di Vittoria Maggini
La rivalità tra sale cinematografiche e streaming è in scena da anni. Già nella primavera del 2018 il direttore artistico del Festival di Cannes, Thierry Fremaux, fece fuori Netflix dalla competizione, affermando “i film vanno visti in sala e non su piattaforme digitali”. Il Coronavirus ha accelerato il processo: i cinema hanno chiuso le porte e, al contempo, le piattaforme sono aumentate in maniera esponenziale. Mutando un po’ pelle, sono diventate alleate -e non nemiche- di produttori e distributori cinematografici che, per ovviare la crisi, sono stati costretti a trasferirsi nel mondo digitale, unico modo per metter nelle casse qualche soldo.
Piattaforme come Netflix e Prime Video sono dunque diventate le nuove sale “virtuali”. E non è frutto solo di costrizioni: il pubblico gradisce questa nuova forma di consumo del prodotto e per di più è molto remunerativo per chi ci mette le mani. Fino a un decennio fa, le serie televisive erano considerati prodotti di serie B, rispetto alla magia del grande schermo. Erano utilizzati da giovani registi e sceneggiatori come trampolino di lancio verso la settima arte: oggi, molti di loro traslocano, siglando favolosi contratti con le piattaforme streaming.
Negli studios hollywoodiani, ad ogni ruolo spettavano precisi compiti: c’era il produttore che investiva nel film, il regista, gli attori e, solo sullo sfondo, gli sceneggiatori. Esclusa qualche firma di prestigio. Con lo streaming e la serialità, i ruoli si mescolano tra loro, talvolta sovrapponendosi, ma tutti fondamentali perché lo show abbia successo. Il regista diventa show-runner, colui che mette a punto gli aspetti creativi ed economici di una serie tv, lo sceneggiatore è l’ideatore di ogni storia; le due figure si completano e spesso coincidono. I loro nomi diventano noti al pubblico quanto quelli degli attori o forse di più.
Le serie di oggi ci piacciono perché traggono ispirazione da ciò che vivono le persone del nostro tempo, una sorta di “human interest” dei nostri tempi: hanno un registro comprensibile e le tematiche sono sempre diverse, mirando a catturare nuovi consumatori ogni volta. Sono storie di eroi, politici corrotti, famiglie aristocratiche, amori impossibili, omicidi. La parola d’ordine è sempre quella di diversificare i prodotti. Più tradizionale è il ricorso alla suspence tipica dei prodotti seriali. Da sempre le narrazioni scritte o visive a puntate hanno un loro specifico fascino: “Sono anni che mi sono appassionato alle serie. Mi sono chiesto il perché: mio padre mi raccontava le favole, che noi chiamavamo “seguiti”, ed io continuavo a volerne ancora, e poi sono arrivate le serie tv”, ha confermato il regista Bernardo Bertolucci.
In mezzo a tanta abbondanza di serie tv, quali sono quelle davvero imperdibili per questo 2021? Ecco una guida, del tutto personale, di 10 titoli da vedere.
1. Lupin (Netflix)
Il ladro gentiluomo che dalla penna di Maurice Leblanc ha incantato i ragazzi di diverse generazioni è tornato in una nuova serie tv targata Netflix, a partire dall’8 gennaio. Nel remake Lupin è per la prima volta di colore ed è interpretato dall’attore Omar Sy (“Quasi amici”). La serie narra la vicenda di Assane Diop, un uomo intelligente, interessato a scoprire la verità sulla morte di suo padre, accusato di aver rubato un prezioso collier. A distanza di 25 anni, il protagonista è desideroso di vendicarlo traendo spunto dal mitico Lupin.
2. La regina degli scacchi (Netflix)
Uscita alla fine di ottobre, è ad oggi la serie esclusiva Netflix con sceneggiatura non originale più vista di sempre. Creata da Scott Frank e Allan Scott, è basata sull’omonimo romanzo di Walter Tevis, La regina degli scacchi (The Queen’s Gambit) del 1983. Ambientata negli anni ‘50/’60 ancora maschilisti e antiquati, la protagonista Beth, interpretata dalla carismatica Anya Taylor-Joy, ha fatto innamorare il pubblico generando una vera e propria mania per questo sport così complesso e competitivo.
