Per Luc Besson, uno dei registi e produttori francesi più famosi al mondo, si è spalancato il vaso di Pandora. E l’argomento è sempre quello, le molestie sessuali. Solo che in questo caso si parla non di comportamenti inopportuni, che sono comunque bastati a far finire fior di carriere, ma di vero e proprio stupro.
Le denunce sono partite lo scorso maggio, quando la 27enne attrice belga-olandese Sand Van Roy ha detto alla polizia di essere stat stuprata da Besson, 59 anni, durante una relazione intermittente con il regista. Besson ha categoricamente smentito le accuse e il suo avvocato Thierry Marembert le ha definite “accuse di fantasia”.
Oggi altre cinque donne hanno accusato Besson di aggressioni sessuali e stupro. Nuove accuse anche da parte di studentesse della sua scuola di cinema a Parigi, di un’ex modella e di ex dipendenti che portano a nove il numero delle donne che hanno mosso addebiti di abusi sessuali nei confronti del regista de “il quinto elemento”. Una delle sue ex assistenti personali ha detto al sito media investigativo Mediapart che si è sentita obbligata a fare sesso con lui in alberghi parigini di lusso.
I legali di Besson e la sua società di produzione EuropaCorp non hanno commentato. L’ex assistente personale ha detto di essere stata invitata a cena nella suite del regista all’hotel Meurice quando aveva perso casa e aveva messo online un appello agli amici alla ricerca di un lavoro. Il regista le disse che sarebbe stato il suo “protettore”, la fece sedere in grembo e le chiese “un piccolo bacio”. “non so perchè ho lasciato che mi accadesse” ha dichiarato a proposito del rapporto non consensuale che sarebbe seguito. “Ero pietrificata” ha detto a Mediapart. “Ne avevo una tale idea positiva, per me era un dio in terra”.