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'Prison Break': la nuova stagione affronta paure attuali, come l'Isis

La serie non era previsto continuasse, vista la morte del protagonista. Ieri sera è uscita invece una nuova puntata, a tono dark

'Prison Break': la nuova stagione affronta paure attuali, come l'Isis
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12 Settembre 2017 - 10.58


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Del tutto inaspettatamente, ieri sera è tornata su Fox la nuova stagione di ‘Prison Break’, con ben nove puntate e l’interrogativo su chi sarà il nuovo fulcro centrale della storia.

“Ad un certo punto, verso la metà della prima stagione è stato come essere i Beatles”.
Dominic Purcell racconta così il successo di Prison Break, la serie tv iniziata nel 2005 e durata sette stagioni che raccolse in consenso di una larga fetta di pubblico internazionale.
“Anche anni dopo la fine dello show i fan continuavano a fermarmi e a chiedermi di Prison Break – ribatte Wentworth Miller – è stato allora che mi sono reso conto di quanto quella serie fosse entrata nel cuore del pubblico”. Ora, per la gioia dei fan, le avventure dei due fratelli, Michael Scofield (interpretato da Wentworth Miller) e Lincoln Burrows (Dominic Purcell), tornano, su Fox, a partire da domani 11 settembre, ogni lunedì alle 21,00, per nove puntate.
Un ritorno inaspettato, visto che la prima serie si era conclusa con la morte del protagonista, Michael Scofield. Il fatto è che, quando in tempi più recenti le vecchie puntate di Prison Break hanno riscosso su Netflix altrettanto successo degli anni della messa in onda televisiva, i produttori hanno deciso di cogliere l’occasione e ritornarvi con una nuova stagione. “Certo, questo ritorno ha sorpreso molti, – dice Wentworth Miller, il resuscitato – in qualche modo ha sorpreso anche il sottoscritto.
Alla fine delle prime sette stagioni ero esausto e francamente contento di aver finito. Prison Break è stato uno show impegnativo, ma poi Dominic ed io ne abbiamo parlato. Eravamo sul set di un altro progetto fatto insieme, The Flash, e abbiamo iniziato ad accarezzare l’idea, poi abbiamo scoperto che anche Fox era sulla stessa lunghezza d’onda, l’idea di tornarci sopra era nell’aria e poi è diventata realtà”. E così, dopo qualche tentennamento e una falsa partenza – lo show avrebbe dovuto ricominciare lo scorso aprile – Prison Break finalmente torna sul piccolo schermo. “E’ una versione un po’ più dark della precedente, siamo più vecchi e forse più cinici oggi. Il fatto che questa nuova stagione abbia a che fare con i problemi di oggi, con le paure di oggi è probabilmente ciò che ha impresso questa impronta più oscura ” Michael Scofield infatti è vivo e vegeto e si trova in Yemen, ha a che fare con l’Isis. “Suo fratello scopre che è vivo e si mette alla sua ricerca, per levarlo un’altra volta dai guai. E’ il classico filone Prison Break, con tutti gli ingredienti della serie originale ma il contenitore è molto più contemporaneo e internazionale. Prima il set era una prigione americana, ora è tutto il mondo”. Un mondo che cambia e non in meglio: “Non nascondo di avere paura di quello che succede oggi nel mondo – conclude Miller – Credo che questo si rifletta anche sulla nostra storia e sul mio personaggio che però rimane un bravo ragazzo. Ecco, questo è il messaggio di speranza che Prison Break vuole fare passare: il mondo terribile che Michael ha intorno non ne ha corrotto la natura”. Piacerà al pubblico come è piaciuto l’originale? “Spero di sì, ma non è un problema che mi pongo – dice Purcell – io faccio del mio meglio, Wentsworth fa lo stesso, sarà il pubblico a dirci se avrà gradito ma noi sappiamo di aver fatto di tutto per fare uscire un prodotto all’altezza dell’originale”.

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