Si chiama Elliot Page, non più Ellen, e fa coming out (non “outing, che significa rivelare l’omosessualità di altre persone”) come persona transgender, sui profili social si dichiara un trans “non binario”, cioè né uomo né donna, e che va chiamato Elliot. Non più Ellen. Come pronomi valgono nel suo caso “he/they”, ovvero “lui/loro”. Come attrice era stata candidata all’Oscar nel 2008 per il ruolo di una ragazza incinta che non vuole abortire e dare in affidamento il figlio nel bel film di Jason Reitman “Juno”.
Sposato da due anni con la ballerina e coreografa Emma Porter, il 33enne ha scritto: “Mi sento fortunato di potervelo dire. Di essere qui. Di essere arrivato a questo punto della mia vita”. Elliot parla di “estrema gratitudine per le persone che l’hanno appoggiato durante questo viaggio. Non posso cominciare a esprimere come è straordinario amare finalmente la persona che sono”. Elliot ha ringraziato la comunità trans per “il coraggio e l’incessante lavoro per rendere il mondo un posto più” inclusivo e compassionevole” critica duramente i leader politici che “lavorano per criminalizzare la sanità per i trans”, persone che hanno “le mani sporche di sangue”. Aggiungendo: “Chiedo pazienza, perché ho paura dell’odio”
Elliot, come Ellen Page ha interpretato film come “Inception”, “X-Men: Days of Future Past”, “Umbrella Academy” di Netflix.