La Fortuna degli Etruschi, la storia oltre il mistero: quanto di ciò che crediamo è leggenda? | Giornale dello Spettacolo
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La Fortuna degli Etruschi, la storia oltre il mistero: quanto di ciò che crediamo è leggenda?

Su Rai Storia torna Viaggio nella bellezza con una nuova puntata - in onda il 30 ottobre alle 21.10 - tutta dedicata alla 'Fortuna degli Etruschi'.

La Fortuna degli Etruschi, la storia oltre il mistero: quanto di ciò che crediamo è leggenda?
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24 Ottobre 2017 - 15.22


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Gli Etruschi, un popolo che esercitava fascinazione perfino sui popoli più antichi, e certo anche sui nostri antenati più prossimi.

E come spesso avviene, la storia si fonde con la diceria, la leggenda con gli eventi storici: senza menzionare il fatto che gli Etruschi sono per noi ancora avvolti nel mistero, sotto molti punti di vista.

Nel Cinquecento i Medici ne riscoprirono il fascino e ne manipolarono un bel po’ la storia, con Cosimo I che si faceva chiamare Magnus Dux Etruriae. Nell’Ottocento la moda era tale che Carlo Alberto di Savoia volle per il Castello di Racconigi addirittura un Gabinetto Etrusco, che usava per ricevere ministri e alti dignitari. Il collezionismo impazzava gia’ da un secolo, fiorivano le manifatture che ne reinterpretavano i decori per sontuosi servizi di porcellane. A Roma la bottega dei Castellani faceva fortuna replicando i meravigliosi monili ritrovati nelle necropoli. E intanto si costruiva il mito del ‘mistero’ etrusco, il popolo dalle meravigliose tombe e dalla lingua indecifrabile. Ma al di la’ delle leggende e al netto di misteri pompati dal cinema e non solo, chi furono veramente gli Etruschi e che influenza hanno avuto sulla nostra cultura?

Su Rai Storia torna Viaggio nella bellezza con una nuova puntata – in onda il 30 ottobre alle 21.10 – tutta dedicata alla ‘Fortuna degli Etruschi’, la loro storia, la cultura, con interviste a ricercatori, archeologi, direttori di museo, che ne raccontano le vicende mettendo da parte sensazionalismi e misteri. E per il ministro Franceschini e’ l’occasione per tornare a chiedere per la cultura spazi ‘anche in prima serata sulle reti generaliste’. Per trasmissioni come Viaggio nella bellezza , dice il ministro, sarebbe importante un lancio di prima serata sulle reti piu’ seguite, ‘magari in pillole, in forma di spot’. Proposta che il dg Mario Orfeo, che Franceschini ha incontrato in privato prima della presentazione alla stampa del programma, avrebbe accolto come un’idea su cui lavorare. Intanto, assicura il direttore di Rai Storia Silvia Calandrelli, il progetto di Viaggio nella bellezza, frutto di un accordo stretto due anni fa dalla Rai con il Mibact di Franceschini, proseguira’ come il ministro si augura per aiutare gli italiani a conoscere sempre di piu’ il loro paese ma anche per spingere il turismo verso i luoghi oggi meno conosciuti e frequentati: ‘Avremo appuntamenti infiniti come infinito e’ davvero il patrimonio di questo paese’ e’ la promessa di Calandrelli. Firmato da Massimiliano Griner, con la regia di Marzia Marzolla e Matteo Bardelli, il docu dedicato agli Etruschi (che dopo la messa in onda sara’ visibile anche in rete) parte dal Museo nazionale di Villa Giulia a Roma – che in quanto a collezioni e’ ‘il piu’ importante del mondo’, come sottolinea il suo nuovo direttore Valentino Nizzo – poi fa tappa nelle fascinose necropoli da Tarquinia a Cerveteri e Vetulonia, ne illustra i templi cosi’ diversi da quelli greci con gli elementi in legno e le decorazioni in terracotta, le tante ibridazioni con le altre culture del Mediterraneo, i rapporti con Grecia e Medio oriente.

Dalla storia alle influenze e al mito, la riscoperta cinquecentesca, la fascinazione del Settecento, l’esplosione delle mode nell’Ottocento. Senza dimenticare le grandi questioni, dalla discussione sulle origini al tema della lingua. ‘Molti di quei misteri possono essere dissolti consentendoci di conoscere questa civilta’ capace di ibridarsi, di attingere da tante diverse fonti interpretando questi spunti in modo sempre originale’, si appassiona il direttore Nizzo, al quale e’ stato affidato il compito di rilanciare il museo romano, tanto prestigioso quanto storicamente poco frequentato (70 mila le presenze nel 2016). Il fascino comunque rimane. E dal museo romano alle necropoli sparse per tutto il centro Italia e non solo ci sono tante e tante storie, tutte da scoprire.

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