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Sinfonia per i migranti morti nel Mediterraneo

L'ungherese Peter Eötvös dirige l'Orchestra sinfonica della Rai in una sua pagina: esegue “Alle vittime senza nome”

Sinfonia per i migranti morti nel Mediterraneo
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5 Marzo 2018 - 18.27


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Una composizione “Alle vittime senza nome”. Sono i migranti arabi e africani che sono morti e muoiono nel Mediterraneo. Firmata da un compositore e direttore d’orchestra ungherese, Peter Eötvös, proveniente da quel Paese che oggi ha un governo di destra che chiude le frontiere proprio ai migranti. La esegue l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai giovedì 8 marzo all’Auditorium Rai di Torino, in replica venerdì 9 con diretta su Radio3, con il compositore stesso sul podio.

«Il brano deve ricordare quei numerosi migranti arabi e africani che, nella speranza di approdare a un mondo migliore, sono saliti ignari su barconi sovraffollati inabissatisi prima di raggiungere le coste italiane», dichiara Peter Eötvös riguardo al suo brano commissionato dalle quattro principali orchestre italiane: Filarmonica della Scala, Accademia di Santa Cecilia, Osn Rai e Maggio Musicale Fiorentino. Il concerto sarà trasmesso in differita su Rai5.

«Mentre componevo – dice Eötvös nella nota stampa – vedevo quelle dolorose immagini, sia i volti delle singole persone, sia l’assurda massa di esseri umani stipati uno contro l’altro sull’imbarcazione. Nella composizione, questa visione si traduce nelle lievi melodie degli strumenti solisti e nell’amalgama sonoro, denso e compatto, interpretato dall’intera orchestra. Una volta completata la partitura, ho avuto la sensazione che la struttura ritmica e la drammaticità del tema del brano fossero adatte per una coreografia e che forse, per la prima volta nella storia della musica, potesse esserci un “requiem danzato”».

Peter Eötvös è nato in Transilvania nel 1944. Il concerto è completato dalle “Danze di Marosszék” di Zoltán Kodály, scritte tra il 1923 e il 1927 basandosi sulle tradizioni musicali dei Siculi, antica popolazione ungherese della Transilvania e di Béla Bartók “Il mandarino miracoloso”.

www.osn.rai.it

 

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