto lavorare davvero da luglio perché il Comune ha votato il bilancio di previsione il 30 giugno scorso. “Il suo compenso da 45 mila euro lordi è stato stabilito dal Ministero e, di fatto, è in linea con le prestazioni professionali di questo genere. Sulla scelta di Barbagallo, e sul compenso previsto, nessuno ha avuto alcunché da eccepire”, osserva fondatamente news-town.it. La testata parla invece di ritardi nell’organizzazione, come nella richiesta dell’uso di suolo pubblico, e individua mancanze in tutti: il Comune, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese, la direzione artistica del Festival “che, ad un mese dall’inizio, non aveva ancora un programma definitivo approvato ed era in alto mare con l’organizzazione materiale della kermesse”.

“L’Aquila, a questo punto, rischia seriamente di perdere un festival di livello nazionale, che avrebbe portato grandi nomi della cultura, della musica, e dello spettacolo, creando uno straordinario indotto, per tutte le attività economiche, per di più in un periodo di bassa stagione turistica” denuncia Annalisa De Simone ad abruzzoweb.it . Il sindaco al quotidiano abruzzese il Centro ha dichiarato che “i 700 mila euro non sono stati programmati per il Festival degli Incontri, ma per le attività culturali. L’accordo si può rivedere, quei soldi sono destinati comunque all’Aquila”: a essere precisi quei soldi erano stati concepiti per il festival aquilano. (Cl.Sar)

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