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"Puoi baciare lo sposo". Ma il padre Abatantuomo non vuole

Una commedia gay abientata a Civita di Bagnoregio con l'attore nel ruolo di un sindaco progressista. Finché non deve sposare il figlio con l'amato

"Puoi baciare lo sposo". Ma il padre Abatantuomo non vuole

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27 Febbraio 2018 - 18.51


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“Puoi baciare lo sposo”: la classica frase di ogni matrimonio. Che, nella commedia di Alessandro Genovesi nelle sale dal 1° marzo, riguarda un matrimonio gay. Con un padre contrario, Diego Abatantuono. Anche se è il sindaco progressista di Civita di Bagnoregio e ha aperto le porte del paese agli immigrati andando contro la sua stessa giunta comunale.

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Suo figlio è Antonio (interpretato da Cristiano Caccamo). Amato-riamato, convive a Berlino con Paolo (Salvatore Esposito). E quando Abatantuono lo scopre, dice no al matrimonio gay che lui potrebbe officiare in quanto sindaco.

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Il film viene distribuito in 400 copie distribuite da Medusa. Alla “prima” alla stampa associazioni che sostengono le unioni civili hanno apprezzato. La vicenda è ambientata tutta nel paese laziale di Civita di Bagnoregio. Qui Antonio raggiunge i genitori, il padre Roberto (Abatantuono) e la madre Anna (Monica Guerritore), insieme al promesso sposo Paolo. Con la coppia arrivano la loro bizzarra amica Benedetta (Diana Del Bufalo) e il nuovo coinquilino Donato (Dino Abbrescia).

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