Certi personaggi non sembrerebbero fatti per comparire insieme, in qualsivoglia lista. Eppure, se la Panama Paper ci ha insegnato qualcosa, è che nomi noti di ogni tipo possono ritrovarsi associati in conti off-shore da paradiso. Tra questi, non mancano quasi mai le più note star del mondo americano.
“La regina d’Inghilterra. Il ministro al commercio di Trump. Star della musica come Madonna e Bono. L’ex generale Wesley Clark, già comandante supremo della Nato in Europa. Il co-fondatore della Microsoft, Paul Allen. La regina di Giordania. Il tesoriere del primo ministro canadese Justin Trudeau. Il finanziere George Soros. Sono nomi che compaiono, con moltissimi altri, in una lunga lista di personaggi eccellenti, accomunati da una caratteristica: hanno investito in società offshore”. E’ quanto si legge su l’Espresso che riporta montagne di file ottenuti dal giornale tedesco Suddeutsche Zeitung, che li ha condivisi con l’International Consortium of Investigative Journalists e che L’Espresso pubblica in esclusiva per l’Italia insieme con Report, la trasmissione d’inchiesta di Raitre.
La fuga di notizie riguarderebbe investimenti presso paradisi fiscali di molti politici di tutto il mondo, imprenditori, reali, ma anche star della musica. Il nome in codice della nuova inchiesta giornalistica internazionale è Paradise Papers. Ed è firmata dallo stesso network dei Panama Papers.
“I Paradise Papers – si legge sempre sull’Espresso on line – sono un nuovo tesoro di 13,4 milioni di documenti riservati che svelano, tra l’altro, i legami d’affari tra la Russia di Putin e il segretario al Commercio di Trump; le operazioni offshore realizzate dal tesoriere del primo ministro canadese Justin Trudeau; gli interessi nelle isole Cayman della regina d’Inghilterra; e le casseforti anonime di più di 120 politici di tutto il mondo”.
“I file – si legge – provengono da due studi internazionali di professionisti che forniscono e gestiscono società offshore: Appleby, fondato nelle Bermuda, con nove filiali in altrettanti paradisi fiscali; e Asiaciti Trust, quartier generale a Singapore e altre 7 sedi in luoghi come isole Cook, Hong Kong, Panama e Samoa”.
Tra i nomi citati nei documenti, la cantante Madonna e il leader degli U2 Bono Vox (al secolo Paul Hewson); il co-fondatore di Microsoft Paul Allen; l’uomo d’affari George Soros. Tra i politici Usa spicca Wilbur Ross, attuale segretario al Commercio del presidente americano Donald Trump, mentre tra i democratici emerge Wesley Clark, generale dell’esercito Usa, già in corsa per le elezioni presidenziali del 2004. Per il Canada fa scalpore il nome di Stephen Bronfman, consulente e amico stretto del primo ministro Justin Trudeau.
“Tra i clienti degli studi offshore compare la sovrana d’Inghilterra, ma anche Noor di Giordania, indicata come beneficiaria di due trust nell’isola di Jersey. Contattata, la regina della Giordania ha precisato che si tratta di ‘lasciti destinati a lei e ai figli’ dal defunto re Hussein, il padre di suo marito, ‘che sono stati sempre amministrati in base alle regole e ai più elevati standard etici e legali'”, scrive l’Espresso.