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I Rolling Stones tornano al blues

Dal 2 dicembre disponibile 'Blue & Lonesome', nuovo album della band capitanata da Mick Jagger

I Rolling Stones tornano al blues
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25 Novembre 2016 - 11.13


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Era il luglio del 1962 quando, al Marquee Club di Londra, dei giovanissimi Rolling Stones debuttarono sotto il segno del blues che li aveva ispirati ed influenzati come musicisti. Il 2 dicembre queste leggende del rock tornano a quelle origini con l’album ‘Blue & Lonesome’. Ben prima della ‘british invasion’ una giovane band, che fin dal nome omaggiava Muddy Waters, aveva accolto sulle sponde del Tamigi la poesia urbana ed elettrica di Chicago, debuttando nel 1964 con un disco fitto di cover di Jimmy Reed e Howlin’ Wolf, omaggiati di nuovo oggi.

“Avevamo inciso alcune nuove canzoni – racconta Mick Jagger – Quindi ci è capitato di stufarci di questo nuovo pezzo, cosa che succede di frequente, e allora abbiamo suonato un blues, e poi un altro, e un altro ancora. A un certo punto ho detto: OK, torniamo domani e ne facciamo altri tre o quattro”. E così Jagger e soci hanno registrato un disco legato alle loro radici.

Un cammino a ritroso partito dalla title-track suggerita in studio da Keith Richards quasi come distrazione. Le 12 tracce di ‘Blue & Lonesome’ descrivono i Rolling Stones forse ancora meglio di come qualunque brano inedito saprebbe fare. La band assapora l’incedere zoppicante e martellante di ‘Commit A Crime’, riduce all’osso il suono in ‘Hoo Doo Blues’ o marcia con il walking bass indolente e sincopato di ‘All Of Your Love’, mentre il timbro di Jagger si fa sensuale, cavernoso o tonante all’occasione. Il disco vanta anche la presenza di Eric Clapton che quasi per gioco, trovandosi a incidere nello studio vicino, ha aggiunto i suoi assoli cantati e slide guitar nelle tracce ‘Everybody Knows About My Good Thing’ e ‘I Can’t Quit You Baby’.

“Non abbiamo mai inciso così tante tracce in così poco tempo – dice al riguardo Richards – alcune canzoni hanno impiegato al massimo due o tre take, altre come ‘Blue And Lonesome’ erano buone alla prima’. Proprio per quel senso da live al chiuso in un club, la band – ormai impegnata da anni in tour macroscopici – non sembra intenzionata a portare questo progetto dal vivo in futuri impegni all’aperto. Piuttosto, Keith Richards non esclude la possibilità di un seguito, purché nasca altrettanto d’impulso: “Con gli Stones le cose succedono e basta”.

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