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Enzo D'Alò ricorda Wolinski

Il regista ricorda l'autore di satira vittima dell'attacco jihadista a Parigi

Enzo D'Alò ricorda Wolinski
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9 Gennaio 2015 - 13.02


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Di Marco Spagnoli

@marco_spagnoli

Se dovete vendere questo disegno aspettate che io muoia: varrà di più…” così l’autore di satira e disegnatore Georges Wolinski aveva accompagnato il regalo di un bozzetto che ritraeva Enzo D’Alò e sua moglie Maricla nel 1999 a Viareggio.

E’ un momento molto triste quello per il grande regista d’animazione napoletano che ricorda in esclusiva per il Giornale dello Spettacolo, la personalità dell’artista francese ucciso per mano jihadista.

“Era una persona gentile e affabile, molto divertente e imprevedibile che, come dimostrano le sue parole quando ci ha regalato il disegno, aveva un gusto irriverente e dissacrante ammirevoli. Era un uomo divertente con cui abbiamo molto riso.”

Enzo D’Alò, regista autore di film indimenticabili come La gabbianella e il gatto, La Freccia Azzurra, Momo e più recentemente Pinocchio osserva “La cosa peggiore di questo attacco di Parigi è l’idea di come il Charlie Hebdo sia stato lasciato solo ad affrontare l’odio e le rappresaglie. Se la satira è un valore e una risorsa, perché nessuno ha difeso le persone che ci lavoravano nonostante le tante minacce?”.

Il regista puntualizza con amarezza “Chi fa il nostro lavoro è armato di penna e di matita. Dobbiamo avere il sostegno di tutti, ma anche la difesa da parte dello Stato. Non lo chiedo tanto per me che, fortunatamente, non mi sono mai trovato ad affrontare queste situazioni, bensì per tutti coloro in Occidente e non solo che difendono un bene preziosissimo come la libertà di espressione.”

Enzo D’Alò insiste “E’ stato colpito un simbolo nell’ambito di una strategia precisa di intimidazione contro chi fa con onestà e coraggio il proprio lavoro. Qui siamo oltre la censura: vengono uccise le persone non perché offendono, bensì perché la violenza vuole zittire il dissenso e seminare terrore. Non si tratta di offesa, perché quella viene tutelata legalmente. Ci troviamo di fronte all’orrore e alla repressione dove ciò che accade in Francia trova un’eco nella censura nordcoreana al film The Interview con l’hackeraggio della Sony. Fatti che chiedono la nostra riflessione, ma anche la nostra reazione.”

Il regista napoletano conclude “Sono ottimista di natura e credo che dobbiamo potere reagire alle minacce. Chi si è scandalizzato tra i politici immagini anche come tutelare e difendere tutti gli artisti contro il terrorismo subdolo e criminale.”

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