“Perchè sono in onda stasera?”: è con questa domanda che ha iniziato il suo intervento nella consueta copertina di DiMartedì il talk politico condotto da Giovanni Floris su La7. Il comico genovese infatti ha iniziato commentando il terribile attentato che ha sconvolto ieri, 22 marzo 2016, la città di Bruxelles:”Il morale a terra ce l’ho io dopo le immagini di Bruxelles. Io? Sono senza parole, sono vuoto… facce ride’: ma come si fa a far ridere?”, si è chiesto Crozza.
“Siamo in guerra – ha aggiunto il comico -. Perché siamo in guerra: la politica non lo dice, ma tra i comici la notizia circola già. Noi attacchiamo con i droni, loro con i trolley, loro fanno attacchi terroristici, noi facciamo i raid”.
“Siamo così eleganti che sembrerebbe che i raid anti-Isis di Francia-Usa-Gran Bretagna, dal 2014 a oggi, abbiamo provocato in Siria e Iraq 1000 morti civili. Ma la politica questo non ce lo dice. La politica – ha aggiunto – non ci spiega che, se porti via tutte le materie prime dai continenti e poi chiami tutto esportare la democrazia, prima o poi se ne accorgono anche loro che l’import-export è un ‘cicinin’ sbilanciato. Eppure c’è qualcuno che i nostri raid continua a chiamarli ‘politiche umanitarie’. Io preferisco chiamarli ‘politiche monetarie’“.
Il comico ha poi detto: “Non è malaccio il suggerimento di Gino Strada: ‘Ogni giorno di guerra in Afghanistan costa 200 milioni di euro, con la stessa cifra potremo costruire ed equipaggiare per i primi 3 anni 10 nuovi ospedali in Africa’.
Dopodiché, Crozza è passato ad argomenti più leggeri, prendendosela prima con Renzi (“Conosco un modo infallibile per governare senza l’appoggio di Verdini e Alfano: vincere le elezioni che nel 2013 non abbiamo vinto” e parlando delle elezioni a Roma, sfruttando la presenza in studio di Giorgia Meloni, candidata a primo cittadino della Capitale.