Marco Columbro, storico conduttore della televisione italiana tra gli anni ’80 e ’90, racconta in un’intervista al settimanale ‘Nuovo’ come sia stato dimenticato dalla televisione da quando, nel 2001, rimase in coma per 25 giorni in seguito a un aneurisma cerebrale. “Da tanti anni manco dal piccolo schermo. Oggi faccio teatro e tiro avanti grazie all’affetto della mia donna e di mio figlio”. “Per la tv sono morto – si sfoga – meno male che c’è la famiglia!”.
“Per strada sento ancora l’affetto delle persone. C’è chi mi ferma convinto di avermi seguito la sera prima in un programma e invece manco dalla televisione ormai da tantissimi anni”, sottolinea il presentatore di programmi di successo come ‘Paperissima’ e ‘Buona domenica’ e vincitore di ben 13 Telegatti.
A ‘Nuovo’ confessa che la tv gli manca: “Soprattutto quella del mio periodo d’oro – spiega – quando negli anni Novanta mi definivo ‘il soprammobile di casa degli italiani’, per via delle tantissime ore di diretta che facevo. Ma non è stata una mia rinuncia. Purtroppo dopo la malattia, nonostante io abbia avuto una rinascita, per la tv sono morto”, dice non nascondendo un po’ di “amarezza” per quanto accaduto.