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Casa Base. Il film sul baseball giocato dai non vedenti

Il quotidiano coraggio di chi, pur vivendo una disabilità, affronta con agonismo la vita

Casa Base. Il film sul baseball giocato dai non vedenti
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26 Luglio 2016 - 14.41


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Le storie, le parole, i gesti dei giocatori di baseball non vedenti: a raccontare la quotidianità di chi, pur vivendo una disabilità, affronta con agonismo la vita è Massimo Saccares, già autore del documentario “Tevere” presentato nel 2015 al Festival Internazionale del Cinema di Roma. Il film, “che mi ha visto impegnato per mesi giorno e notte”, è il risultato di un giro per il mondo insieme agli atleti e alle squadre che rendono vivo il baseball per non vedenti ed è completamente autoprodotto. L’autore ha scelto di attivare un crowdfunding “per poter pagare – spiega Saccares – i montatori, la post produzione e chi mi curerà la distribuzione e la promozione del film”. Il film è in uscita il prossimo ottobre. Cerchiamo di saperne di più.

Un viaggio, quello tra i giocatori di baseball non vedenti, che deve averti appassionato molto visto che hai sostenuto tutto a tue spese?
“Direi di più: incuriosito e appassionato all’inizio , poi, frequentandoli per mesi non solo sui campi di gioco, è nato un coinvolgimento importante fatto di amicizia, stima e condivisione di problematiche. Ho quindi deciso di partire con un film che oltre ad avere dei fini artistici e commerciali lanciasse forte un messaggio di integrazione sportiva e conoscenza di una realtà che per me porta ad un aiuto reciproco. Il film è autoprodotto perché quando senti che è il momento di fare una cosa non puoi aspettare lungaggini frustranti ed a volte umilianti di aiuti istituzionali. Perderesti il treno. Lavori, risparmi, chiedi aiuto, te li inventi. Troupe all’osso, una macchina un computer e un telefono possono bastare all’inizio, poi sta a te accendere un fuochino interessante e aspettare che attiri l’attenzione di qualcuno che lo alimenti”.

Ma chi sono questi atleti?
“Questi atleti sono persone che rimettono in discussione i propri limiti in uno gioco che oltre all’aspetto ludico notevole diventa uno sport-terapia”.

Ora un film su questa esperienza. Puoi raccontarci qualcosa? Quando esce? cosa ti aspetti? Dove lo vedremo?
“Il film è una corsa parallela tra il baseball “normale” e il baseball ciechi in un viaggio in vari paesi con l’obiettivo di esportarlo ( è un brevetto Made in Italy) nel mondo. Dovrebbe uscire in autunno e lo vedremo sicuramente nei circuiti dei festival nazionali e internazionali sperando poi nell’interessamento di media, cinema o Tv”.

L’idea del crowdfunding è innovativa, ma non insolita per i progetti sociali. Quale è il tuo obiettivo? A chi ti rivolgi?
L’idea del crowdfunding è un po’ una novità, ma mi piace l’idea di condivisione che rappresenta. L’obiettivo è quello di completare nel miglior modo possibile il film i quali costi sono aumentati di molto in corso d’opera e mi rivolgo a chiunque senta e approvi l’idea che film così vadano fatti e distribuiti nella misura che meritano. Per saperne di più e sostenere il progetto, scrivere a msaccares@gmail.com.

Massimo Saccares è autore, regista e produttore. Nato nel 1955 a Roma, inizia l’attività di realizzazione di audiovisivi nell’ambito dell’associazione di volontariato per la sensibilizzazione e la prevenzione di disturbi alimentari “Non smettete di abbracciarmi”, di cui è fondatore e Presidente.

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