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Roma, sgomberato il Cinema America

Gli occupanti: "Le istituzioni ci avevano dato delle rassicurazioni". Sullo sfondo spunta un progetto per la costruzione di un condominio di lusso.

Roma, sgomberato il Cinema America
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3 Settembre 2014 - 13.28


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di Claudio Bellumori

Via Natale Grande, Trastevere. È l’alba quando arriva la polizia. Gli agenti sgomberano il Cinema America. Dentro ci sono poche persone, le operazioni si svolgono senza incidenti ma un ragazzo presente nell’ex sala cinematografica afferma “avanzeremo una proposta per gestire lo stabile insieme al mondo cinematografico”. Venerdì l’appuntamento con Giovanni Caudo, assessore all’Urbanistica. Alla riunione, secondo quanto riferito, saranno presenti anche il regista Paolo Sorrentino e l’attore Toni Servillo. Intorno c’è amarezza, soprattutto per quanto avvenuto nell’ultima settimana. Da una parte la denuncia della proprietà per omissioni di atti d’ufficio, dall’altra le rassicurazioni delle istituzioni. E nel mezzo spunta il progetto con al centro un condominio di lusso.

La piega degli eventi. Il 12 settembre sarebbero riprese le proiezioni dei film e le attività culturali. Qualcuno nota “per anni ci siamo interessati del Cinema, era abbandonato e noi siamo intervenuti ma a qualcuno tutto questo non interessa”. Venerdì scorso, in un comunicato, è stato sottolineato: “Scioglieremo l’occupazione nel momento in cui il vincolo sarà effettivo e si avrà certezza di una prossima riapertura del cinema, con o senza il nostro coinvolgimento, o anche nel caso in cui la proprietà riuscisse a dimostrare l’invalidità dei vincoli. Il nostro obiettivo non è mai stato ‘ottenere uno spazio in gestione’ ne ledere i diritti della proprietà, ma renderlo nuovamente fruibile e partecipato da tutta la cittadinanza.
Stiamo tuttavia realizzando con il territorio, il mondo cinematografico ed architettonico una nostra proposta di gestione, che naturalmente verrà sottoposta alla proprietà, con la quale saremo lieti di aprire un dialogo il prima possibile al fine di salvaguardare il valore sociale e culturale dello spazio. Riteniamo di poter dichiarare vinta la battaglia e affermare che chi la sta perdendo è proprio colui che ha scommesso sulla demolizione di questi beni”.

Il passato e il futuro. Nel 1999 sono finite le proiezioni e, dopo anni di abbandono, il 13 novembre 2012 il Cinema America viene occupato. Uno stabile storico, una figura che Trastevere “non può perdere”. Italia Nostra, pochi giorni fa, ha chiesto l’inserimento del vincolo da parte del Mibact (Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo) per impedire il cambio della destinazione d’uso. La proprietà, invece, ha preteso l’intervento del prefetto per l’apertura del cantiere. Un cantiere che regalerebbe il fianco a venti miniappartamenti di lusso.

“Inquietante”. “È inquietante che questa mattina sia stato sgomberato il Cinema America a Trastevere”. Così Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio. “In una città terreno di conquista della camorra si attaccano le poche esperienze sociali e culturali di legalità e i presidi sul territorio. La politica deve riprendere il sopravvento perché a Roma si rischia la desertificazione culturale. Il Cinema America ha ottenuto l’importante riconoscimento dell’avvio delle procedure per il vincolo di interesse storico-artistico sulla struttura per la tutela della sala cinematografica, come richiesto da Mibact e annunciato dal Ministro Franceschini nel corso del sopralluogo dello scorso 29 luglio. Anche l’amministrazione capitolina è in attesa del decreto di vincolo sulla struttura e nessuna autorizzazione a costruire è stata concessa alla proprietà. E’ evidente che l’ordine pubblico in città è fuori controllo. È saltato il raccordo tra la gestione dell’ordine pubblico e le Istituzioni locali e nazionali. Vengono colpite esperienze di comunità e di legalità che sono nella nostra città le poche forme di opposizione alla diffusione della criminalità e allo sfilacciamento dei legami sociali. Chiediamo all’assessore competente e al I Municipio di mettere in campo tutti gli atti per evitare scempi e per tutelare le ricchezze culturali e di pregio storico e architettonico presenti all’interno del Cinema America“.

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