Veloce come il vento conquista il Bif&st | Giornale dello Spettacolo
Top

Veloce come il vento conquista il Bif&st

Matteo Rovere, regista di Veloce come il vento, ha presentato il film al Bif&st, accompagnato da Stefano Accorsi e Matilda De Angelis e dal produttore Domenico Procacci.

Veloce come il vento conquista il Bif&st
Preroll

GdS Modifica articolo

6 Aprile 2016 - 09.43


ATF
di Piero Cinelli

“L’idea del film nasce dall’incontro con un meccanico molto speciale, Antonio Dentini recentemente scomparso, un preparatore di auto da rally, che mi ha raccontato la storia del pilota Carlo Capone, un ex campione di grande talento ma diventato tossicodipendente che negli anni 90 aveva accettato di lavorare come trainer per una pilota. Intorno a questi personaggi veri abbiamo costruito una vicenda di fantasia.” Matteo Rovere, regista di Veloce come il vento, presenta in una sala stampa gremita il suo film, uno dei più attesi del Bif&st, accompagnato dai due interpreti principali, Stefano Accorsi e Matilda De Angelis e dal produttore Domenico Procacci.

Un film assolutamente originale, che nasce da suggestioni diverse, dal desiderio di girare un film d’azione ma ben radicato nella nostra realtà italiana, con al centro una storia familiare e con una figura femminile come protagonista. Un film dove i legami affettivi si misurano con la disponibilità a mettersi in gioco totalmente, anche a rischio della vita.

“E’ la storia di una ragazza – continua Rovere – che si trova ad affrontare una serie di situazioni drammatiche, dalla perdita del padre, la minaccia di vedersi portare via il fratello più piccolo, e la minaccia di perdere la propria casa, e che può riscattare vincendo il campionato di corse automobilistiche”. Veloce come il vento è anche il racconto di una provincia italiana che ha le corse automobilistiche nel proprio dna, e non a caso Rovere, i cui nonni sono di Imola, ha scelto Stefano Accorsi, nativo di Budrio, Matilda De Angelis di Pianoro e Paolo Graziosi di Rimini per rappresentare un mondo ed un linguaggio che gli appartiene. Accorsi è stato scelto anche per la sua capacità di trasformarsi, ha dovuto perdere 11 chili per entrare nel ruolo, oltre al suo coraggio di affrontare un personaggio difficile “riuscendo a renderlo allo stesso tempo comico, tenero e vero”. Matilda De Angelis, una vera e propria scoperta capace, al suo primo film, di rubare la scena ai suoi colleghi molto più esperti, è stata scelta tra 400 provini per la sua energia e per la sua forte personalità. Stefano Accorsi ha accettato di fare il film sia per il rapporto che lo lega da sempre al produttore Domenico Procacci, ma soprattutto per la bellezza della sceneggiatura.

“E’ stato il film più faticoso della mia carriera” ha dichiarato l’attore, sia perché ha richiesto una preparazione fisica, compreso un dimagrimento ‘brutale’, molto stressante, oltre ad una preparazione sportiva altrettanto dura, con corsi di guida veloce ed un coach come Paolo Andreucci che ha seguito le riprese. Il produttore Domenico Procacci, da sempre molto sensibile alla fascinazione delle macchine e della velocità, è entusiasta del film, particolarmente riuscito grazie anche all’esperienza produttiva del regista Matteo Rovere, che in un film del genere è stata particolarmente importante.

Native

Articoli correlati