D’Artagnan ha il volto di Pierfrancesco Favino, Porthos è interpretato da Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo fa Athos, Sergio Rubini è Aramis. Sono i “Moschettieri del re. La penultima missione”, commedia di Giovanni Veronesi che Vision Distribution porta nelle sale dal 27 dicembre in 500 copie.
I quattro sono moschettieri all’apparenza meno eroici e certo non più giovani baldanzosi com’erano un tempo. D’Artagnan alleva maiali, Porthos produce una sorta di droga, Athos fa il castellano e la sua passione è il sesso, Aramis ha una montagna di debiti per cui è un finto frate. La regina Anna, dedita al vino, è Margherita Buy e vuole salvare la sua Francia, dal cardinale Mazzarino (Alessandro Haber) e dalla Milady (Giulia Bevilacqua).
Con i moschettieri sono in campo Lele Vannoli nei panni del servo muto e l’ancella interpretata da Matilde Gioli. Il re, tutt’altro che moralmente retto Luigi XIV è Marco Todisco. Ma i moschettieri agiscono pure per salvare lui.
Il regista ha confessato di aver pensato a una sorta di “Armata Brancaleone”, capolavoro di Monicelli con Vittorio Gassmann, proposto a suo tempo questo film a Francesco Nuti e che sperava di avere con l’attore toscano Roberto Benigni, Massimo Troisi e Carlo Verdone. Ma Nuti non recita più, Troisi non c’è più.
Il film è stato prodotto da Indiana con Vision Distribution ed è stato girato in Basilicata. Nella colonna sonora, brani di Paolo Conte e Adriano Celentano.
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