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The arrangement, un film sulla bellezza di essere liberi di amare

Diretto da Julie Labagnara, racconta di una ragazza lesbica in fuga da un matrimonio combinato: attiva una campagna di crowfunding per finanziare la post-produzione.

The arrangement, un film sulla bellezza di essere liberi di amare
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16 Marzo 2015 - 12.40


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di Ambra Notari

Una favola moderna che parte da due temi tanto delicati quanto attuali: l’omosessualità e i matrimoni combinati. La firma Julie Labagnara, giovane regista americana al suo secondo lungometraggio, dal titolo “The arrangement” (L’accordo). Il film è la storia di Jordana, una ragazza di 25 anni: rientrata in Illinois dopo un tirocinio di 2 anni in Israele (suo Paese d’origine), scopre che i suoi genitori, Efron ed Etel, hanno deciso che sposerà un uomo che non ha mai incontrato. Jordana sceglie di fuggire e di costruirsi una nuova identità nella California del sud: si chiamerà Adrianna Smith e lavorerà al museo ebraico della città. Lì, conosce Amanda, bellissima e sofisticata curatrice del museo. Il film affronta l’evoluzione della sua vita, tra un matrimonio combinato mandato a monte e un inaspettato amore omosessuale.

’The arrangement’ è la storia di quanto lontano possa andare una donna per sentirsi libera, per vivere la propria vita fuori dall’ombra dei genitori, delle tradizioni e dell’impatto religioso della sua comunità – spiega la regista, felicemente sposata con la propria compagna Amanda -. Diversi anni fa, mi trovai a lavorare con una ragazza israeliana costretta dalla famiglia a un matrimonio combinato. Sebbene il film non sia direttamente ispirato a lei, quell’esperienza mi aprì gli occhi su una pratica che, quotidianamente, milioni di donne subiscono in tanti Paesi del mondo. Prima di incontrarla, credevo che fosse un’usanza pressoché scomparsa, o comunque relegata a pochi angoli del pianeta. Oggi so che non è così. La sua storia mi ha talmente affascinato che ho deciso di farne la mia battaglia”.

Il messaggio del film è ricordare la bellezza di essere liberi di amare – e sposare – chi si vuole. È sottolineare l’importanza delle tradizioni e, contemporaneamente, la possibilità di modificarle. La posizione è chiara: vuoi sposare un uomo che ti è stato imposto? Benissimo. Vuoi lasciare che sia il tuo cuore a guidarti? Benissimo. Vuoi amare una persona del tuo stesso sesso? Va altrettanto bene. Labagnara spiega che, anche nei modernissimi Usa, molte persone ritengono l’omosessualità un tabu: “In realtà è parte della vita quotidiana di moltissime altre. Io, membro fiero della comunità Lgbtq, ho sempre preferito parlare solo di amore, senza ulteriori spiegazioni. L’amore è un bellissimo regalo che va celebrato. Ci sono così tante storie d’amore tra due uomini o due donne che meritano di essere raccontate! Sfortunatamente, l’industria cinematografica americana è un po’ indietro…”.

Julie Labagnara, 34 anni, originaria di un villaggio nel nord del Wisconsin (dove ancora risiede la famiglia), oggi abita con la moglie nella periferia di Los Angeles: “Insieme affrontiamo sfide ogni giorno: tutta la comunità Lgbtq è costretta a interfacciarsi con una serie di discriminazioni. Fortunatamente viviamo nel sud della California, dove i problemi sono molto minori rispetto ad altri Stati americani o del mondo”. Julie, con alle spalle studi in arti dello spettacolo tra Wisconsin e California, ha lanciato su Indigogo una campagna di crowfunding per finanziare la post-produzione di “The arrangement”. L’obiettivo è raccogliere 2.500 dollari: per ogni donazione si riceve qualcosa in cambio, dal dvd alla t-shirt. “Spesso la discriminazione è figlia della paura, per questo racconto storie con protagonisti membri della comunità Lgbtq: voglio dimostrare che sono uguali al resto del mondo. Non si devono temere, ma vanno abbracciati e garantiti dai medesimi diritti di tutti gli altri. Il mio sogno è raccontare storie indimenticabili, che facciano pensare la gente ore, giorni, dopo avere visto il film”.

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