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Waters e Loach a Nick Cave: non suonare a Tel Aviv. L'apartheid non va appoggiata

Identiche critiche sono state fatte a Bryan Adams, “per le politiche israeliane di oppressione, occupazione, apartheid e pulizia etnica"

Waters e Loach a Nick Cave: non suonare a Tel Aviv. L'apartheid non va appoggiata
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31 Ottobre 2017 - 16.03


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L’artista inglese Nick Cave ha ricevuto una lettera chiara ed estremamente aperta dai suoi colleghi Roger Waters, Thurston Moore, Tunde Adebimpeì e dai registi Mike Leigh e Ken Loach. Il messaggio? non suonare a Tel Aviv.
Il musicista, infatti, aveva previsto due concerti in Israele il 19 ed il 20 novembre: l’idea non è stata approvata da molti, e adesso Cave si ritrova al centro della polemica.

La lettera è molto esplicita sulle ragioni per cui l’artista dovrebbe astenersi dal suonare: “Non andare, almeno fin quando rimane l’apartheid”.
E ancora: “Dai il tuo supporto a quanti appoggiano la lotta contro gli attacchi di Israele a Gaza. Sostieni la libertà”.
Ogni concerto “sarà visto come un’approvazione dello status quo in Israele e a Gaza, esattamente come accaduto in occasione del concerto dei Radiohead a luglio”.
Le stesse critiche sono state rivolte a Bryan Adams, che ha in programma due concerti a Tel Aviv il 4 e il 5 dicembre e uno, il 6, a Gerusalemme. Scrive Roger Waters in un suo comunicato:
Identiche critiche sono state fatte a Bryan Adams, che dovrebbe suonare a Tel Aviv i primi giorni di dicembre, per poi spostarsi il 6 a Gerusalemme.
“Mi chiedo se Nick e Bryan e Thom Yorke e il resto di questi ragazzi trascorrerebbero un solo giorno o due in ‘detenzione amministrativa’, ovvero senza che sia chiara l’accusa né ci sia un processo, o se mai abbiano visto i loro figli svegliati e arrestati nel mezzo della notte, o se possano continuare a ignorare le urla delle vittime e le disperate richieste di aiuto della società civile palestinese. Rispettate il lavoro di critica che i vostri fratelli e le vostre sorelle stanno facendo”.
Ma le richieste non sono venute solo dai colleghi: già qualche giorno fa un gruppo di cittadini israeliani critici nei confronti del governo di Tel Aviv si erano rivolti a Nick Cave, criticando il proprio paese “per le sue politiche di oppressione, occupazione, apartheid e pulizia etnica contro la popolazione indigena palestinese”.

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