3. Kobra Kai 3 (Netflix)
Inizialmente uscita su Youtube premium, la serie è stata acquisita ufficialmente nel 2020 da Netflix, che ha prodotto la terza stagione uscita l’1 gennaio 2021. Spin off del film dell’84 “The Karate Kid”, si svolge 34 anni dopo gli eventi narrati dal primo film della serie e segue le vicende di Daniel LaRusso (Ralph Maccio) e dello storico avversario Johnny Lawrence (William Zabka). “Da iniziale operazione nostalgia a basso budget, si è rivelata, puntata dopo puntata, una delle migliori serie mai realizzate degli ultimi anni (attualmente è la più vista su Netflix Usa)” ha rivelato la rivista Rolling Stone.
4. The Crown 4 (Netflix)
La serie inglese di genere drama dedicata alla famiglia reale britannica dei Windsor è uscita a novembre con la quarta stagione, confermando il successo già ottenuto. Tra scandali, segreti, tradimenti e racconti inediti, questo capitolo è dedicato principalmente alla storia tormentata tra il principe Carlo (Josh O’Connor), figlio della regina Elisabetta II (Olivia Colman), e la moglie Lady Diana Spencer (interpretata dal nuovo talento Emma Corrin). Eccezionale anche Gillian Anderson, che partecipa alla quarta stagione interpretando il Primo Ministro inglese Margaret Thatcher.
5. Bridgerton (Netflix)
Serie novità nella piattaforma Netflix, un connubio tra l’acclamato drama “Gossip Girl” e i classici di Jane Austen, “Bridgerton” è basata sui romanzi dell’autrice americana Julie Quinn, che ha dedicato all’aristocratica famiglia Bridgerton ben otto libri, ognuno dedicato a uno dei fratelli e alle loro sventurate storie amorose, è logico dunque aspettarci entro la fine dell’anno una seconda stagione.
6. Monarca 2 (Netflix)
Altra novità del gennaio 2021 è l’uscita della seconda stagione di “Monarca”, serie messicana di Diego Gutierrez, che si unisce al filone di serialità sudamericana di “Narcos” e “La casa de las flores”. È una saga familiare multi-generazionale che racconta gli azzardi, i complotti e le vendette che si susseguono dietro le quinte della Tequila Herederos, impero commerciale fondato dalla famiglia Carranza.
7. The undoing (Sky Atlantic)
L’8 gennaio è uscita su Sky la miniserie thriller “The undoing”, firmata Hbo e prodotta da David E. Kelley (“Big Little Lies”), con Hugh Grant nei panni dell’oncologo pediatrico Jonathan Fraser e Nicole Kidman in quelli della moglie Grace, psicoterapeuta bella ed elegante. Nella loro vita privilegiata e perfetta, un omicidio porta a galla molte verità non dette.
8. The Stand (Starzplay)
Dal 3 gennaio è uscita su Starzplay la miniserie post-apocalittica tratta dal romanzo del maestro dell’horror Stephen King del ’78, già precedentemente riadattato. Un’influenza che non può non ricordare il Covid, ma con un tasso di mortalità superiore al 99 per cento, ha quasi sterminato l’intera popolazione mondiale. Anche se si tratta di una storia corale con numerosi balzi temporali, il protagonista è Stu Redman, interpretato da James Marsden. Altra figura chiave è Frannie Goldsmith (Odessa Young). Nel cast stellare sono presenti anche Whoopi Goldberg, Amber Heard e Alexander Skarsgård.
9. The good doctor 4 (Rai2)
Si basa sull’omonima serie tv pluripremiata sud-coreana Good Doctor. Le emozionanti storie del dottor Shaun Murphy (Freddie Highmore), giovane chirurgo affetto da disturbi dello spettro autistico e dalla sindrome del Savant, si arricchiscono di nuove puntate in una quarta stagione, in cui si parla anche di covid-19. La pandemia irrompe dunque nel “medical drama” creato da David Shore (“House”). La prima puntata è andata in onda venerdì 8 gennaio in prima serata su Rai 2.
10. American Gods 3 (Prime video)
Dal 10 gennaio torna su Amazon prime la serie statunitense “American Gods” ideata da Bryan Fuller e Michael Green e basata sull’omonimo romanzo scritto da Neil Gaiman.
Un ex detenuto diventa la guardia del corpo di un astuto e carismatico truffatore di nome Wednesday e incontra un’America nascosta, dove esistono gli Dei e la magia. Con Ricky Whittle e Ian McShane.