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Le botte ad Anna Mazzamauro? Brignano, mai chiamato in causa, attacca

L'attore mostra una clip dal set. C'è una lite ma niente di più. Però, fa notare Il Fatto Quotidiano, mancano dal video il ciak d'inizio e quello finale. Lui si difende: non c'è nessun referto

Le botte ad Anna Mazzamauro? Brignano, mai chiamato in causa, attacca
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22 Dicembre 2017 - 22.29


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Anna Mazzamauro che accusa di essere stata picchiata sul set. Ma non lo nomina. Finché – excusatio non petita – Enrico Brignano sbotta: “Da quattro giorni sto vivendo in un incubo, perché il mio nome è stato tirato fuori dal web, è una fake news”. Enrico Brignano rompe il silenzio e si difende sulle pagine del ‘Fatto Quotidiano’ dalle accuse di violenza sul set di ‘Poveri ma ricchi’ lanciate, senza mai nominarlo, da Anna Mazzamauro.”La Mazzamauro non ha mai fatto nomi. Fino a ieri – si sfoga Brignano – ho pensato di mantenere la calma, perché non c’è nulla da smentire e per proteggere una donna anziana quanto mia madre. Ma ora sono costretto a far vedere il filmato che dimostra che questa signora sta mentendo”.
A visionare la clip insieme all’attore è Patrizia De Rubertis del Fatto. Si tratta di un brevissimo filmato – circa 25 secondi – fornito dalla produzione del film, la Wildside, che tuttavia non ha rilasciato la liberatoria per la sua diffusione “per paura di manipolazioni”. E nel filmato di bassa qualità (così come l’audio) della scena incriminata, non sembra essere presente alcun episodio di violenza da parte dell’attore, che si limiterebbe a redarguire Mazzamauro sui tempi di una battuta. Ma dalla clip mancano, fa notare il quotidiano, il ciak d’inizio e quello finale.
“Non c’è stata nessuna violenza, nessun referto medico, degenza, denuncia ai carabinieri che dimostri questa violenza – continua l’attore, che si dice arrabbiato con tutti, anche con la produzione -. Mancano le prove. Una donna senza timpano – si chiede Brignano – può continuare a girare un film? Il giorno dopo è tornata sul set. Questo sistema – aggiunge – si chiama inquisizione e sta avvenendo in un Paese schizofrenico, dove non si capisce più cosa sia vero e cosa verosimile. Qui si vuole solo la condanna, il sangue”.

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